estetica dentale

A cosa serve il collutorio?

Sappiamo tutti, o quasi, cos\’è il collutorio, come si presenta e come si utilizza. Ma siamo sicuri di utilizzarlo nella maniera corretta? E di sapere, nello specifico a cosa serve il collutorio? Di tipologie di collutorio ce ne sono molte, che sono più o meno specifiche per determinate condizioni o patologie. Inoltre, questo prodotto può essere una strategia di prevenzione per il mantenimento di una buona salute orale, se si configura però come affiancamento ad una corretta igiene orale. In generale, il suo utilizzo non comporta particolari danni. Ci sono però dei casi in cui, la scelta non ponderata di un collutorio, può amplificare alcune problematiche preesistenti. Ecco perché è importante sapere come funziona e a cosa serve il collutorio e in base a cosa possiamo effettuare la nostra scelta, se decidiamo di introdurre questo prodotto nella nostra routine di igiene orale.  Cos\’è e a cosa serve il collutorio? Il collutorio è un prodotto utilizzato per il risciacquo orale. Quindi di denti, gengive, lingua. E in generale dell\’interno della bocca. La maggior parte delle volte, il collutorio contiene degli antisettici, che hanno lo scopo di uccidere i batteri \”cattivi\”, quelli nocivi per la nostra salute orale, che si depositano sulla lingua o tra i denti. I motivi per cui possiamo utilizzare il collutorio sono tantissimi: prevenzione di patologie, problematiche specifiche, alito cattivo, estetica. È importante specificare che, questo prodotto, non può essere utilizzato in sostituzione di una corretta igiene orale, che implica lavarsi i denti almeno due volte al giorno (dopo i pasti) e utilizzare in maniera corretta il filo interdentale. Si tratta però di un forte alleato alle pratiche di igiene orale. In particolare, se contiene la formulazione giusta e adatta alla situazione della nostra bocca e alle nostre necessità. Ecco perché, il momento migliore per utilizzarlo è proprio dopo aver lavato i denti e praticato l\’igiene orale. Un aspetto spesso sottovalutato, a cui vogliamo rivolgere l\’attenzione, riguarda la presenza di alcol in alcuni collutori, che può essere il 18% o il 26% del liquido. Ciò implica che il collutorio non va assolutamente ingerito.  Tipi di collutorio Come anticipato, il collutorio può essere utilizzato in moltissimi casi. Di conseguenza, ne esistono moltissimi tipi che contengono sostanze più o meno specifiche per agire in modo efficace in situazioni differenti. Una prima distinzione importante da fare è quella tra collutori che, in base allo scopo, possono essere: Estetico o cosmetico. Si tratta di un prodotto da banco, che migliora l\’alito e lascia in bocca un sapore gradevole, ma non combatte problematiche specifiche come placca e tartaro, gengiviti o carie. Aiuta però ad eliminare i residui di cibo che potrebbero non essere stati tolti dallo spazzolamento dei denti e dall\’utilizzo del filo interdentale. Terapeutico. Queste tipologie di collutori hanno diversi benifici. Si tratta di principi attivi che possono aiutare ad affrontare o prevenire patologie orali fastidiose o dolorose. Tra queste abbiamo le carie, le malattie gengivali, l\’alitosi o la secchezza delle fauci, ad esempio. Ciò avviene perché questi prodotti presentano una formulazione con principi attivi specifici. In alcuni casi, hanno anche capacità di sbiancamento dei denti. È importante specificare che alcuni collutori terapeutici sono prodotti da banco, altri invece necessitano di prescrizione medica. I collutori, a fini estetici o terapeutici, possono essere quindi di diversi tipi. Ad esempio, per la protezione dai batteri, la riduzione della placca o la gengivite, puoi selezionare dei prodotti che contengano fluoro, cloruro di cetilpiridinio (CPC, ingrediente che combatte i germi, seppur a volte sgradevole al gusto) o clorexidina nella loro formulazione. Altri ingredienti che possono essere contenuti nei collutori sono ad esempio lo iodio povidone o alcuni oli essenzali, sempre per problematiche come placca o gengivite. Ovviamente, se soffri di patologie specifiche, dovresti rivolgerti al tuo dentista di fiducia per trattare le condizioni alla base. Il collutorio può aiutarci, ma non si sostituisce ad una cura. Tranne nel caso di formulazioni specifiche che devono però essere prescritte dal proprio dentista. In generale, l\’utilizzo del collutorio non comporta particolari rischi. Ma, anche senza una patologia dentale o orale specifica, se non sei sicuro della tua scelta, contatta il tuo dentista e chiedi la sua opinione in merito. Come si utilizza il collutorio Per quanto sembri un\’operazione banale, c\’è un modo corretto di utilizzare il collutorio. Dovresti sempre seguire le istruzioni specificate sulla confezione del collutorio che acquisti. In generale però, possiamo darti le linee guida che riguardano la maggior parte dei collutori in commercio: Lava i denti prima di utilizzarlo. Il collutorio non si sostituisce ad una corretta igiene orale, quindi dovrebbe essere usato dopo lo spazzolino e il filo interdentale. In particolare, se utilizzi un dentifricio al fluoro (utile per remineralizzare i denti), fai passare un po\’ di tempo prima di usare il collutorio. Quest\’ultimo potrebbe lavare via il fluoro rimasto in bocca dopo lo spazzolamento. Utilizza la dose corretta. Solitamente, il tappo del collutorio funge anche da misurino. In generale, la quantità corretta va dai tre ai cinque cucchiaini di prodotto per volta. Fai un risciacquo profondo. Ti consigliamo, durante il risciacquo, di fare dei gargarismi per 30 secondo, in modo da pulire a fondo la bocca. Non ingoiare il collutorio, sputalo. Non è consigliato sciacquare la bocca dopo l\’utilizzo del collutorio. Per non perdere i suoi effetti benefici. Altre informazioni da tenere a mente sono: Se necessario, diluisci il prodotto. Assicurati di leggere l\’etichetta del prodotto che scegli. Ogni prodotto ha una concentrazione specifica dei suoi principi attivi e ingredienti. Se il collutorio non richiede il di essere diluito, farlo potrebbe diminuire l\’efficacia dei principi attivi che contiene. Calcola le tempistiche. È importante che il collutorio venga tenuto in bocca per la giusta quantità di tempo, che va da 30 secondi ad un minuto circa. Se il tuo risciacquo dura meno di trenta seconda, potresti non ottenere i benefici massimi. Come funziona il collutorio? Come abbiamo detto, il collutorio uccide i batteri e i germi nocivi, grazie agli ingredienti atisettici: il mentolo, l\’alcol, l\’eucalipto. Andando ad agire anche nei posti più ostili da raggiungere, come la

A cosa serve il collutorio? Leggi tutto »

Curettage gengivale

Il curettage gengivale è un trattamento utilizzato per effettuare una pulizia profonda denti. Viene proposto in caso di malattie come la parodontite o la gengivite e non solo. La tipologia di curettage scelta dipende principalmente dalla condizione di partenza del paziente. Ma il trattamento può essere scelto anche a scopo preventivo. Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e a cosa serve questo trattamento dentistico di routine.  Cos\’è il curettage gengivale? Il curettage gengivale, o curettage dentale, è una pratica tendenzialmente di routine. Viene utilizzata in odontoiatria per la pulizia tasche gengivali. Sia in ottica di cura che di prevenzione di disturbi dentali. Nello specifico,  per la rimozione del tartaro e della placca batterica che si accumula delle \”tasche gengivali\”, i cui disturbi sono conseguenza della parodontite o della gengivite, patologia che può manifestarsi anche nei bambini (gengivite bambini) Quindi per rispondere alla domanda \”Curettage gengivale quando farlo?\”, diciamo che quando le tasche sono più profonde di 5mm, si ricorre alla chirurgia o all\’intervento parodontale. Altrimenti, se la situazione è meno grave, la tecnica utilizzata è proprio quella del curettage gengivale. La scelta dell\’uno o dell\’altro avviene quindi tramite sonda in grado di vedere la profondità della borsa parodontale. In cosa consiste il curettage? Nella pratica, la tecnica di curettage è una pulizia denti profonda. La placca e il tartaro vengono rimossi sia dalla parte sopra che quella sotto, tramite pulizia sottogengivale. Viene effettuata tramite uno strumento apposito, che prende il nome di curette. Si tratta di uno strumento manuale, una sorta di penna che presenta un gancio sulla sua estremità. Questo strumento è in grado di raschiare la parete gengivale, eliminando i tessuti molli della tasca. In questo modo si è in grado di ripulire anche la radice del dente che può essere esposta. A volte, insieme alla curette, il dentista esperto può scegliere di utilizzare degli strumenti che funzionano ad ultrasuoni o a laser (in questo caso si parla di curettage gengivale laser). Questi supportano la disgregazione del tartaro, permettendo quindi risultati migliori. La pratica avviene sotto anestesia. Dopo la procedura, la zona viene disinfettata con un liquido apposito. Il risultato è  una superficie dentale più liscia e libera da impurità. Nel giro di pochi giorni, la gengiva si gonfia, eliminando la tasca e tornando quindi ad aderire al dente. Tipologie di curettage gengivale Esistono due tipi di curettage che il dentista può scegliere. Distinguiamo infatti tra: Curettage gengivale per quadrante a cielo chiuso. Si tratta di un procedimento meccanico e quasi indolore. La superficie della radice dentale viene liberata da placca e altri depositi, poi levigata. Curettage a cielo aperto. Si parla in questo caso di un piccolo intervento chirurgico. La gengiva viene scollata dall\’osso e poi fissata nuovamente con punti di sutura, dopo la rimozione di tartaro e placca. Il primo può essere scelto quando la tasca è al di sotto dei 3,5mm, mentre il secondo quando è tra i 3,5 e i 5mm. Curettage gengivale a cosa serve e perché farlo? Placca e tartaro sono il risultato di: Residui alimentari Batteri Scarsa igiene orale Il curettage dentale è importante per evitare diversi disturbi anche gravi. Ad esempio: Infezioni e infiammazione Recessione gengivale Perdita del sostegno osseo, nei casi più gravi È quindi importante sottoporsi a questa pratica appena si notano i sintomi di infiammazioni gengivali (come gengive rosse, gonfie o perdite di sangue), onde evitare peggioramenti. Tra queste, come abbiamo anticipato, le più note sono: Gengivite. Infiammazione delle gengive che crea fastidio in aree specifiche e può portare a recessione, causata spesso da scarsa igiene orale. Parodontite. Livello avanzato di gengivite in cui i batteri riescono ad entrare nelle tasche che circondano il dente, portando a conseguenze gravi anche alle strutture ossee. In questo caso il curettage deve essere scelto immediatamente in ottica di cura. Spesso questa tecnica è anche utilizzata come pratica di supporto alle sedute di detartasi, la cosiddetta igiene orale professionale o allo sbiancamento dentale per risolvere anche il problema estetico. Ogni quanto sottoporsi al trattamento di pulizia gengivale? Gli specialisti consigliano di ricorrere al curettage almeno due volte l\’anno. Ciò è da effettuare anche in ottica di prevenzione e per migliorare la sensibilità gengivale. Ogni caso è comunque a sé. Sarà il tuo dentista a dirti ogni quanto dovresti sottoporti a questa pratica, in base alla condizione delle tue gengive, al tuo stile di vita (alimentazione o fumo di sigaretta, ad esempio) e ad altri fattori, in modo da ottimizzare i risultati e garantire la tua salute dentale. Curettage gengivale fa male? Nonostante ciò che si pensa, spesso il curettage denti fa male. In particolare nel curettage gengivale a cielo aperto, la pulizia delle tasche gengivali \”deve\” essere dolorosa, in quanto profonda, sotto al solco della gengiva. Se non è così, spesso è perché questa pulizia non avviene a fondo e non viene rimosso correttamente tutto il tartaro. In questo modo, non si riesce a tenere sotto controllo la parodontite, la gengivite o gli altri disturbi per cui ci si sottopone al trattamento. A causa del dolore che provoca, però, questa pulizia delle gengive viene effettuata in anestesia locale. Quindi nel concreto, il paziente, non avverte del dolore nella fase di intervento. Molto spesso, prova del fastidio nel periodo post-anestesia. Questo fastidio può durare per qualche giorno. Insieme ad esso, però, può notare anche: Maggiore stabilità dei denti Miglioramento del senso del gusto Buona salute delle gengive Curettage gengivale rischi Nei giorni successivi al trattamento, il fastidio di cui abbiamo parlato, può essere accompagnato anche da maggiore sensibilità dentale, dopo lo sgonfiamento gengivale. Se si parla di Curettage a cielo aperto inoltre, ci si riferisce, come abbiamo visto, ad un vero e proprio intervento, in cui vengono effettuate incisioni tramite bisturi. In questo caso, i rischi sono quelli di un vero e proprio intervento chirurgico, per quanto piccolo sia. Levigatura radicolare e curettage gengivale. La levigatura deve essere proporzionata alla problematica. Se eccessiva infatti, può indebolire i denti, danneggiando lo smalto. Ovviamente anche il ruolo del paziente è fondamentale. Ci sono

Curettage gengivale Leggi tutto »

Bruxismo e Faccette Dentali

Bruxismo e faccette dentali possono convivere? Sappiamo che il bruxismo è una problematica, spesso notturna, che porta le persone a digrignare inconsciamente i denti. Questa condizione è dovuta quasi sempre ad accumulo di stress e tensioni nervose. Vi lasciamo un link a un nostro articolo che parla di bruxismo. Le faccette dentali sono un procedimento di estetica dentale che permette di posizionare davanti al dente naturale delle protesi sottilissime in ceramica. In questo modo possiamo dare al dente una forma estetica e un colore ottimale.  Ecco allora il link al nostro articolo sulle faccette ai denti. Sappiamo che il bruxismo (digrignamento dei denti) può logorare e fratturare i denti naturali. Quindi, se stai seriamente valutando la possibilità di comprare delle faccette in porcellana, dovresti pensarci bene. Perché digrignare i denti può fratturare anche le faccette. Le faccette in porcellana sono il modo più naturale per ripristinare i denti scheggiati, scoloriti o disallineati. Questo perché imita le caratteristiche dei denti naturali. Tuttavia le faccette hanno un costo non indifferente e devi stare attento a fare una scelta corretta per non perdere i tuoi soldi. Per questo motivo, prima di andare dal dentista e chiedere di posizionarti le protesi, ci sono alcune cose che devi sapere sul bruxismo e faccette dentali. Veniamo dunque alla domanda che ci siamo posti. Il bruxismo e le faccette dentali possono coesistere? Chi soffre di Bruxismo può avere delle faccette estetiche o deve cercare altre soluzioni? Ecco alcuni consigli dal Medico. Statistiche su bruxismo e faccette dentali Uno studio Americano del 2017 pubblicato sul portale web della National Library of Medicine – National Institutes of Health (Stati Uniti) ci spiega qualcosa in più sul tema delle faccette in porcellana e pazienti con bruxismo: Frattura del dente: Le faccette estetiche hanno più probabilità di rompersi nei pazienti con bruxismo. Debonding: così come per le fratture c\’è maggiore possibilità di allentamento o caduta delle protesi in porcellana nei i pazienti che digrignano. Bite dentale :I bite dentali possono diminuire i rischi appena elencati sopra. Se bruxi ma non indossi un paradenti, le tue faccette avranno una probabilità otto volte maggiore di fratturarsi. (A proposito, scopri di più sui bite dentali) Risolvere il bruxismo prima di procedere? Prima di acquistare delle faccette estetiche in porcellana, devi dire al dentista che soffri di bruxismo. In questo modo potrai scoprire le causa di digrignamento e impostare una terapia. Il trattamento può includere un bite dentale personalizzato da indossare di notte o tecniche di rilassamento per ridurre lo stress. Ci sono anche bite sportivi da indossare di giorno e adatti a rilassare la muscolatora per chi fa molta attività fisica. Tra le cause del bruxismo ricordiamo: Stress o ansia Soffrire di Apnea notturna Malocclusione dentale (qui un articolo sulla malocclusione nei bambini) Altre diverse condizioni mediche o farmaci da prescrizione Bruxismo e faccette dentali: prenota una visita dentistica Adesso sai qualcosa in più su bruxismo e faccette dentali, ma andiamo avanti per gradi. Prima di farti mettere delle faccette estetiche in porcellana, è necessario svolgere un esame approfondito dello stato di salute della tua bocca. Perché? Devi sapere se i tuoi denti e gengive sono abbastanza forti e sani da poter mantenere le faccette Se hai denti già rotti o danneggiati dal bruxismo devi prima ripristinarli Potresti avere un disturbo dell\’ATM che va curato prima di ricevere le faccette dentali Potrebbero essere necessari esercizi per aiutarti a ripristinare la corretta funzione dell\’ATM e alleviare il dolore o il disagio del disturbo. Ti verrà consigliato un bite personalizzato come protezione per le faccette e per prevenire le fratture. Una protezione non solo per le faccette, ma anche per il tuo investimento. Scegliere bene i Materiali La giusta convivenza di bruxismo e faccette dentali passa anche dalla scelta dei materiali della protesi. I marchi delle faccette sono davvero tanti. Ognuno con i suoi punti di forza per quanto riguarda le faccette in porcellana. Un dentista esperto può determinare se la porcellana ad alta resistenza è adatta al tuo caso e se ti permette di ottenere i risultati che desideri. Pensa a delle alternative Attenzione. La risposta alla domanda se bruxismo e faccette dentali possono coesistere varia di caso in caso. Sicuramente chi digrigna di denti avrà più difficoltà con le faccette dentali. Ma non sempre è così. Abbiamo visto che il bruxismo può rompere o allentare le faccette. Tuttavia sappiamo anche che il bite può ridurre questo rischio. In questo caso anche chi soffre di bruxismo può ottenere delle faccette in porcellana. Anche il \”grado di bruxismo\” permette di capire se puoi ottenere delle faccette oppure no. Se digrigni costantemente giorno e notte e lo fai con molta intensità non è il caso che tu acquisti le faccette estetiche. Dovrai prima provare a risolvere i problemi di bruxismo e poi pensare di procedere con la parte di estetica. Oppure potresti pensare delle alternative alle faccette. Quali? A seconda della condizioni di partenza dei denti e del risultato che vuoi speri di ottenere, il tuo dentista potrebbe consigliarti delle valide alternative. Ad esempio le corone in ceramica. Se hai selezionato un dentista cosmetico esperto, ti dirà esattamente cosa aspettarti da ogni diversa opzione e quale scelta è migliore per te. Conclusioni su bruxismo e faccette dentali Per concludere il nostro articolo sulle faccette dentali e bruxismo, ti suggeriamo di sentire sempre il parere di un professionista esperto in estetica dentale. Cerca dentisti cosmetici accreditati o comunque assicurati di sceglere dentisti con una formazione avanzata ed esperienza in odontoiatria estetica. Infatti la scelta è molto importante e devi trovare un dentista che ti possa aiutare a capire se le faccette sono la soluzione idonea prendersi cura del tuo sorriso. Al contrario dovrà consigliarti, se necessario, un trattamento alternativo. Presso il Centro Dentistico Unisalus di Milano, vicino alla stazione centrale, è presente un team di Dentistici Estetici che può aiutarti a risolvere i tuoi problemi. Abbiamo nel nostro staff esperti odontoiatri, gnatologi, ortodonzisti, igienisti dentali. A tua completa disposizione per una valutazione del tuo caso. Visita anche

Bruxismo e Faccette Dentali Leggi tutto »

Amelogenesi imperfetta cura

Amelogenesi imperfetta cura: una serie di trattamenti possono aiutare a combattere e a prevenire questo gruppo di patologie. Per capire come intervenire, dobbiamo innanzitutto partire da che cos’è l’amelogenesi imperfetta. Vediamola nel dettaglio. Amelogenesi imperfetta cos’è L’amelogenesi imperfetta è un gruppo di patologie che riguardano lo sviluppo dello smalto. Le cause sono principalmente genetiche. Infatti, è ereditata dal cromosoma X, come carattere dominante o come carattere recessivo. Nel primo caso vuol dire che più componenti per generazione saranno colpiti da questa patologia. Questa malattia fa sì che i denti siano insolitamente piccoli, scoloriti, bucherellati e soggetti a rapida usura e rottura. Lo smalto dei denti è molto più sottile e di colore giallo o marrone. Cause L\’amelogenesi Imperfetta è causata da fattori genetici. Infatti, nei soggetti in cui si presenta, vi sono mutazioni dei geni AMELX, ENAM o MMP20. Questi sono responsabili dello sviluppo delle proteine necessarie per la formazione dello smalto. Questo è il materiale che riveste i denti ed è ricco di minerali. A causa dell’amelogenesi imperfetta, si verificano mutazioni in questi geni che portano allo sviluppo di uno smalto sottile o morbido. Sintomi Il sintomo principale di questa malattia è lo smalto imperfetto. Può manifestarsi sia nei denti da latte che nei denti degli adulti. Altri sintomi sono: • denti piccoli e di colore giallo o marrone • sensibilità dentale • fragilità nei denti • malocclusione da morso aperto Tipi di amelogenesi imperfetta Questa patologia può essere suddivisa in quattro tipi principali: • ipoplastico • ipomaturazione • ipocalcificato • tipo ibrido Ipoplasico Questo tipo riguarda un difetto nella quantità di smalto creato che risulta piuttosto sottile. Esso è duro ma non è presente abbastanza sui denti. Ne consegue che i denti sono piccoli, di colore marrone o giallo con fosse e scanalature. Le corone dei denti vanno da piccole a normali. Inoltre, denti superiori e inferiori non si incontrano dando origine a un morso scadente. Ipomaturazione Questa tipologia indica che c’è un difetto nella crescita finale dello smalto. I denti sono di un colore crema opaco. Lo smalto ha uno spessore normale, ma è morbido e i denti appaiono a chiazze. Possono anche consumarsi e rompersi. In generale, chi presenta questa tipologia di amelogenesi imperfetta mostra anche un morso aperto. Inoltre, presentano denti dalla superficie ruvida che possono essere morbidi e doloranti. Ipocalcificato L’ipocalcificato riguarda un difetto nelle fasi iniziali di sviluppo dello smalto. Infatti, quest\’ultimo può avere uno spessore normale ma risulta morbido. In alcuni casi può anche essere assente o cariato. Ibrido Questo tipo di amelogenesi  è ibrido. Infatti ha particolarità sia di quello ipoplasico sia di quello ipomaturato così come il taurodontismo. Di solito i denti delle persone che soffrono di questo tipo sono più piccoli del consueto. Lo smalto è più sottile del normale con zone in cui non è presente (ipomineralizzate). Diagnosi dell’amelogenesi imperfetta La diagnosi di questa patologia viene svolta da un dentista. Di solito basta un esame visivo, ma ci sono anche delle procedure specifiche per diagnosticarla. Tra queste troviamo un’analisi della storia familiare ed esami orali per valutare lo smalto. Il dentista esegue delle radiografie dentro e fuori la bocca per vedere il contrasto tra smalto e dentina. Le radiografie aiutano a valutare la densità dello smalto. Quindi a determinare il tipo di trattamento necessario. Amelogenesi imperfetta cura Ad oggi per l’amelogenesi imperfetta non esiste una cura definitiva e standard. È importante però intervenire per evitare complicazioni spiacevoli come gengiviti, parodontiti o carie. Patologie, come la gengivite nei bambini, che sono spesso sottovalutate in età pediatrica. Infatti, le persone con questa malattia devono essere rigorose nell’igiene orale e nelle visite dal dentista. Questa condizione influisce molto sull’aspetto dei denti. Pertanto chi ne soffre può avere anche ripercussioni a livello psicologico. Bassa autostima e, in casi più gravi, depressione possono essere causate dall’amelogenesi imperfetta. Soprattutto in adolescenti. Quindi il trattamento di questa patologia dipende molto da quando viene diagnosticata, dall’età del paziente e dalle condizioni generali dei denti. Alcuni trattamenti possibili sono: • bonding dentale • corone dentali • apparecchi ortodontici • abitudini alimentari • igiene orale • protesi Bonding dentale Questo trattamento è spesso utilizzato per contrastare l’amelogenesi imperfetta di tipo ipoplasico. Infatti, le resine utilizzate per il bonding dentale aderiscono in modo congeniale a questi denti perché sono molto duri. Questo trattamento consiste nell’applicare ai denti moderne resine composite per riempire gli spazi vuoti. Corone dentali Le corone dentali sono protesi che ricoprono completamente il dente reale. Aiutano a ripristinare la forma e la dimensione del dente. Inoltre aiutano a combattere e prevenire le carie. Questo tipo di trattamento è particolarmente adatto a chi soffre di amelogenesi imperfetta di tipo ipocalcificato e ipomaturato. Corone temporanee in porcellana o acciaio possono essere particolarmente utili nel caso di pazienti bambini o adolescenti. I dentisti procedono poi a installare corone permanenti quando i denti sono tutti presenti e stabili. Apparecchi ortodontici Gli apparecchi ortodontici sono spesso utilizzati come trattamento dell’amelogenesi imperfetta. L’obiettivo è quello di riportare i denti in posizione adatta per procedere poi con i restauri. Abitudini alimentari Per chi soffre di amelogenesi imperfetta è bene adottare una dieta sana e povera di zuccheri. Infatti i denti di queste persone sono deboli e fragili, se si assumono troppi zuccheri si rischia di incorrere in altre patologie. Ad esempio carie e malattie gengivali. Igiene orale Per qualsiasi trattamento è indispensabile una buona igiene orale. Infatti, bonding dentali o corone sono difficili da installare con gengive infiammate o sanguinanti. Per la sensibilità al caldo al freddo, ad esempio, si possono usare dentifrici desensibilizzanti. Inoltre, eseguire visite regolari dal dentista per pulizie professionali è molto importante. Protesi Un’altra soluzione per trattare l’amelogenesi imperfetta sono le protesi dentali. Queste possono essere fisse o mobili e possono essere applicate sopra il dente naturale. Amelogenesi imperfetta bambini Come anticipato questa malattia è genetica. Pertanto può essere diagnosticata anche nei bambini. La diagnosi precoce è essenziale. Infatti in questo modo si può intervenire tempestivamente con trattamenti appropriati. Nei bambini, questa patologia è trattata con delle strisce

Amelogenesi imperfetta cura Leggi tutto »

Ipomineralizzazione dei denti

L’ipomineralizzazione dei denti, anche nota come MIH (Molar Incisor Hypomineralization), è una patologia che colpisce in prevalenza i bambini. In questo articolo andremo a vedere di cosa si tratta, cosa comporta e quali sono i rimedi. Ipomineralizzazione dei denti cos’è L’ipomineralizzazione dei denti è una condizione che si manifesta con delle macchie bianco-gialle o giallo-marroni sui denti. In questa patologia il processo di calcificazione dello smalto è alterato, pertanto sorgono difetti permanenti. Infatti lo smalto, tessuto duro del dente, non è in grado di autogenerarsi. Colpisce 1 bambino su 4 e le macchie si presentano principalmente sui molari e sugli incisivi. Le cause ancora non sono chiare, si pensa a problemi congeniti che portano ad un\’insufficienza di minerali nello smalto. Infatti, la carenza di calcio può causare malessere per denti e gengive. Questa patologia si verifica durante lo sviluppo dei denti, quindi dalla gravidanza fino ai due anni di vita del bambino. La malattia non si manifesta finché i denti non sono spuntati del tutto. L ipomineralizzazione dei denti comporta denti porosi e che tendono a frantumarsi facilmente. Questo avviene perché la mancanza di calcio rende i denti morbidi. Suscettibili perciò a decomposizione. Per i bambini che soffrono di questa patologia basta la semplice masticazione a spezzare i denti. Inoltre, soffrono anche di ipersensibilità. Infatti i denti normali di norma contengono il 21% in più di sali minerali rispetto a quelli ipomineralizzati, conferendo loro protezione termica. I denti ipomineralizzati, definiti anche porosi, sono difficili da ricostruire perché la loro composizione è difficile da far aderire ai materiali. Come intervenire Al momento non sono presenti terapie per intervenire sulle cause. È importante quindi intervenire in maniera preventiva. Infatti se questa patologia viene diagnosticata per tempo è possibile eseguire trattamenti specifici, adeguati all’età e alla gravità. Per trattare questa patologia il dentista può: applicare paste caseinate posizionare cemento che rilascia fluoro eseguire restauri in resina o in altri materiali Se questa patologia viene intercettata precocemente, il dentista può intervenire con l’applicazione di cemento o vernici professionali. Questi rilasciano fluoro che serve per rimineralizzare il dente. Inoltre, il paziente può associare mousse a base di calcio. Invece, se l’ipomineralizzazione è in uno stato avanzato il dentista può restaurare il dente o la porzione di dente. In questo caso viene però prima rimossa la parte di dente compromessa. Quando la MIH è in uno stato avanzato, è possibile che si associno processi cariosi. Questi devono essere curati prima di trattare l\’ipomineralizzazione dei denti. Ipomineralizzazione dei denti e Fluorosi La MIH denti va distinta dalla fluorosi. Questa infatti presenta macchie bianco-brunastre e lo smalto non è poroso ma più resistente. MIH e Ipoplasia L’ipomineralizzazione dei morali e degli incisivi va distinta dall’ipoplasia dello smalto. Infatti questa patologia ha natura quantitativa e non qualitativa, ossia si presenta con una scarsa formazione di smalto. Prevenzione Da quanto detto dunque, si evince che la miglior arma che abbiamo contro l’ipomineralizzazione dei denti è la prevenzione. Per questo consigliamo una visita dal dentista nei primi tre anni di vita del tuo bambino. In questo modo, il dentista pediatrico potrà intervenire in tempo, darti tutte le informazioni in merito alla prevenzione orale pediatrica e salvare la salute dei denti del tuo bambino.

Ipomineralizzazione dei denti Leggi tutto »

Overbite dentale

L’overbite dentale è un tipo di malocclusione causata da una posizione errata dei denti. Il posizionamento dei denti è una parte fondamentale non solo per il sorriso ma anche per la digestione e la salute orale. Due tipi di malocclusione si verificano a causa del disallineamento della mascella: overbite e overjet. Sebbene entrambe causino una mascella deforme, sono estremamente diverse. Vediamole di seguito nel dettaglio. Cos’è l’overbite L’overbite dentale misura il disallineamento verticale dei denti. Infatti, l\’overbite si verifica quando i denti superiori si sovrappongono di oltre 3 millimetri sopra i denti inferiori. Se soffri di overbite, i tuoi denti potrebbero consumarsi a causa del costante impatto l\’uno contro l\’altro. Puoi anche soffrire di dolore alla mascella, problemi di linguaggio e persino apnea notturna. Nei casi più gravi, un posizionamento errato può far sbattere i denti l\’uno contro l\’altro e danneggiare lo smalto e le gengive. Cos\’è l’overjet L’overjet dentale invece misura il disallineamento orizzontale tra i denti. Questo si verifica quando i denti dell’arcata superiore sporgono eccessivamente verso l’esterno. L’overjet rende difficile masticare, parlare  e altre funzioni orali. Questa malocclusione può creare difficoltà a chiudere le labbra e persino dolore alla mascella. Differenza tra overjet e overbite dentale Anche se dall’esterno possono sembrare uguali, overjet e overbite sono differenti. Questa differenza sta nell’angolo che creano i denti dell\’arcata superiore. Infatti l’overbite è un disallineamento verticale, mentre l’overjet è orizzontale. I denti di chi ha l’overbite puntano dritti verso il basso, invece, i denti di chi ha un overjet puntano verso l’esterno. Trattamento dell’overbite L’overbite dentale si può curare in diversi modi, dipende anche molto dalla gravità e dall’età del paziente. È consigliabile intervenire intorno ai 7 anni. In questa età i denti del bambino si stanno ancora sviluppando, pertanto sono più facili da guidare nello crescita. Le opzioni per il trattamento sono: faccette dentali apparecchi fissi odontoiatrici bonding dentale  corone Faccette dentali per curare overbite dentale Per curare l\’overbite dentale potresti ricorrere alle faccette. Le faccette sono involucri sottili del colore dei denti, realizzati su misura che si attaccano alle superfici dei denti per migliorare l\’aspetto. Possono correggere denti irregolari, disallineati o deformi, nonché scolorimento e scheggiature dei denti. Il dentista, in primo luogo, lima una piccola parte di smalto. Secondariamente applica le faccette per garantire una perfetta adesione. Le faccette migliorano il sorriso perché l’effetto finale rende i tuoi denti perfetti in modo simile a quello naturale. Il dentista può crearle della tonalità di bianco che preferisci. Inoltre le faccette sono altamente durevoli, resistenti alle macchie e non irritano le gengive. Apparecchi fissi odontoiatrici Gli apparecchi odontoiatrici sono creati per spostare lentamente i denti in una posizione che sia ottimale. Per quanto riguarda gli apparecchi tradizionali in metallo, possono essere prescritti come correttivi e impiegano dai 18 ai 24 mesi per ripristinare il difetto. Bonding dentale Il bonding dentale è una procedura cosmetica in cui il dentista applica una resina composita ai denti e li modella per dare l\’aspetto di denti dritti e uniformi. Per un lieve disallineamento è la procedura ideale. Il bonding dentale è indolore, richiede solo un appuntamento e rende meno visibile il difetto. Inoltre, il materiale adesivo si adatta ai denti circostanti per regalarti un sorriso dall\’aspetto naturale. Preserva anche i denti in quanto non richiede la rimozione dello smalto prima dell\’applicazione. Corone per correggere l\’overbite dentale Le corone dentali sono protesi realizzate su misura per il dente. Questo intervento permette di migliorare la malocclusione senza bisogno di apparecchio. Infatti, Il dentista taglia il dente e applica la corona. Le corone durano fino a 10 anni. Sono molto utilizzate per correggere l\’overbite dentale. Se necessiti di un intervento per curara overjet e overbite contatta il Centro Dentistico Unisalus a Milano.

Overbite dentale Leggi tutto »

Morso crociato anteriore

Il morso crociato anteriore è un modo errato di chiudere i denti. Anteriore perché riguarda i denti incisivi e canini superiori, che rimangono indietro rispetto ai denti inferiori. Vediamo nel dettaglio il morso crociato. Che cos’è il morso crociato? Innanzitutto il morso crociato può essere chiamato anche incrociato o inverso. Alcuni dentisti preferiscono invece la terminologia inglese cross bite. Come già accennato nell’approfondimento sulla malocclusione, il morso incrociato si verifica quando nella chiusura l’arcata inferiore prevarica quella superiore. Questo porta ad un disallineamento orizzontale tra i denti. A differenza del morso aperto (open bite), in cui i denti anteriori non si chiudono in modo totale e corretto, nel morso incrociato si serrano ma nel modo errato. Perché è importante il morso? Per quale motivo è importante avere una chiusura adeguata della bocca? Il metodo in cui ognuno di noi chiude la bocca è fondamentale, ma pochi ne sono a conoscenza. Infatti, il morso è importante per l’intero organismo, non solo per la salute orale. Chiudere male la bocca può avere ripercussioni sulla postura, sulla schiena e anche sui piedi. Per questo motivo, in caso di morso crociato è bene intervenire in tempo così da evitare problemi più grandi in futuro. Tipi di morso crociato In base al modo in cui si verifica la chiusura errata esistono diversi tipi di morso incrociato. Questi sono: laterale o monolaterale completo parziale anteriore  posteriore bilaterale Analizziamoli nel dettaglio Il morso crociato laterale si verifica solo su un lato dell’arcata dentale. È completo, invece, quando colpisce l\’intera arcata. Può essere parziale quando riguarda solo alcuni denti o anche uno solo. Come già anticipato, nel morso crociato anteriore sono coinvolti i denti dell\’arcata superiore. Invece il morso posteriore coinvolge i denti di dietro e laterali. Infine, il bilaterale si presenta quando entrambi i lati della bocca sono coinvolti. Qualunque sia il tipo di morso incrociato, deve essere corretto per evitare complicazioni future alla bocca e all’organismo. Cause del morso crociato Il morso inverso può essere causato da difetti scheletrici, dentali o da una combinazione di entrambi. Questi problemi possono essere genetici, ma anche causati da cattive abitudini, ritardi nella crescita dei denti, problemi alla struttura ossea o problemi alle vie aeree superiori. Ecco alcune cause che portano al morso incrociato: suzione del pollice, biberon spinta della lingua durante la deglutizione denti mancanti denti da latte caduti precocemente o che tardano a cadere mascella troppo piccola  denti grandi  respirazione con la bocca labiopalatoschisi palatoschisi Correzione morso incrociato Il morso crociato si corregge in base alla diagnosi effettuata. Cosa vuol dire questo? La diagnosi cambia da paziente a paziente e il trattamento risolutivo cambia anche a seconda dell’età. Ad esempio, il morso incrociato laterale adulti possiamo correggerlo con la chirurgia o con gli elastici ortodontici. Ma andiamo per gradi. Il morso inverso è sempre correggibile, cambia il metodo. Infatti, come accennavamo, sono diversi i fattori da prendere in considerazione per risolvere il problema. La gravità della situazione, il tipo di cross bite e l’età. In generale i metodi principali sono l’ortodonzia e la chirurgia. Quest’ultima nel caso di un paziente fuori dall’età dello sviluppo e con difetti scheletrici. Con ortodonzia si intende principalmente l’uso di apparecchi ortodontici. Che apparecchio si mette per il morso inverso? Per rispondere a questa domanda bisogna distinguere tra bambini ed adulti. Iniziamo analizzando il caso dei bambini. Se a presentare il morso inverso è un bambino di sicuro è più facile intervenire. Infatti, essendo molto giovane la struttura ossea è ancora in fase di sviluppo quindi facilmente modificabile. Nel caso di morso inverso scheletrico possiamo usare apparecchi ortopedici, che accompagnano la crescita delle ossa verso il modo corretto. Molto usato è l’apparecchio per l’allargamento del palato. Invece quando il problema è dentale possiamo utilizzare apparecchi fissi o mobili, visibili oppure linguali o trasparenti. Nel caso sia un adulto a presentare il problema dobbiamo intervenire in modo differente. Appunto, l’adulto ha ormai sviluppato la struttura ossea che è salda, quindi non è possibile modificarla. Invece è possibile agire sulla posizione dei denti. Ovviamente si tende sempre per soluzione poco invasive come apparecchi mobili trasparenti o apparecchi fissi linguali. Se pensi di avere il morso crociato non esitare a contattarci per un una visita dentistica ed un preventivo senza impegno.

Morso crociato anteriore Leggi tutto »

Denti trasparenti cause e rimedi

Denti trasparenti cause e rimedi: in questo articolo vedremo quali sono le motivazioni e le soluzioni a questo antiestetico problema. I denti trasparenti sono una complicazione della salute della bocca da non sottovalutare perché possono essere sintomo di altre patologie. In condizioni normali i denti appaiono bianchi e luminosi in quanto lo smalto è una sostanza traslucida. A volte può succedere che, a causa di sostanze acide introdotte con l\’alimentazione, lo smalto e la dentina si corrodano. I denti apparirebbero, così, trasparenti e con i bordi segmentati. Denti trasparenti cause e rimedi Denti trasparenti cause: quali sono? Innanzitutto bisogna dire che i denti trasparenti hanno molteplici cause, dall’alimentazione al bruxismo all’ipoplasia. Vediamole di seguito nel dettaglio. Bruxismo Digrignare i denti può portare alla corrosione dello smalto dei denti. Il logoramento dello smalto nel lungo periodo può portare ad avere i denti sottili e trasparenti. Cibi e bevande acidi Un’alimentazione ricca di cibi acidi può accelerare l’erosione dello smalto portando appunto ad avere denti trasparenti. Parliamo di alimenti e bevande come agrumi, caffè, bevande gassate e caramelle. Celiachia Questa patologia autoimmune è caratterizzata dal causare danni e lacerazioni all’intestino quando viene assunto il glutine. Mentre gonfiore e dissenteria sono sintomi comuni, alcune persone manifestano anche denti trasparenti. Infatti, la celiachia porta ad avere lo smalto dentale debole e perciò più facilmente deteriorabile. Reflusso acido L’esposizione frequente agli acidi dello stomaco può logorare lo smalto dei denti. Il reflusso acido può trasformarsi in reflusso del tratto gastroesofageo che causa un reflusso acido più frequente. Gli effetti conseguenti sono più gravi sullo smalto dei denti. Ipoplasia dello smalto L’ipoplasia è una malattia genetica che porta ad una mancanza di mineralizzazione, componente fondamentale nella produzione dello smalto. Infatti, soggetti con questa patologia possono presentare denti trasparenti e uno smalto sottile. Demineralizzazione A rendere i denti trasparenti, infine, può essere la demineralizzazione, ovvero quel processo di perdita dei minerali che compongono lo smalto. Denti trasparenti rimedi I denti trasparenti sono dunque causati da molteplici fattori. Allo stesso modo esistono diverse soluzioni, a seconda del motivo scatenante. Infatti, se i denti sottili e trasparenti sono causati dal bruxismo la soluzione sarà il byte. Se invece, sono conseguenza di demineralizzazione o ipoplasia, dentifrici al fluoro possono aiutare. Nel caso di reflusso acido o gastroesofageo, invece, sarà opportuno intervenire con una terapia farmacologica appropriata. Questi rimedi servono a risolvere il problema all’origine dei denti trasparenti. Denti trasparenti soluzioni Abbiamo visto prima le soluzioni per trattare la causa alla base dei denti trasparenti. Ma vediamo ora come rimediare alle conseguenze di questo problema. Per correggere gli inestetismi dei denti trasparenti le soluzioni possono essere le seguenti. Bonding dentale I denti trasparenti possono essere trattati applicando una resina sui denti. La resina dentale viene scelta dello stesso colore dello smalto per dare un maggiore effetto estetico. Faccette dentali Il dente trasparente, se è a un livello da lieve a moderato, può essere trattato con le faccette dentali. In questo caso viene applicato al dente una sorta di guscio protettivo che è in grado di ripristinare il dente dal punto di vista estetico. Dunque lo proteggono da ulteriore erosione. Capsule dentali Se i denti trasparenti sono estremamente usurati, la soluzione migliore sono le capsule dentali. Questa soluzione consiste nel ricoprire il dente, in modo tale da fornire protezione e struttura. Pertanto le capsule dentali, in caso di lesioni gravi, sono la soluzione migliore. Prevenzione dei denti trasparenti La trasparenza dei denti può essere prevenuta con buone abitudini di igiene orale, come lavare i denti due volte al giorno e passare il filo interdentale una volta al giorno. Inoltre, possono essere utili queste abitudini: evitare cibi acidi se si soffre di reflusso bere più acqua sciacquare la bocca con l’acqua dopo aver mangiato cibi acidi ridurre cibi zuccherati contattare il tuo dentista per effettuare controlli e pulizie almeno una volta ogni sei mesi Ecco qui concluso il nostro articolo \”Denti trasparenti cause e rimedi\”. Per ulteriori informazioni o per prenotare un consulto non esitare a contattarci.

Denti trasparenti cause e rimedi Leggi tutto »

Bite sportivo

Il bite sportivo protegge denti, gengive, lingua e guance da urti e traumi. I bite sportivi personalizzati si adattano e salvaguardano i denti meglio del paradenti da banco. Bambini e adulti dovrebbero indossarli durante gli sport di contatto o altre attività sportive. Cos’è un bite sportivo I bite per sportivi sono dispositivi dentali che coprono i denti. Proteggono denti, lingua, gengive e guance da traumi causati da lesioni sportive. Chi potrebbe aver bisogno di un bite dentale sport? Potrebbero necessitare di un bite sportivo bambini e adulti che praticano uno sport di contatto. Parliamo di basket, calcio, lacrosse, hockey, boxe, rugby o football americano dove sono elevati i rischi di ricevere un colpo in faccia. Tuttavia, il bite sportivo può essere utile anche a chi pratica uno sport non di contatto ma che potrebbe comportare un rischio di lesioni alla bocca come pattinaggio sul ghiaccio, ginnastica o ciclismo. Tipi di bite Esistono due categorie principali di bite: quelli realizzati per tutelare i denti da traumi da sport o altre attività atletiche e quelli creati per chi soffre di bruxismo o digrignamento dei denti. I bite possono essere di diversi tipi: personalizzati. Il dentista utilizza lo stampo dei tuoi denti (impronta) per creare un bite su misura che si adatti perfettamente a denti e bocca. Le protezioni di questo tipo costano di più ma offrono una migliore vestibilità e protezione. Viene realizzato un bite appositamente per le tue esigenze, sia per la protezione da traumi durante la competizione atletica (bite sportivo) sia per l’uso notturno se digrigni i denti modellanti. Questo tipo di bite è in materiale termoplastico che puoi modellare a casa per adattarlo ai tuoi denti regolabili. Sono bite da banco regolabili preformati. Questi bite di taglia unica sono preformati e pronti da indossare. Poiché non sono realizzati appositamente per i tuoi denti, raramente si adattano bene. Il loro ingombro e la scarsa vestibilità possono rendere difficile la respirazione. I bite di serie offrono una protezione minima Ci sono bite superiori e inferiori? Il bite sportivo viene utilizzato, per lo più, sui denti superiori. Infatti, questi denti sporgono di più di quelli inferiori, mettendoli maggiormente a rischio di impatto. Se indossi l’apparecchio, il dentista potrebbe consigliarti anche un bite sportivo inferiori. Vantaggi di indossare un bite denti sport Gli incidenti possono verificarsi durante qualsiasi attività fisica. Usare un bite può aiutarti a limitare il rischio di lesioni legate a bocca, labbra, lingua e tessuti molli della bocca. Indossare un bite sportivo durante le attività atletiche può aiutarti a evitare di: scheggiare o perdere i denti subire un danno nervoso a un dente riportare danni ai tessuti molli di labbra, gengive, lingua e guance interne Cura del bite sportivo Nel bite si annidano i batteri che si trovano nella bocca. Assicurati di pulire i denti molto bene prima di inserire un bite. Ora elenchiamo i consigli per prenderti cura della tua protezione dentale: non esporre il bite a calore troppo alto, come luce solare o acqua calda. Il caldo, infatti, può deformare il bite e cambiare la sua forma quando non lo utilizzi o quando viaggi, conserva il bite in un contenitore di plastica robusto e areato dopo ogni utilizzo sciacqualo sotto l’acqua fredda e puliscilo con una spazzola e acqua e sapone. Lascialo asciugare all’aria conserva il bite fuori dalla portata di cani e altri animali domestici Quanto dura un bite sportivo? A seconda della frequenza con cui usi il bite, un bite su misura può durare diversi anni con la  dovuta cura. Tuttavia, alcune persone potrebbero scoprire di avere bisogno di sostituire il bite più spesso. Dovresti portare il bite ai controlli dal dentista in modo che possa controllarlo per verificare la presenza di crepe o altri segni di usura. I bite da banco, invece, non sono così durevoli. Potrebbe essere necessario sostituirli ogni pochi mesi. Infine, bambini e adolescenti potrebbero dover sostituire i bite molto più spesso man mano che i denti e la bocca crescono. Chi indossa un apparecchio può usare il bite? I bite aiutano a proteggere denti, apparecchi ortodontici, impianti dentali e ponti dentali da eventuali danni. Quindi sì, anche chi indossa apparecchi ortodontici o ha impianti dentali può utilizzare senza problemi il bite. I bite personalizzati funzionano meglio perché si adattano più adeguatamente alla forma di impianti e apparecchi.

Bite sportivo Leggi tutto »

Sindrome di Costen

La sindrome di Costen è un termine usato per descrivere i cambiamenti funzionali e strutturali che coinvolgono l’articolazione temporo-mandibolare. Cambiamenti che causano una sintomatologia variabile che include dolore emicranico e disturbi masticatori. Sindrome di Costen eziologia James Costen nel 1934 ha condotto studi di embriologia e anatomofisiologia al fine di formulare una diagnosi più accurata per i pazienti con disturbi relativi alla regione temporo-mandibolare. La stretta relazione anatomica e funzionale tra le strutture dell’ATM (articolazione temporomandibolare) e quelle del sistema uditivo fornisce una base per indurre una relazione causale tra disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare e disturbi della funzione uditiva. Pertanto, affinché l’articolazione temporo-mandibolare possa funzionare armoniosamente, è necessario che l’occlusione dentale e l’equilibrio neuromuscolare agiscano in accordo. Anatomicamente la regione dell’ATM è adiacente all’orecchio e richiede un corretto posizionamento all’interno della fossa mandibolare. Perciò, nel caso in cui si verifichino stimoli interni o esterni che colpiscono questa articolazione provocando il suo spostamento, questo comporterà danni alle strutture vicine causando conseguenze sintomatiche per l’individuo. Quindi, possiamo concludere che l’eziologia della sindrome di Costen è multifattoriale poiché sono presenti diversi aspetti. Infatti generano malocclusione, ad esempio, perdita dei denti, protesi mal adattate, usura dei denti, bruxismo e abitudini parafunzionali (ossia mangiarsi le unghie, succhiarsi le dita, mordere gli oggetti). Sindrome di Costen sintomi I sintomi della sindrome di Costen possono essere suddivisi in questo modo: sintomi otologici. Quali perdita dell’udito, orecchie tappate e acufene male alla testa e al collo. Dolore all’interno e intorno alle orecchie, male al vertice della testa e alle regioni occipitali e dolore tipico della “malattia del seno nasale” sintomi vari. Vertigini, dolore all’articolazione temporo-mandibolare alla palpazione, sensazioni di bruciore alla lingua e alla gola, sapore metallico Diagnosi La diagnosi di TMD (disordini temporomandibolari) è sindromica, ossia è necessario un insieme di segni e di sintomi che definiscono le manifestazioni cliniche della regione interessata. La sindrome di Costen ha un’elevata prevalenza poiché oltre il 50% della popolazione ha avuto almeno uno o più segni di TMD. A causa della sua vasta gamma di fattori, non è stato ancora possibile stabilire una diagnosi standardizzata. Per quanto riguarda la diagnosi di TMD, non esiste ancora un metodo affidabile per la diagnosi e la misurazione della presenza e della gravità del disordine temporomandibolare. Tuttavia, per la diagnosi dei singoli casi, l’anamnesi rimane il passo più importante nella formulazione dell’impressione diagnostica iniziale. L’anamnesi, infatti, richiede una completa identificazione di fattori predisponenti, fattori scatenanti e fattori perpetuanti. Il dentista, insieme a un team che coinvolge otorinolaringoiatri e neurologi, dovrebbe prestare attenzione all’anamnesi come il punto più importante della diagnosi. Deve far attenzione al coinvolgimento o meno di fattori psicosomatici, emotivi (ansia, depressione e stress) e sociali. Infatti, molti casi di TMD hanno un substrato emotivo. Anche l’esame fisico (che comporta la palpazione dell’ATM,  il riconoscimento del movimento attivo e l’analisi del rumore articolare) ha la sua importanza nella formulazione della diagnosi. Inoltre, lo studio del sonno (polisonnografia) e le immagini radiografiche dell’ATM sono visti come importanti strumenti ausiliari nella valutazione dell’articolazione. Trattamento della sindrome di Costen Il trattamento conservativo dovrebbe essere sempre la prima opzione. Il trattamento chirurgico dovrebbe essere considerato l’ultima opzione. La scelta per le procedure più invasive dovrebbe essere lasciata ai casi di insuccesso nei risultati. È importante valutare l’individualità di ciascun caso. Recentemente c’è stata una grande evoluzione dei risultati, soprattutto se si considera la multidisciplinarietà. Devono essere prese in considerazione procedure come aggiustamento occlusale, ortodonzia, elettroterapia, tossina botulinica, terapia laser, trattamento farmacologico, agopuntura, crioterapia, termoterapia, farmaci miorilassanti, chiropratica, trattamento psicologico. La procedura chirurgica maxillo-facciale è indicata in casi specifici come anchilosi, fratture e alcuni disturbi congeniti o dello sviluppo.

Sindrome di Costen Leggi tutto »

× Come possiamo aiutarti?