Conservativa

Curettage gengivale

Il curettage gengivale è un trattamento utilizzato per effettuare una pulizia profonda denti. Viene proposto in caso di malattie come la parodontite o la gengivite e non solo. La tipologia di curettage scelta dipende principalmente dalla condizione di partenza del paziente. Ma il trattamento può essere scelto anche a scopo preventivo. Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e a cosa serve questo trattamento dentistico di routine.  Cos\’è il curettage gengivale? Il curettage gengivale, o curettage dentale, è una pratica tendenzialmente di routine. Viene utilizzata in odontoiatria per la pulizia tasche gengivali. Sia in ottica di cura che di prevenzione di disturbi dentali. Nello specifico,  per la rimozione del tartaro e della placca batterica che si accumula delle \”tasche gengivali\”, i cui disturbi sono conseguenza della parodontite o della gengivite, patologia che può manifestarsi anche nei bambini (gengivite bambini) Quindi per rispondere alla domanda \”Curettage gengivale quando farlo?\”, diciamo che quando le tasche sono più profonde di 5mm, si ricorre alla chirurgia o all\’intervento parodontale. Altrimenti, se la situazione è meno grave, la tecnica utilizzata è proprio quella del curettage gengivale. La scelta dell\’uno o dell\’altro avviene quindi tramite sonda in grado di vedere la profondità della borsa parodontale. In cosa consiste il curettage? Nella pratica, la tecnica di curettage è una pulizia denti profonda. La placca e il tartaro vengono rimossi sia dalla parte sopra che quella sotto, tramite pulizia sottogengivale. Viene effettuata tramite uno strumento apposito, che prende il nome di curette. Si tratta di uno strumento manuale, una sorta di penna che presenta un gancio sulla sua estremità. Questo strumento è in grado di raschiare la parete gengivale, eliminando i tessuti molli della tasca. In questo modo si è in grado di ripulire anche la radice del dente che può essere esposta. A volte, insieme alla curette, il dentista esperto può scegliere di utilizzare degli strumenti che funzionano ad ultrasuoni o a laser (in questo caso si parla di curettage gengivale laser). Questi supportano la disgregazione del tartaro, permettendo quindi risultati migliori. La pratica avviene sotto anestesia. Dopo la procedura, la zona viene disinfettata con un liquido apposito. Il risultato è  una superficie dentale più liscia e libera da impurità. Nel giro di pochi giorni, la gengiva si gonfia, eliminando la tasca e tornando quindi ad aderire al dente. Tipologie di curettage gengivale Esistono due tipi di curettage che il dentista può scegliere. Distinguiamo infatti tra: Curettage gengivale per quadrante a cielo chiuso. Si tratta di un procedimento meccanico e quasi indolore. La superficie della radice dentale viene liberata da placca e altri depositi, poi levigata. Curettage a cielo aperto. Si parla in questo caso di un piccolo intervento chirurgico. La gengiva viene scollata dall\’osso e poi fissata nuovamente con punti di sutura, dopo la rimozione di tartaro e placca. Il primo può essere scelto quando la tasca è al di sotto dei 3,5mm, mentre il secondo quando è tra i 3,5 e i 5mm. Curettage gengivale a cosa serve e perché farlo? Placca e tartaro sono il risultato di: Residui alimentari Batteri Scarsa igiene orale Il curettage dentale è importante per evitare diversi disturbi anche gravi. Ad esempio: Infezioni e infiammazione Recessione gengivale Perdita del sostegno osseo, nei casi più gravi È quindi importante sottoporsi a questa pratica appena si notano i sintomi di infiammazioni gengivali (come gengive rosse, gonfie o perdite di sangue), onde evitare peggioramenti. Tra queste, come abbiamo anticipato, le più note sono: Gengivite. Infiammazione delle gengive che crea fastidio in aree specifiche e può portare a recessione, causata spesso da scarsa igiene orale. Parodontite. Livello avanzato di gengivite in cui i batteri riescono ad entrare nelle tasche che circondano il dente, portando a conseguenze gravi anche alle strutture ossee. In questo caso il curettage deve essere scelto immediatamente in ottica di cura. Spesso questa tecnica è anche utilizzata come pratica di supporto alle sedute di detartasi, la cosiddetta igiene orale professionale o allo sbiancamento dentale per risolvere anche il problema estetico. Ogni quanto sottoporsi al trattamento di pulizia gengivale? Gli specialisti consigliano di ricorrere al curettage almeno due volte l\’anno. Ciò è da effettuare anche in ottica di prevenzione e per migliorare la sensibilità gengivale. Ogni caso è comunque a sé. Sarà il tuo dentista a dirti ogni quanto dovresti sottoporti a questa pratica, in base alla condizione delle tue gengive, al tuo stile di vita (alimentazione o fumo di sigaretta, ad esempio) e ad altri fattori, in modo da ottimizzare i risultati e garantire la tua salute dentale. Curettage gengivale fa male? Nonostante ciò che si pensa, spesso il curettage denti fa male. In particolare nel curettage gengivale a cielo aperto, la pulizia delle tasche gengivali \”deve\” essere dolorosa, in quanto profonda, sotto al solco della gengiva. Se non è così, spesso è perché questa pulizia non avviene a fondo e non viene rimosso correttamente tutto il tartaro. In questo modo, non si riesce a tenere sotto controllo la parodontite, la gengivite o gli altri disturbi per cui ci si sottopone al trattamento. A causa del dolore che provoca, però, questa pulizia delle gengive viene effettuata in anestesia locale. Quindi nel concreto, il paziente, non avverte del dolore nella fase di intervento. Molto spesso, prova del fastidio nel periodo post-anestesia. Questo fastidio può durare per qualche giorno. Insieme ad esso, però, può notare anche: Maggiore stabilità dei denti Miglioramento del senso del gusto Buona salute delle gengive Curettage gengivale rischi Nei giorni successivi al trattamento, il fastidio di cui abbiamo parlato, può essere accompagnato anche da maggiore sensibilità dentale, dopo lo sgonfiamento gengivale. Se si parla di Curettage a cielo aperto inoltre, ci si riferisce, come abbiamo visto, ad un vero e proprio intervento, in cui vengono effettuate incisioni tramite bisturi. In questo caso, i rischi sono quelli di un vero e proprio intervento chirurgico, per quanto piccolo sia. Levigatura radicolare e curettage gengivale. La levigatura deve essere proporzionata alla problematica. Se eccessiva infatti, può indebolire i denti, danneggiando lo smalto. Ovviamente anche il ruolo del paziente è fondamentale. Ci sono

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Ablazione Tartaro

La detrartrasi o ablazione tartaro è una procedura dentistica utilizzata per la rimozione della placca e del tartaro che si sedimenta sui denti formandosi nel cavo orale. L\’ablazione del tartaro è sicuramente la procedura principale durante la seduta di igiene orale professionale in poltrona. Si tratta di una pulizia molto profonda che coinvolge anche i bordi delle gengive e gli spazi tra i denti dove di solito si accumulano la placca e  il tartaro. Ablazione tartaro fa male? Le persone che si affacciano per la prima volta a una seduta di igiene orale professionale, si chiedono se l\’ablazione del tartaro fa male. Potete stare tranquilli, l\’ablazione dentale non è dolorosa anche se alcune persone possono sperimentare un leggero fastidio durante la pulizia e una sensibilità dentale dopo la seduta. Fastidio che normalmente tende a scomparire con i giorni. Perché la detartrasi è necessaria Essendo la procedura di rimozione del tartaro la principale componente della pulizia dentale professionale, dobbiamo procedere alla detartrasi almeno due volte all\’anno per evitare accumuli di placca e tartaro. Se sedimentano e non procediamo alla pulizia profonda, rischiate problematiche dentali ben peggiori. Un accumulo di placca e batteri infatti può portare a, problemi gengivali, parodontite e carie. Questo perché un accumulo di tartaro non permette nemmeno un accurata igiene orale a casa, non permettendo di spazzolare bene i colletti dentali. L\’ablazione tartaro entra di diritto tra le principali attività di prevenzione dentale. Come si esegue l\’ablazione? Possiamo eseguire due tipi di ablazione del tartaro. Gengivale e Sotto-Gengivale. La seconda lavora, come dice il nome stesso, sotto la gengiva. Per questo è una pulizia molto più profonda. Non tutti devono però necessariamente sottoporsi al procedimento sotto gengivale. Solitamente ne hanno bisogno solo i pazienti con problematiche alle gengive e accumuli di placca e tartaro molto importanti. In questi casi viene eseguita sia l\’ablazione gengivale che sotto la gengiva. Si esegue con uno strumento chiamato ablatore che tende a scollare il tartaro dal dente e dalla gengiva per poi rimuoverlo. Possiamo utilizzare sia l\’ablazione con ultrasuoni che con tecnica manuale. Per chiudere il procedimento spesso si utilizza poi una pasta abrasiva per eliminare eventuali residui di placca. Ablazione Tartaro a Milano Per prenotare una seduta di igiene professionale con connessa ablazione del tartaro a Milano, gli esperti del Centro Dentistico Unisalus sono a vostra disposizione. Ci trovate in via G.B. Pirelli 16/B. Solitamente, sono consigliate almeno due sedute all\’anno di ablazione dentale per la rimozione del tartaro in modo da mantenere in salute il vostro cavo orale.

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Edentulia

L\’Edentulia è una condizione debilitante e irreversibile per la quale un paziente si trova senza alcun dente in bocca. In questo caso parliamo di edentulia totale. Possiamo risolverla con diversi tipi di impianti dentali e laddove necessario dovremmo ricorrere alla rigenerazione ossea. Sebbene parliamo di Edentulismo nel caso in cui si abbia la mancanza completa dei denti nella nostra bocca, possiamo anche definire Edentulia parziale quella che coinvolge solo una parte di essi. Nonostante la prevalenza della perdita completa dei denti sia diminuita nel corso degli ultimi anni, questa problematica rimane una delle principali malattie orali in tutto il mondo. Soprattutto nelle persone più anziane e in maniera indifferente tra uomini e donne, sebbene in alcuni paesi siano più colpite le donne. In ogni caso, ci sono variazioni di dati sia tra paesi diversi del mondo che all\’interno di uno stesso paese come l\’Italia Quali fattori incidono sull\’Edentulia? Sappiamo che ci sono diversi fattori che vanno a incidere sulle probabilità di soffrire di Edentulismo. Alcuni fattori che possono incidere sull\’Edentulia sono, ad esempio: istruzione condizioni economiche stili di vita accesso all\’informazione (es. internet) credenze popolari avversione alle cure dentali copertura assicurativa del paziente edentulo Gli studi dimostrano che l\’Edentulia è strettamente associata a fattori di tipo sociale ed economico e trova maggior diffusione nei paesi poveri e tra le donne. Per fortuna l\’Edentulismo, nonostante sia una condizione irreversibile, si può curare grazie all\’uso delle protesi dentarie. Infatti la maggior parte delle persone sdentate sono anziani che indossano protesi complete in una o entrambe le mascelle. Cos\’è l\’Edentulismo totale Ci riferiamo all\’Edentulismo totale nel momento in cui, per diverse cause, ci troviamo a non avere più denti in bocca. Questa condizione è irreversibile e il problema va trattato con protesi o impianti dentali. Nei casi più gravi sarà necessario ricorrere prima ad un intervento di rigenerazione ossea dentale. Cos\’è l\’Edentulia parziale Sebbene la parola Edentulia indichi la completa mancanza di denti nella bocca, con il termine Edentulia parziale, stiamo indicando la mancanza di molti denti (non tutti). L\’Edentulismo parziale solitamente precede quello totale. Le cause della forma parziale sono alcune condizioni patologiche della bocca quali gengivite o parodontite non tempestivamente curate. L\’impatto dell\’Edentulia sulla bocca L\’Edentulia parziale o totale ha un forte impatto sulla salute della nostra bocca, ma anche sullo stato di salute generale. Soprattutto quella totale può portare anche ad una perdita ossea. Questo accada quando non risolviamo velocemente il problema della mancanza dei denti con una protesi. Come detto in precedenza, la perdita di osso, ci \”costringerà\” ad un intervento di rigenerazione ossea dentale. L\’impatto sulla salute della bocca del paziente edentulo può essere molto negativo. Ovviamente la mancanza di tutti i denti o la maggior parte (Edentulismo parziale), incide sul modo di alimentarsi e sulla masticazione. La dieta sarà prevalentemente composta da cibi liquidi, facendoci così avere difficoltà a inserire nel nostro organismo una serie di nutrienti utili al corpo umano. Un altro punto negativo relativo alla mancanza dei denti è un cambio, anche sostanziale, della fisionomia del viso. Infatti un Edentulia totale, se non trattata con tempestiva porterà il nostro viso a modificarsi, ad esempio nel mento (protrusione del mento), nelle labbra, nella mascella o mandibola. Edentulismo: come incide sulla salute generale? Esistono diversi studi secondo i quali una condizione di Edentulia totale può influire sulla salute generale in diversi modi, come indicato di seguito: una dieta del paziente edentulo con scarsa assunzione di frutta, verdura e fibre e carotene porta a un aumento del colesterolo e dei grassi saturi oltre a una maggiore prevalenza di obesità che può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e disturbi gastrointestinali aumento dei tassi di alterazioni infiammatorie croniche della mucosa gastrica, cancro del tratto gastrointestinale superiore e del pancreas e tassi più elevati di ulcere peptiche o duodenali maggiore rischio di sviluppare diabete mellito incremento del rischio di anomalie elettrocardiografiche, ipertensione, insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica, ictus e sclerosi della valvola aortica associazione con apnee ostruttive del sonno e disturbi della respirazione durante il sonno Uno studio ha anche dimostrato una possibile associazione tra Edentulia completa e aumento del rischio di malattia coronarica. Dove trattare l\’Edentulia a Milano Abbiamo visto molto bene come un paziente con Edentulia soffre di diverse conseguenze deleterie per la salute della bocca e quella generale. Per riassumere le conseguenze orali variano dalla funzione masticatoria compromessa con relativa difficoltà ad alimentarsi in modo corretto, fino ad una generica disabilità sociale e scarsa qualità della vita per la salute orale. Per quanto riguarda la salute generale il paziente edentulo è anche a maggior rischio per diverse malattie cardiovascolari con relativo aumento del tasso di mortalità. Pertanto, gli Odontoiatri, dovrebbero prevenire la perdita dei denti con un\’adeguata educazione dentale, con la promozione della salute orale e un alto livello di cure odontoiatriche nel tentativo di assicurare l\’esistenza di una dentatura fisiologica. Laddove questo non bastasse, i Dentisti dovrebbero intervenire tempestivamente per non lasciare senza denti il paziente per un periodo di tempo troppo prolungato. Come? Grazie all\’utilizzo di protesi e impianti adeguati. Presso il Centro Dentistico Unisalus a Milano, potete trovare Dentisti professionisti in grado di trattare efficacemente i vostri problemi di salute orale e di Edentulismo. Per contattare il Centro Dentistico Unisalus chiama il n. 0248013784 oppure scrivici info@centrodentisticounisalus.it o tramite la sezione contatti del nostro sito.

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Rigenerazione ossea dentale

La rigenerazione ossea dentale è una procedura di chirurgia orale che ha come scopo quello di stimolare la crescita di nuovo osso che è andato perduto. La ricrescita ossea implica, implica il posizionamento di materiale da innesto osseo dove vogliamo che si formi la nuova struttura ossea. Tale innesto inizierà a crescere, fino a quando non si \”fonde\” completamente con l\’osso mascellare esistente in modo tale da creare una struttura stabile. Ma andiamo con ordine. L\’osso mascellare svolge un compito di primaria importanza nella salute dentale e generale delle persone. Può fornire un supporto ai denti e può anche formare parte della struttura della bocca e quindi è responsabile dell\’aspetto del nostro viso. È quindi motivo di preoccupazione quando la mascella inizia a deteriorarsi a causa della perdita ossea. Come detto la terapia di rigenerazione ossea denti aiuta a fermare la perdita di osso e stimola la crescita di nuova struttura. Come vedremo il trattamento di ricostruzione ossea dei denti è particolarmente importante quando si pensa di sottoporsi al posizionamento di un impianto dentale. Rigenerazione denti: vediamo nel prossimo paragrafo tutte le cause della perdita di osso. Quali sono le cause di perdita ossea La perdita di osso nella mascella può essere collegate a diverse cause. Tra le principali abbiamo: Denti mancanti. La mandibola ha sempre bisogno di stimolazione per mantenere la sua struttura. Questa è data dai denti durante le semplici attività quotidiane che svolgi quali ad esempio la masticazione. Pertanto, quando ti mancano uno o più denti, alla mandibola manca la stimolazione costante e per questo motivo inizia a deteriorarsi. Malattia gengivale avanzata. La mandibola è costituita da tessuti cellulari viventi. Tessuto che possono essere colpiti da infezioni batteriche. L\’infezione batterica della malattia gengivale può arrivare fino la mandibola e causare grossi danni, che possono portare alla perdita di osso. Sarà pertanto necessario procedere alla ricostruzione osso gengiva Trauma dentale. Una lesione di tipo traumatico può far cadere il dente, fratturarlo o semplicemente causarne lo spostamento. Tutto ciò può provocare un\’infezione, che può facilmente diffondersi, causando la perdita ossea. Infezione orale. Un\’infezione orale (virale, batterica, tumorale e altre) può anche raggiungere la mandibola, causando danni e provocando la perdita di tessuto osseo. Paradontite (Piorrea) se non trattata, può portare alla perdita di osso In tutti questi casi è consigliato, previa valutazione del Dentista, un trattamento di rigenerazione ossea dentale. Come si esegue la rigenerazione ossea dentale La procedura di rigenerazione ossea dentale viene eseguita in anestesia e solitamente basta una sola seduta dal dentista. Per effettuare la ricostruzione ossea dentale, dapprima viene praticata un\’incisione sulla gengiva che circonda la zona in cui si è venuta a creare la mancanza di osso per offrire l\’accesso alla mandibola. In caso di precedente infezione, l\’osso danneggiato viene rimosso e l\’area accuratamente pulita. Il materiale di innesto viene dunque posizionato e coperto con del materiale biocompatibile. Successivamente, il sito chirurgico viene chiuso cucendo insieme le gengive. In questo modo abbiamo concluso l\’attività di rigenerazione ossea. Quando fare la rigenerazione ossea? La rigenerazione ossea dentale viene solitamente eseguita prima di una procedura di impianto dentale, nel momento in cui il Dentista si rende conto che vi sono importanti danni all\’osso. Oppure quando non c\’è osso sufficiente che possa mantenere gli impianti. In questi casi parliamo di rigenerazione ossea per implantologia dentale. La procedura può, tuttavia, essere eseguita per motivi diversi da questi. Vediamone alcuni. Aumentare il supporto dei denti. La perdita ossea, se non trattata, può raggiungere livelli critici che possono provocare la perdita multipla di denti. La ricostruzione ossea può quindi essere eseguita per aumentare il supporto dei denti. Preservare la struttura ossea e prevenire problemi dentali. La rigenerazione dentale dell\’osso può essere utilizzata come trattamento preventivo, ad esempio dopo un\’estrazione. Se utilizziamo  in questo modo, aiuta a preservare la struttura dell\’osso mascellare prevenendo la perdita ossea. Migliorare l\’aspetto del viso. La perdita di osso nella mascella potrebbe essere causa di modifiche all\’aspetto del viso. Il riempimento osseo può aiutare a ripristinare la corretta struttura della bocca, migliorando così l\’aspetto del nostro volto. Durante l\’intervento di rialzo del seno. Il rialzo del seno comporta l\’aumento della struttura della mandibola con conseguenza mancanza di spazio. Un materiale da innesto osseo viene posizionato nel vuoto creatosi, per consentire la ricrescita ossea mandibolare. La struttura della mascella danneggiata o insufficiente può comportare gravi problematiche circa il posizionamento dell\’impianto dentale, oltre a causare altri problemi di diverso tipo. Puoi prenotare una visita presso il Centro Dentistico Unisalus per una prima visita senza impegno e verificare se il tuo caso necessita di una rigenerazione ossea dentale.

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Dente che si muove

Avere un dente che si muove può provocare forte disagio e preoccupazione. Il disagio è dovuto al fatto che si ha una masticazione non corretta e non si ha la possibilità di mangiare qualsiasi cibo anche quelli più duri. Preoccupazione, invece, perché si ha la sensazione del dente che si muove fa subito pensare a una possibile caduta. Per quale motivo un dente che si muove può essere pericoloso? La tenuta del dente, all’interno dell’alveolo, è dovuta al parodonto. Essa è una struttura complessa formata da: gengive numerosi legamenti che lo compongono cemento radicolare I denti che si muovono più del normale sono fonte di inquietudine, perché si pensa a qualcosa che non va nelle gengive e nelle sue strutture. Ma in realtà ci possono essere diverse cause per cui un dente si muove, la più comune è l’infiammazione del parodonto, condizione nota come parodontite. La parodontite è caratterizzata da un progressivo distacco del tessuto gengivale dai denti ed ha come conseguenza più evidente, per appunto, uno più denti che si muovono in modo anomalo. Per quanto riguarda per le persone che soffrono di gengivite cronica è più propenso a sviluppare la parodontite anche grave, con il conseguente distacco dei denti dalle gengive. Questa situazione lascia scoperte le tasche paradontali, lasciando campo alle infezioni. Infatti, con il tempo in queste zone di distacco possono accumularsi batteri che compromettono ancora di più la salute di gengive e denti. Se si ha questo sintomo, quindi, è bene rivolgersi il prima possibile al proprio dentista per trovare rimedio a questa condizione. Dente che si muove: è colpa delle gengive? Quando si è soggetti a gengivite, le gengive si gonfiano e la placca acculata sui denti che scende verso le tasche parodontali favorirà lo scollamento delle gengive dai denti. La situazione che è venuta a crearsi ha come conseguenza un dente che si muove o più denti che si muovono. In realtà è complicato accorgersi di aver sviluppato la parodontite ed è probabile che sia proprio la condizione del dente che si muove a far scattare l’allarme. Infatti, spesso l’infiammazione gengivale, soprattutto durante le prime fasi, passa sotto silenzio finché non si manifestano i seguenti sintomi non fanno suonare il campanello d’allarme: sanguinamento gengivale gonfiore la mobilità di uno o più denti Altre condizioni che posso far muovere i denti Anche l’ascesso dentale, che manifesta un rigonfiamento, può essere un’altra causa per cui ci si ritrova con un dente più mobile del solito. Anche il bruxismo, il digrignare i denti, può essere alla base di un dente che si muove, specie quando la mobilità si accompagna queste condizioni: consumo dello smalto dentale dolore al risveglio con frequenti tensioni muscolare indebolimento dei denti con conseguente ipersensibilità dentale. Infine, anche la piorrea, condizione che causa un dente mobile o addirittura una mobilità dentale diffusa. Trascurare i denti che muovono può essere pericoloso non solo perché limitano le normali azioni della vita quotidiana, ma si vengono a creare anche problematiche a livello estetico perché si rischia di perdere il dente. Prevenzione e rimedi Le persone che hanno i denti che si muovano pensano di poter fermarlo tramite qualche rimedio che possa interrompere questo fastidio. Prima di intervenire sul dente è necessario le condizioni che ne hanno determinato l’indebolimento del parodonto e la conseguente mobilità. Se il dente che si muove è causato dalla gengivite, bisogna prima agire su questa condizione, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione. Il primo rimedio per questa condizione, quindi, è la prevenzione mediante visite periodiche dal proprio dentista di fiducia e pulizia dentale semestrale. Solo in questo modo si possono scongiurare patologie dentali che possono essere anche gravi. Curettage Tra i rimedi dentistici utili troviamo il curettage, detta anche levigatura delle radici, che agendo attraverso una pulizia profonda delle gengive e delle tasche paradontali, va ad eliminare anche le parti “morte” di cemento radicolare. In questo modo favorisce la formazione di nuove strutture sane. La tecnica del curettage è una tecnica è utile per migliorare la situazione di un dente che si muove, ma in un certo senso è ottima anche come arma di prevenzione in tutti quei casi in cui si soffre di accumulo anomalo di placca nelle tasche gengivali. Agendo con questo tipo di pulizia profonda si previene l’infiammazione delle gengive e del parodonto e quindi anche di trovarsi con un dente che “balla”. Terapia parodontale Un altro rimedio per trattare i denti che si muovono, nel caso sia presente la parodontite, è la terapia parodontale conservativa. Mediante il suo utilizzo potrà limitare la mobilità del dente permettendo così da evitarne una possibile caduta. Questa tecnica si tratta di una pulizia molto approfondita delle tasche sottogengivali, eliminando placca, tartaro e batteri, pulendo le superfici radicolari e favorendo così la naturale rigenerazione dei tessuti gengivali. Splintaggio Infine, una tecnica per bloccare un dente che si muove è quello dello splintaggio. Questa tecnica è minimamente invasiva e permette di sostenere il dente che si muove attraverso una legatura in fibra di vetro e composito.

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