occlusione dentale

Disodontiasi

Disodontiasi

La disodontiasi è una problematica che colpisce principalmente i cosiddetti “denti del giudizio”.  Questa condizione può essere molto dolorosa e comportare una serie di complicanze collegate anche all’impossibilità di praticare una buona igiene orale. Esistono diversi trattamenti per risolvere il problema, questi dipendono da diversi fattori e dalla situazione specifica. Vanno quindi studiati insieme al proprio Medico Dentista. Ma prima di parlarne, è necessario rispondere ad una domanda: disodontiasi cosa vuol dire? Disodontiasi cosa significa Con il termine disodontiasi mesiale si intende un disturbo dovuto alla difficoltà di fuoriuscita (eruzione) dei denti. Questa difficoltà è data principalmente dalla mancanza di spazio dell’arcata dentale o dall’orientamento scorretto del dente.  Ciò può comportare una serie di condizioni: Inclusione. Quando non avviene l’eruzione del dente Malposizionamento. Quando il dente fuoriesce in posizioni scorrette La disodontiasi è associata ad un continuo dolore della zona. I tessuti che si trovano attorno ai denti, infatti, si infiammano causando disagio. Questa problematica può colpire sia adulti che bambini. Pericoronite in caso di disodontiasi Con la disodontiasi può verificarsi anche uno scarso riassorbimento dei tessuti molli. Ciò avviene quando il dente spunta regolarmente, ma i tessuti molli che lo circondano sono scarsamente assorbiti.  C’è quindi una morfologia anomala del solco della gengiva, che forma una sorta di tasca, in cui si possono depositare batteri o residui alimentari.  Ecco perché la disodontiasi è collegata all’infiammazione del “sacco pericoronale\”, ovvero l’insieme dei tessuti che circondano e sostengono l’elemento dentale. Casi di disodontiasi Esistono diversi tipi di disodontiasi, classificabili in basi ai seguenti parametri: Posizione. Si tratta del criterio principale. Riguarda la posizione che assume il dente all’interno dell’osso della mandibola o della mucosa del cavo orale. Può essere orizzontale, verticale oppure obliqua. Prende in considerazione anche l’inclinazione del dente. Entità dell’inclusione. Può essere parziale oppure totale. Se nel primo caso il dente riesce a fuoriuscire parzialmente dalla gengiva, nel secondo è totalmente incluso nell’osso mascellare o mandibolare.  Durata. Si distingue tra disodontiasi permanente e temporanea. Nel primo caso, il dente non termina il processo di eruzione, nel secondo invece emerge completamente ma impiegando più tempo del normale. Disodontiasi degli ottavi cosa significa  Solitamente si parla di disodontiasi degli ottavi inferiori o disodontiasi del terzo molare, perché colpisce più comunemente i denti del giudizio.  Ma può colpire anche i canini, i secondi molari superiori, o i denti da latte nei bambini. In questi casi è importante rivolgersi al proprio dentista, o dentista per bambini, per alleviare il disagio e le possibili complicazioni che la problematica comporta. Cause e fattori di rischio Le cause di disodontiasi sono molte, ma sono principalmente collegate all’orientamento sbagliato del dente o alla mancanza di spazio nell’arcata. Possono però riguardare anche Malocclusione dentale che si verifica spesso nei bambini Alterazioni nello sviluppo mandibolare e/o mascellare. Ad esempio un numero di denti superiore al normale, il palato stretto, persistenza o caduta precoce di denti da latte o altre malformazioni Cisti dentali Traumi Fattori indiretti come la malnutrizione o la disfunzione della tiroide Sintomi Oltre al forte dolore solitamente continuo durante lo sviluppo della mandibola e della mascella, la disodontiasi genera solitamente gonfiore della zona. In casi estremi può comportare il cosiddetto “trisma”, una vera e propria contrattura dei muscoli della mandibola, che rende difficoltoso e doloroso il movimento di apertura e chiusura della bocca.  La sintomatologia risulta comunque variabile. Altri sintomi che possono verificarsi in caso di disodontiasi sono: Febbre Difficoltà nella masticazione Problemi di deglutizione Infezione gengivale (gengivite, ad esempio)  Ascesso o fistole Carie Infiammazione dei linfonodi del collo La maggior parte di questi sintomi è in realtà collegata alla scarsa igiene orale che la disodontiasi comporta, a causa della difficoltà nel trattare correttamente il dente e la zona. Ciò può provocare complicazioni infettive anche gravi che possono propagarsi alle aree limitrofe o all’intero cavo orale.  Un’altra correlazione che si verifica spesso è quella tra disodontiasi e mal di testa. Come avviene la diagnosi  Disodontiasi cosa fare quando notiamo i sintomi? Il primo passaggio è sicuramente quello di rivolgerti ad un Dentista esperto. Quest’ultimo si occuperà di effettuare tutte le analisi per arrivare alla giusta diagnosi, che avviene solitamente tramite: Ispezione del cavo orale. Osservazione diretta. Immagine radiografica che identifichi la posizione del dente. Radiografia endorale, ortopantomografia, ortopanoramica (OPT) oppure un test più approfondito come il CBCT. Altri test approfonditi e specifici. Tramite quest’insieme di esami, il Medico Esperto può identificare la strada giusta e proporre il trattamento ideale, evitando il rischio di lesioni anche gravi, come quella al nervo alveolare inferiore.  Disodontiasi come si cura Le strade terapeutiche della disinclusione per risolvere la problematica, sono molte e diverse.  Ognuna di esse si adatta alla situazione specifica del paziente e deve essere stabilita insieme al proprio Dentista.  Egli infatti valuterà dei fattori come la gravità del problema, la causa, l’età o lo stato di salute generale del paziente. Le soluzioni possono essere di trattamento ortodontico, terapia antibiotica e antinfiammatoria per l\’avulsione del dente oppure operazione chirurgica. Intervento chirurgico  La strada principale è quella della chirurgia. All’intervento segue solitamente un trattamento ortodontico per il corretto posizionamento del dente.  In alcuni casi, il medico può scegliere di agire al contrario. Partendo da un trattamento ortodontico per poi arrivare all’operazione.  L’intervento chirurgico è la strada solitamente scelta per i denti del giudizio. Nella rimozione dei denti da latte, invece, è importante non agire troppo presto, per evitare di causare una mancanza di spazio per i denti permanenti.  Può riguardare l’estrazione del dente o l’asportazione dei tessuti che circondano e coprono il dente. L’intervento di estrazione avviene solitamente in anestesia locale e nella fase post-operatoria il paziente può sperimentare: Gonfiore Mal di testa Dolore  Sanguinamento Malessere Sono poi sconsigliate l’attività fisica, il fumo o l’assunzione di cibi o bevande irritanti nei giorni immediatamente successivi all’intervento. La prognosi e i tempi di guarigione sono strettamente collegati alla condizione di partenza e allo stato generale del paziente.  Controindicazioni dell’intervento chirurgico Gli effetti collaterali dell’intervento possono essere: Pericoronite Malattie parodontali Carie In generale l’intervento chirurgico è sconsigliato in caso di: Età avanzata Stato

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overbite dentale

Overbite dentale

Cos’è l’Overbite dentale? Salute Indice L’Overbite Dentale è un tipo di malocclusione causata da una posizione errata dei denti. Il posizionamento dei denti è una parte fondamentale non solo per il sorriso ma anche per la digestione e la salute orale. Due tipi di malocclusione si verificano a causa del disallineamento della mascella: Overbite e Overjet. Sebbene entrambe causino una mascella deforme, sono estremamente diverse. Vediamole di seguito nel dettaglio. Cos’è l’Overbite Dentale? L’Overbite Dentale misura il disallineamento verticale dei denti. Infatti, l’Overbite Dentale si verifica quando i denti superiori si sovrappongono di oltre 3 millimetri sopra i denti inferiori. Se soffri di Overbite Dentale, i tuoi denti potrebbero consumarsi a causa del costante impatto l’uno contro l’altro. Puoi anche soffrire di dolore alla mascella, problemi di linguaggio e persino apnea notturna. Nei casi più gravi, un posizionamento errato può far sbattere i denti l’uno contro l’altro e danneggiare lo smalto e le gengive. Cos’è l’Overjet Dentale? L’Overjet Dentale invece misura il disallineamento orizzontale tra i denti. Questo si verifica quando i denti dell’arcata superiore sporgono eccessivamente verso l’esterno. L’Overjet Dentale rende difficile masticare, parlare  e altre funzioni orali. Questa malocclusione può creare difficoltà a chiudere le labbra e persino dolore alla mascella. Differenza tra Overjet e Overbite dentale? Anche se dall’esterno possono sembrare uguali, overjet e overbite sono differenti. Questa differenza sta nell’angolo che creano i denti dell’arcata superiore. Infatti l’Overbite Dentale è un disallineamento verticale, mentre l’Overjet Dentale è orizzontale. I denti di chi ha l’Overbite puntano dritti verso il basso, invece, i denti di chi ha un Overjet puntano verso l’esterno. Trattamento dell’Overbite Dentale L’Overbite Dentale si può curare in diversi modi, dipende anche molto dalla gravità e dall’età del paziente. È consigliabile intervenire intorno ai 7 anni. In questa età i denti del bambino si stanno ancora sviluppando, pertanto sono più facili da guidare nello crescita. Le opzioni per il trattamento sono: faccette dentali apparecchi fissi odontoiatrici bonding dentale  corone Faccette dentali per curare Overbite Dentale? Per curare l’Overbite Dentale potresti ricorrere alle faccette. Le faccette sono involucri sottili del colore dei denti, realizzati su misura che si attaccano alle superfici dei denti per migliorare l’aspetto. Possono correggere denti irregolari, disallineati o deformi, nonché scolorimento e scheggiature dei denti. Il dentista, in primo luogo, lima una piccola parte di smalto. Secondariamente applica le faccette per garantire una perfetta adesione. Le faccette migliorano il sorriso perché l’effetto finale rende i tuoi denti perfetti in modo simile a quello naturale. Il dentista può crearle della tonalità di bianco che preferisci. Inoltre le faccette sono altamente durevoli, resistenti alle macchie e non irritano le gengive. Apparecchi fissi odontoiatrici Gli apparecchi odontoiatrici sono creati per spostare lentamente i denti in una posizione che sia ottimale. Per quanto riguarda gli apparecchi tradizionali in metallo, possono essere prescritti come correttivi e impiegano dai 18 ai 24 mesi per ripristinare il difetto. Bonding dentale Il bonding dentale è una procedura cosmetica in cui il dentista applica una resina composita ai denti e li modella per dare l’aspetto di denti dritti e uniformi. Per un lieve disallineamento è la procedura ideale. Il bonding dentale è indolore, richiede solo un appuntamento e rende meno visibile il difetto. Inoltre, il materiale adesivo si adatta ai denti circostanti per regalarti un sorriso dall’aspetto naturale. Preserva anche i denti in quanto non richiede la rimozione dello smalto prima dell’applicazione. Corone per correggere l’Overbite Dentale Le corone dentali sono protesi realizzate su misura per il dente. Questo intervento permette di migliorare la malocclusione senza bisogno di apparecchio. Infatti, il dentista taglia il dente e applica la corona. Le corone durano fino a 10 anni. Sono molto utilizzate per correggere l’Overbite Dentale. Se necessiti di un intervento per curare overjet e overbite contatta il Centro Dentistico Unisalus a Milano. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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morso crociato anteriore

Morso crociato anteriore

Il morso crociato anteriore è un modo errato di chiudere i denti. Anteriore perché riguarda i denti incisivi e canini superiori, che rimangono indietro rispetto ai denti inferiori. Vediamo nel dettaglio il morso crociato. Che cos’è il morso crociato? Innanzitutto il morso crociato può essere chiamato anche incrociato o inverso. Alcuni dentisti preferiscono invece la terminologia inglese cross bite. Come già accennato nell’approfondimento sulla malocclusione, il morso incrociato si verifica quando nella chiusura l’arcata inferiore prevarica quella superiore. Questo porta ad un disallineamento orizzontale tra i denti. A differenza del morso aperto (open bite), in cui i denti anteriori non si chiudono in modo totale e corretto, nel morso incrociato si serrano ma nel modo errato. Perché è importante il morso? Per quale motivo è importante avere una chiusura adeguata della bocca? Il metodo in cui ognuno di noi chiude la bocca è fondamentale, ma pochi ne sono a conoscenza. Infatti, il morso è importante per l’intero organismo, non solo per la salute orale. Chiudere male la bocca può avere ripercussioni sulla postura, sulla schiena e anche sui piedi. Per questo motivo, in caso di morso crociato è bene intervenire in tempo così da evitare problemi più grandi in futuro. Tipi di morso crociato In base al modo in cui si verifica la chiusura errata esistono diversi tipi di morso incrociato. Questi sono: laterale o monolaterale completo parziale anteriore  posteriore bilaterale Analizziamoli nel dettaglio Il morso crociato laterale si verifica solo su un lato dell’arcata dentale. È completo, invece, quando colpisce l\’intera arcata. Può essere parziale quando riguarda solo alcuni denti o anche uno solo. Come già anticipato, nel morso crociato anteriore sono coinvolti i denti dell\’arcata superiore. Invece il morso posteriore coinvolge i denti di dietro e laterali. Infine, il bilaterale si presenta quando entrambi i lati della bocca sono coinvolti. Qualunque sia il tipo di morso incrociato, deve essere corretto per evitare complicazioni future alla bocca e all’organismo. Cause del morso crociato Il morso inverso può essere causato da difetti scheletrici, dentali o da una combinazione di entrambi. Questi problemi possono essere genetici, ma anche causati da cattive abitudini, ritardi nella crescita dei denti, problemi alla struttura ossea o problemi alle vie aeree superiori. Ecco alcune cause che portano al morso incrociato: suzione del pollice, biberon spinta della lingua durante la deglutizione denti mancanti denti da latte caduti precocemente o che tardano a cadere mascella troppo piccola  denti grandi  respirazione con la bocca labiopalatoschisi palatoschisi Correzione morso incrociato Il morso crociato si corregge in base alla diagnosi effettuata. Cosa vuol dire questo? La diagnosi cambia da paziente a paziente e il trattamento risolutivo cambia anche a seconda dell’età. Ad esempio, il morso incrociato laterale adulti possiamo correggerlo con la chirurgia o con gli elastici ortodontici. Ma andiamo per gradi. Il morso inverso è sempre correggibile, cambia il metodo. Infatti, come accennavamo, sono diversi i fattori da prendere in considerazione per risolvere il problema. La gravità della situazione, il tipo di cross bite e l’età. In generale i metodi principali sono l’ortodonzia e la chirurgia. Quest’ultima nel caso di un paziente fuori dall’età dello sviluppo e con difetti scheletrici. Con ortodonzia si intende principalmente l’uso di apparecchi ortodontici. Che apparecchio si mette per il morso inverso? Per rispondere a questa domanda bisogna distinguere tra bambini ed adulti. Iniziamo analizzando il caso dei bambini. Se a presentare il morso inverso è un bambino di sicuro è più facile intervenire. Infatti, essendo molto giovane la struttura ossea è ancora in fase di sviluppo quindi facilmente modificabile. Nel caso di morso inverso scheletrico possiamo usare apparecchi ortopedici, che accompagnano la crescita delle ossa verso il modo corretto. Molto usato è l’apparecchio per l’allargamento del palato. Invece quando il problema è dentale possiamo utilizzare apparecchi fissi o mobili, visibili oppure linguali o trasparenti. Nel caso sia un adulto a presentare il problema dobbiamo intervenire in modo differente. Appunto, l’adulto ha ormai sviluppato la struttura ossea che è salda, quindi non è possibile modificarla. Invece è possibile agire sulla posizione dei denti. Ovviamente si tende sempre per soluzione poco invasive come apparecchi mobili trasparenti o apparecchi fissi linguali. Se pensi di avere il morso crociato non esitare a contattarci per un una visita dentistica ed un preventivo senza impegno.

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sindrome di costen

Sindrome di Costen

Quali sono i sintomi della sindrome di Costen? Salute Indice La Sindrome di Costen è un termine usato per descrivere i cambiamenti funzionali e strutturali che coinvolgono l’articolazione temporo-mandibolare. Cambiamenti che causano una sintomatologia variabile che include dolore emicranico e disturbi masticatori. Sindrome di Costen eziologia James Costen nel 1934 ha condotto studi di embriologia e anatomofisiologia al fine di formulare una diagnosi più accurata per i pazienti con disturbi relativi alla regione temporo-mandibolare. La stretta relazione anatomica e funzionale tra le strutture dell’ATM (articolazione temporomandibolare) e quelle del sistema uditivo fornisce una base per indurre una relazione causale tra disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare e disturbi della funzione uditiva. Pertanto, affinché l’articolazione temporo-mandibolare possa funzionare armoniosamente, è necessario che l’occlusione dentale e l’equilibrio neuromuscolare agiscano in accordo. Anatomicamente la regione dell’ATM è adiacente all’orecchio e richiede un corretto posizionamento all’interno della fossa mandibolare. Perciò, nel caso in cui si verifichino stimoli interni o esterni che colpiscono questa articolazione provocando il suo spostamento, questo comporterà danni alle strutture vicine causando conseguenze sintomatiche per l’individuo. Quindi, possiamo concludere che l’eziologia della Sindrome di Costen è multifattoriale poiché sono presenti diversi aspetti. Infatti generano malocclusione, ad esempio, perdita dei denti, protesi mal adattate, usura dei denti, bruxismo e abitudini parafunzionali (ossia mangiarsi le unghie, succhiarsi le dita, mordere gli oggetti). Sindrome di Costen sintomi I sintomi della Sindrome di Costen possono essere suddivisi in questo modo: sintomi otologici. Quali perdita dell’udito, orecchie tappate e acufene male alla testa e al collo. Dolore all’interno e intorno alle orecchie, male al vertice della testa e alle regioni occipitali e dolore tipico della “malattia del seno nasale” sintomi vari. Vertigini, dolore all’articolazione temporo-mandibolare alla palpazione, sensazioni di bruciore alla lingua e alla gola, sapore metallico Diagnosi della Sindrome di Costen La diagnosi di TMD (disordini temporomandibolari) è sindromica, ossia è necessario un insieme di segni e di sintomi che definiscono le manifestazioni cliniche della regione interessata. La Sindrome di Costen ha un’elevata prevalenza poiché oltre il 50% della popolazione ha avuto almeno uno o più segni di TMD. A causa della sua vasta gamma di fattori, non è stato ancora possibile stabilire una diagnosi standardizzata. Per quanto riguarda la diagnosi di TMD, non esiste ancora un metodo affidabile per la diagnosi e la misurazione della presenza e della gravità del disordine temporomandibolare. Tuttavia, per la diagnosi dei singoli casi, l’anamnesi rimane il passo più importante nella formulazione dell’impressione diagnostica iniziale. L’anamnesi, infatti, richiede una completa identificazione di fattori predisponenti, fattori scatenanti e fattori perpetuanti. Il dentista, insieme a un team che coinvolge otorinolaringoiatri e neurologi, dovrebbe prestare attenzione all’anamnesi come il punto più importante della diagnosi. Deve far attenzione al coinvolgimento o meno di fattori psicosomatici, emotivi (ansia, depressione e stress) e sociali. Infatti, molti casi di TMD hanno un substrato emotivo. Anche l’esame fisico (che comporta la palpazione dell’ATM,  il riconoscimento del movimento attivo e l’analisi del rumore articolare) ha la sua importanza nella formulazione della diagnosi. Inoltre, lo studio del sonno (polisonnografia) e le immagini radiografiche dell’ATM sono visti come importanti strumenti ausiliari nella valutazione dell’articolazione. Trattamento della Sindrome di Costen Il trattamento conservativo dovrebbe essere sempre la prima opzione. Il trattamento chirurgico dovrebbe essere considerato l’ultima opzione. La scelta per le procedure più invasive dovrebbe essere lasciata ai casi di insuccesso nei risultati. È importante valutare l’individualità di ciascun caso. Recentemente c’è stata una grande evoluzione dei risultati, soprattutto se si considera la multidisciplinarietà. Devono essere prese in considerazione procedure come aggiustamento occlusale, ortodonzia, elettroterapia, tossina botulinica, terapia laser, trattamento farmacologico, agopuntura, crioterapia, termoterapia, farmaci miorilassanti, chiropratica, trattamento psicologico. La procedura chirurgica maxillo-facciale è indicata in casi specifici come anchilosi, fratture e alcuni disturbi congeniti o dello sviluppo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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malocclusione dentale nei bambini

Malocclusione dentale nei bambini

Malocclusione dentale nei bambini Salute Indice Cos’è la malocclusione dentale nei bambini? Per malocclusione si intende un disallineamento tra l’arcata superiore dei denti e quella inferiore. Negli adulti si interviene sul posizionamento dei denti. Ossia, in caso di spaziatura, affollamento, disallineamento, denti sopra o sotto sporgenti, morso coperto o morso aperto. Invece, nei bambini si può direttamente agire sullo scheletro. In questo modo, si facilita la fuoriuscita corretta dei denti e si evita di dover correggere il difetto in età adulta tramite la chirurgia. Malocclusione dentale nei bambini: cos’è? Abbiamo detto che ci troviamo di fronte a una malocclusione in caso di mancato allineamento tra le due arcate dentali. Quindi, si crea un disequilibrio tra mascella e mandibola. Questo rapporto non equilibrato implica tutta una serie di disturbi che non coinvolgono solo la bocca. Infatti, provocano ripercussioni su tutto l’organismo. Causano mal di testa, problemi di udito e mal di schiena. Oltre, quindi, a essere un problema estetico, è un disturbo che compromette le strutture scheletriche e muscolari e, in primo luogo, il processo masticatorio. Solamente una visita odontoiatrica può individuare la presenza di una malocclusione e determinarne l’entità arrivando, anche, a indicarne la terapia risolutiva. Quali sono le cause della malocclusione dentale bambini? Le cause della malocclusione bambini possono rientrare in due categorie: possono essere ereditarie o ambientali. Se la malocclusione dipende da fattori ereditari vuol dire che è ereditata dai genitori. Solitamente è semplice accorgersene perché altri membri della famiglia soffrono dello stesso problema. Se, invece, la malocclusione dipende da fattori ambientali, significa che è causata da fattori esterni. Parliamo di abuso di ciuccio o biberon, suzione del pollice o interposizione della lingua o del labbro tra i denti. Insomma, ci riferiamo ad abitudini viziate che ormai il bambino ha appreso e fatto sue. Nel secondo caso, i primi segnali di malocclusione solitamente si vedono all’incirca a 3 anni d’età (completata l’eruzione dei denti decidui). Ma può anche capitare che l’alterazione sia visibile intorno ai 6-8 anni con l’eruzione dei primi denti permanenti. È bene che il primo appuntamento dal dentista si svolga quanto prima a scopo preventivo. Prima si interviene, infatti, più semplice e con esito favorevole sarà l’intervento. Sintomi della malocclusione bambini Quali sono i sintomi della malocclusione dentale nei bambini? Ci sono dei segnali evidenti che possono rendere palese la presenza di una malocclusione. In primis, il bambino potrebbe mostrare difficoltà nel mangiare e nel masticare, difficoltà di deglutizione e nella respirazione, affollamento dei denti o dolori alla mandibola. Tutti disturbi che possono causare lo sviluppo di carie, gengiviti, parodontiti. Potrebbe, altresì, presentare difetti di pronuncia, soprattutto per quanto riguarda le lettere S, Z ed R. In questo caso, potrebbe rendersi necessario rivolgersi anche a un logopedista. Una malocclusione dentale, poi, può portare a una postura sbagliata della colonna vertebrale. Inoltre, se il bambino lamenta spesso mal di testa, tosse, acufene o vertigini, potrebbe soffrire di malocclusione. Infine, ultimo ma non per importanza, la malocclusione dentale nei bambini ha una ripercussione anche sull’aspetto estetico. Infatti, causa un disallineamento nei tratti del viso e un sorriso poco armonico. Tipi di malocclusione Innanzitutto, sottolineiamo che le malocclusioni non sono tipiche solo dell’infanzia. Ci sono, infatti, molti adulti che soffrono di malocclusione. Solitamente questo disturbo appare in tenera età, quando è anche più semplice correggerlo. Morso Aperto È un’alterazione che implica che i denti anteriori dell’arcata superiore non tocchino quelli dell’arcata inferiore quando si chiude la bocca. Morso inverso o incrociato È una malocclusione che comporta che i denti dell’arcata superiore, quando si chiude la mascella, si posizionino dietro a quelli inferiori. Affollamento dentale È un tipo di alterazione per cui i denti non hanno sufficiente spazio per disporsi in modo corretto e quindi alcuni si posizionano più avanti o più indietro di quanto dovrebbero. Retrognatismo Denota una malocclusione tale per cui la mandibola si trova in una posizione più arretrata del normale. Quindi, i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore non si toccano quando si serra la mascella. Morso profondo Si tratta dell’ipotesi in cui i denti dell’arcata superiore coprono quelli dell’arcata inferiore. Se il problema è particolarmente grave, gli incisivi inferiori toccano il palato. Diagnosi di malocclusione La diagnosi viene formulata da un odontoiatra, da un dentista o da un ortodontista. Spesso, si vede già a occhio nudo la presenza di una malocclusione. Ma per valutarne la gravità è necessario effettuare degli esami, quali radiografie o telegrafie di mandibola e mascella. Come si cura la malocclusione dentale bambini? In seguito alla diagnosi, il medico formula anche il trattamento medico necessario. A seconda dell’età del paziente e della gravità della malocclusione, la terapia è differente. A grandi linee, la terapia più usata è l’ortodonzia. Più raramente, può essere necessario effettuare l’estrazione di uno o più denti per diminuire il sovraffollamento delle arcate. Nei casi peggiori, può rendersi indispensabile il ricorso all’intervento chirurgico su mandibola e/o mandibola. Il trattamento ortodontico può essere realizzato attraverso l’uso di apparecchi mobili e/o fissi. In questo modo, si può indirizzare in modo corretto la crescita dell’osso mascellare, dell’osso mandibolare e dei denti. Si può sempre curare una Malocclusione? Tendenzialmente sì. La cosa importante è che si agisca non appena il problema si presenta. Meglio ancora se in età pediatrica, in quanto le ossa non sono ancora del tutto sviluppate ed è più facile trattarle. In età adulta, invece, il trattamento è molto più invasivo e impegnativo. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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dente incluso

Dente incluso

Cosa vuol dire dente incluso? Salute Indice Cosa vuol dire “Dente Incluso”? Un dente incluso è quel dente che non ha concluso, completamente o in parte, la sua eruzione, rimanendo così bloccato in modo parziale o totale all’interno della gengiva o dell’osso. I denti inclusi possono essere di ogni tipologia. Tuttavia i denti che più comunemente rimangono, appunto, inclusi, sono i denti del giudizio.  I terzi molari inclusi sono, quindi, i denti che più di tutti subiscono questa situazione. Per questo motivo, spesso, le persone ricorrono all’estrazione dei denti del giudizio. A livello puramente statistico, gli altri denti che più frequentemente subiscono inclusione dentale sono i canini.  Il dente incluso canino è, dunque, il secondo che si manifesta più frequentemente. In ogni caso, a differenza del dente del giudizio (che appare solitamente tra i 18 e i 25 anni), il canino incluso si manifesta già in età adolescenziale. Quindi intorno ai 10-12 anni di età. Dato che il dente canino ha una funzione sia masticatoria, per cibarsi, che estetica, essendo frontale, il Dentista dovrà correre subito ai ripari.  Anche nel caso di altri denti inclusi, il Dentista deve sempre intervenire il prima possibile. Questo perché un dente incluso preme su tutta la bocca generando problemi correlati di malocclusione o dolore dentale. Non solo malocclusione. Un’inclusione dentale non risolta, porta anche a infiammazioni gengivali causate dalla placca batterica. Cause di dente incluso Il dente incluso può avere diverse cause. Le più frequenti sono: affollamento dentale evento traumatico occorso prima della crescita del dente definitivo alcuni denti storti mancanza di spazio caduta precoce dei denti da latte (durante la dentizione) malattie genetiche Parlando nello specifico della fase di dentizione, la caduta precoce dei denti da latte è causa di dente incluso.  Infatti se perdiamo un dente da latte, molto prima della crescita del definitivo, i denti definitivi circostanti potrebbero prenderne il posto. Creando così il problema dei denti inclusi. La mancanza di spazio è, invece, la causa principale di dente del giudizio incluso. Denti inclusi diagnosi Per diagnosticare un dente incluso il modo migliore è quello di effettuare una radiografia dentale. Per questo motivo i denti inclusi vengono spesso scoperti dopo una panoramica dentale a seguito di visita dentistica.  Non è raro che il paziente, si presenti a visita perché sente dolore alla pressione del dente e abbia spesso una gengiva dolorante e infiammata.  A seguito di radiografia dentale, il dentista esegue diagnosi di dente incluso.  Cosa fare se ho un dente incluso Denti inclusi cosa fare? Nel caso tu abbia un dente incluso, devi affidarti alle cure di un Odontoiatra per l’estrazione o comunque la risoluzione del problema.  Un’inclusione dentale non risolta, può portare infatti problematiche più serie ai denti e alla bocca. Partiamo col dire che l’estrazione non è l’unica terapia possibile. Bisogna valutare caso per caso.  Nel caso di terzo molare incluso, quindi dente del giudizio, l’estrazione è la prassi. Anche perché il terzo molare non ha caratteristiche fondamentali né dal punto di vista estetico né da quello funzionale.  L’estrazione dei denti del giudizio diventa fondamentale quando la loro posizione è critica e dolorosa per il paziente.  Per quanto riguarda l’inclusione dentaria degli altri denti bisogna valutare invece caso per caso.  Per quanto riguarda il canino incluso nella gengiva, ad esempio, esistono dei casi in cui è possibile riportarli in sede senza estrarli.  Con un intervento di trazione possiamo, infatti, far emergere completamente il dente riposizionandolo correttamente nella sua arcata. Senza dover per forza procedere all’estrazione. Bisogna comunque ricordare che, per evitare l’estrazione, bisogna anche riconoscere il problema tempestivamente e iniziare la terapia prima possibile. Al fine di evitare complicanze più gravi e non correre il rischio di perdere il dente. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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visita alla cervicale

Cervicale e denti: possono essere collegati?

Come sono collegati denti e cervicale? Salute Indice Come sono collegati denti e cervicale? Cervicale e denti sono collegati tra loro da catene muscolari. Come tutte le altre parti dello scheletro umano. Nello specifico, la mandibola è collegata al cranio da due articolazioni, chiamate temporo-mandibolari. Queste ci permettono di masticare, parlare e deglutire. L’occlusione dentale è il modo in cui i denti dell’arcata superiore e dell’arcata inferiore si chiudono tra loro. Occlusione ed elasticità muscolare influiscono sulla stabilità e sull’equilibrio dei muscoli masticatori. Si parla di malocclusione dentale nel caso in cui siamo di fronte ad un allineamento scorretto tra l’arcata superiore dei denti e l’arcata inferiore. In poche parole quando siamo nella situazione in cui i denti delle due arcate non combaciano. Anche solo la mancanza o il malposizionamento di un dente può modificare i movimenti della masticazione e interferire, così, col resto delle articolazioni.  È possibile che la malocclusione favorisca l’insorgere del Disordine Cranio Cervico Mandibolare e del dolore cervicale a esso associato. Per capire se la causa del dolore cervicale è dovuta a un problema ai denti o ad altri disturbi, è necessario sottoporsi a una visita medica.  Cominciamo, in primis, a vedere cos’è la cervicalgia. Dolore alla cervicale: cos’è? Quando parliamo di cervicalgia intendiamo uno stato di tensione della muscolatura del collo. Ossia l’infiammazione delle ultime sette vertebre che collegano il collo alla testa e ne permettono i movimenti. Il dolore può essere più o meno esteso, in quanto può arrivare a interessare anche le spalle, e può essere accompagnato da altri sintomi. Tra i più frequenti abbiamo mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali. Il dolore cervicale può dipendere da diversi diversi fattori: predisposizione genetica  colpi di freddo bruschi movimenti del collo postura scorretta (qui il nostro articolo su denti e postura) malocclusione o bruxismo artrosi Spesso, si tende a voler lenire il dolore quanto prima e dunque si ricorre all’assunzione di farmaci senza indagare sulle cause profonde del dolore cervicale che possono essere diagnosticate e corrette. Stiamo parlando anche di cause legate all’odontoiatria. Può, dunque, esserci un rapporto diretto tra cervicale e mal di denti. Per scoprirlo è necessario sottoporsi a un’accurata visita dentale che possa stabilire se la causa del dolore cervicale dipenda da un problema alla dentatura o da disturbi di altro genere. Legame tra cervicale e denti Come già accennato, una delle cause della cervicalgia può essere un problema all’articolazione temporo-mandibolare. In particolare, fattore determinante per il dolore cervicale può essere la malocclusione.  Infatti, se i muscoli responsabili dei movimenti mandibolari di apertura e chiusura non si muovono in maniera simmetrica, la mandibola si ritroverà a lavorare sbilanciata. Portando a conseguenza negative su tutti i muscoli e i nervi interessati che rimangono contratti. La contrattura si ripercuoterà, poi, sui muscoli limitrofi e, di riflesso, sui nervi presenti nella zona cervicale. Inoltre, anche il bruxismo può essere causa di dolore cervicale. In sintesi Ricapitolando ciò che abbiamo detto finora sul legame tra cervicale e dolore ai denti:  i denti, in particolare i muscoli della mandibola, possono contribuire all’insorgere della cervicalgia. la mandibola, di norma, si muove senza inficiare le strutture e i muscoli circostanti. Ma può capitare che i muscoli mandibolari lavorino male e rimangano contratti e rigidi anche per breve tempo. i muscoli mandibolari rimangono contratti quando siamo di fronte a una malocclusione, ossia una cattiva chiusura dei denti. La mandibola è l’unico osso che ha la necessità di muoversi in modo simmetrico: qualora questo non accada, la mandibola si troverà a lavorare più da una parte e tutta la muscolatura mandibolare ne risentirà, contraendosi. la contrazione della muscolatura mandibolare avrà ripercussioni sui muscoli collegati e, quindi, sui muscoli e i nervi presenti nella zona cervicale, provocando la cervicalgia. anche il bruxismo può portare al dolore cervicale, in quanto anche questo disturbo comporta una contrazione lunga della muscolatura della mandibola. Cervicale e denti: in breve, le cause della cervicalgia legate a problemi di dentatura sono 2:  la malocclusione il bruxismo Mal di denti e cervicale: come arrivare alla giusta diagnosi Per poter risolvere il dolore alla cervicale causato da problemi ai denti, è necessario arrivare alla corretta diagnosi. Solo un medico specialista è in grado di individuare le esatte localizzazione e natura del dolore: solitamente un ortopedico o un fisiatra attraverso radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia. Ma anche un dentista o uno gnatologo possono giungere a una corretta diagnosi, nel caso in cui sospettino una correlazione tra dentatura e dolore cervicale. Quando si trovano di fronte a una malocclusione e alla manifestazione di sintomi dolorosi, allora possono ragionevolmente ascrivere il dolore cervicale a un disturbo temporo-mandibolare. Quali sono i rimedi? Finora abbiamo visto il legame tra cervicale e denti, le cause della cervicalgia dovute a problemi ai denti, cosa siano la cervicalgia e la malocclusione e come si arriva alla giusta diagnosi. Ma quali sono i rimedi al binomio cervicale mal di denti? Per risolvere la malocclusione e di conseguenza il dolore alla cervicale, ci sono varie strade percorribili: terapia ortodontica con apparecchio fisso o mobile estrazione dei denti che creano affollamento correzione delle abitudini che danneggiano le arcate (con bite o apparecchi passivi) trattamenti chirurgici per la riduzione o l’allungamento dell’osso mandibolare Nel caso in cui la malocclusione che genera la cervicalgia sia dovuta alla mancanza di denti, il consiglio è quello di pianificare un percorso di cura basato sull’implantologia a carico immediato. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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bite dentale

Bite Dentale

A cosa serve il bite mandibolare? Salute Indice A cosa Serve il Bite Mandibolare? Il Bite dentale è un apparecchio utilizzato in Ortodonzia per risolvere o alleviare problemi quali il Bruxismo o la Malocclusione. In questo articolo vi vogliamo parlare del bite per i denti: cos’è, quando è raccomandato usarlo e quali problemi risolve? Tutta una serie di problemi fisici, come cefalea, mal di testa, dolore cervicale o vertigini, potrebbero essere legati al sistema masticatorio. Il bite potrebbe risolvere i vostri problemi, ovviamente dopo una accurata Visita Specialistica Odontoiatrica o gnatologica. Approfondiamo l’argomento con gli esperti del Centro Dentistico Milano Unisalus. Cos’è il bite? Il Bite viene utilizzato soprattutto durante il riposo notturno ed è uno strumento usato per correggere la chiusura delle arcate dei denti.  Possiamo dire che il Bite dentale è uno dei principali apparecchi ortodontici mobili che ricopre l’arcata dentaria della mascella, ossia l’arcata superiore e l’arcata dentale della mandibola, quindi l’arcata inferiore. Dove deve essere posizionato il bite dentale? Il bite per denti deve essere posizionato tra le due arcate dentali per il periodo di tempo deciso dal medico in base alle patologie riscontrate.  Apparecchio bite: com’è fatto? Il bite è una mascherina occlusale in resina acrilica, modellata sulla forma dell’arcata dentale.  La finalità del bite dentale si concretizza posizionandolo sulla stessa arcata, così da creare una sorta di cuscinetto ammortizzatore che protegge: i denti in caso di bruxismo l’articolazione, qualora si sia in presenza di disturbi temporo-mandibolari Essendo facilmente rimovibile, il paziente può inserirlo e toglierlo senza difficoltà. Come si pulisce il bite dentale? La pulizia del bite deve essere costante e approfondita. Il bite dentale deve essere lavato prima e dopo l’utilizzo con lo spazzolino da denti e il dentifricio. Successivamente, l’apparecchio va immerso per 10 minuti nel collutorio. Dopodiché, deve essere sciacquato sotto abbondante acqua corrente, asciugato e riposto nella sua custodia di plastica non chiusa per evitare che proliferino i batteri.  Raccomandiamo di effettuare una pulizia profonda ogni 2 settimane. Come? Mettendo il bite dentale dentro un bicchiere colmo di acqua, collutorio e un cucchiaio di bicarbonato di sodio.  Funzione del bite odontoiatrico La funzione del bite dentale è quella di risolvere i problemi legati a: digrignamento o bruxismo (in questo caso basta un bite notturno per l’arcata superiore) dislocazione mandibolare malocclusione dentale russamento disturbi della postura dolori all’apparato muscolo-scheletrico riposizionamento condilo-mandibolare In generale, il bite dentale viene consigliato per risolvere i problemi legati all’apparato masticatorio ma, ripristinando il corretto rapporto spaziale tra le arcate dentali, favorisce anche un riallineamento posturale, risolvendo numerosi disturbi quali cervicalgie e cefalee.  Il bite dentale ha lo scopo di aiutare l’arcata dentaria superiore e l’arcata dentaria inferiore a posizionarsi correttamente.  I Bite: uno per ogni problema Esistono diverse forme di bite per denti a seconda delle problematiche che sono chiamati a risolvere. Vediamo nel dettaglio la casistica.  Russamento Il bite dentale per risolvere il fastidioso problema del russamento è composto da due mascherine gemelle che portano la mandibola in una posizione tale da eliminare le ostruzioni dell’aria tra il naso e la laringe. Bruxismo Per risolvere il bruxismo occorre usare una placca per l’arcata superiore che permette di rilassare i muscoli mandibolari e di non frizionare i denti. Questo tipo di bite è un buon rimedio in quanto permette di: mantenere il corretto spazio occlusale scaricare la forza esercitata dai muscoli sulla placca di resina piuttosto che sui denti rilassare i muscoli mandibolari e cervicali preservare lo stato dei denti e non aggravare il loro deterioramento Riposizionamento condilo-mandibolare In questo caso si parla di Bite ortotico, poiché ha funzione ortopedica. Questo tipo di bite permette di riposizionare la mandibola nella sua corretta posizione, oltre a decontrarre la muscolatura. Serve per correggere le dislocazioni mandibolari. Bite dentale notturno È il medico che decide se il bite dentale sia da tenere tutto il giorno o se sia da indossare prima di andare a dormire (bite notturno). La scelta dello specialista dipende da una serie di elementi, come la natura e l’entità del problema del paziente (ad esempio, il tipo di malocclusione o il grado di bruxismo).   Il digrignamento involontario dei denti avviene, per lo più, mentre si dorme. Questo problema può causare non solo problemi allo smalto e un’aumentata sensibilità dentale, ma anche microfratture, predisponendo alle carie e portando potenzialmente anche alla caduta dei denti. Spesso il bite dentale notturno non allinea solo i denti delle due arcate alleggerendo, così, le tensioni mandibolari, ma contrasta anche il problema del russamento. Sovente, infatti, chi russa in assenza di altre patologie, lo fa perché tende a respirare con la bocca aperta o con un serraglio sbagliato delle arcate che provoca l’ostruzione dei flussi d’aria tra naso e laringe. Dunque, indossare il bite notturno vuol dire contrastare questo ulteriore disturbo.  Riposizionamento mandibolare con il bite notturno Il medico può anche operare un riposizionamento mandibolare attraverso l’utilizzo di un bite dentale notturno realizzato su misura, migliorando la sintomatologia legata a questa disfunzione. Si tratta, però, solo di un mantenimento temporaneo e non una cura definitiva.  Bite ai denti: benefici  I benefici del bite dentale sono vari: protegge e riabilita l’articolazione temporo-mandibolare protegge i denti dall’usura dovuta al digrignamento/serramento  scongiura la recidiva se utilizzato come apparecchio di contenzione dei denti dopo l’allineamento con il trattamento ortodontico. In questo caso, inizialmente il bite dovrà essere indossato giorno e notte rilassa i muscoli masticatori che mediante le catene neuromuscolari influenzano la postura risolve cervicalgie, mal di schiena e mal di testa; disturbi legati a tensioni neuromuscolari dei masticatori. Controindicazioni del bite ortodontico Innanzitutto, evitate prodotti di scarsa qualità facendovi attrarre dai costi bassi Inizialmente, poi, il bite potrebbe creare un po’ di fastidio e nausea. Ma, appena il bite si adatterà perfettamente alla vostra bocca, questi disagi scompariranno.  Potrebbero comparire anche dei lievi mal di testa i primi tempi. Questo potrebbe succedere perché, riallineando i denti, si riassesteranno anche le ossa temporali. Ma anche questo fastidio sparirà del tutto nel giro di poco tempo.  Altro inconveniente che potrebbe accadere è un’eccessiva salivazione. Infatti, il bite

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Radiografie dentali

Radiografie Dentali Salute Indice Le radiografie dentali sono immagini dei denti che il dentista usa per valutare la tua salute orale. Questi raggi X vengono utilizzati con bassi livelli di radiazioni per catturare immagini dell’interno del cavo orale. Le radiografie dentali possono aiutare il dentista a identificare problemi, come carie ed altre patologie dentali. Le radiografie dentali possono sembrare complesse, ma in realtà sono strumenti molto comuni di diagnostica odontoiatrica e sono importanti quanto altre tecnologie usate da un dentista. Perché si eseguono radiografie dentali Le radiografie dentali vengono in genere eseguite ogni anno, ma possono essere necessarie più spesso se il dentista ritiene di dover monitorare i progressi di un problema o di un trattamento dentale. Possono verificarsi più spesso se il dentista sta monitorando i progressi di un problema o di un trattamento dentale. I fattori che influenzano la frequenza con cui si ottengono i raggi X dentali possono includere: età attuale salute orale sintomo di malattia orale storia di malattie gengivali o carie I nuovi pazienti probabilmente si sottoporranno a radiografie in modo tale che il dentista possa avere un quadro chiaro della salute dentale. Questo potrebbe essere importante specialmente se non si hanno raggi X dei precedenti dentisti. I bambini potrebbero aver bisogno di radiografie dentali più spesso degli adulti perché i loro dentisti potrebbero aver bisogno di monitorare la loro dentizione. Questa è una delle procedure di prevenzione orale nei bambini. Il monitoraggio è importante perché può aiutare il dentista a determinare se i denti da latte devono essere estratti per prevenire complicazioni, come denti permanenti che crescono dietro quelli decidui. Rischi delle radiografie dentali I raggi X dentali comportano radiazioni con livelli di esposizione bassi che sono considerati sicuri per bambini e adulti. Nel caso il dentista utilizzi raggi X digitali, invece di svilupparli su pellicola, i rischi di esposizione sono ancora minori. In ogni caso il dentista posizionerà anche un “bavaglio” di piombo sul petto o su parti sensibili per prevenire qualsiasi esposizione alle radiazioni. Inoltre, un collare tiroideo può essere utilizzato in caso di patologie tiroidee.I bambini e le donne in età fertile possono anche indossarli insieme al pettorale di piombo. Tuttavia, le donne in gravidanza sono un’eccezione. Le donne incinte o che pensano di esserlo dovrebbero evitare qualsiasi esposizione ai raggi X. È importante informare il proprio dentista se si pensa di essere incinta, perché le radiazioni non sono sicure per lo sviluppo del feto. Preparazione per le radiografie dentali Le radiografie dentali non richiedono una preparazione speciale, l’unica accortezza è quella di lavarsi i denti prima dell’appuntamento. Questo perché crea un ambiente più igienico per il personale odontoiatrico. Le radiografie dentali vengono sono solitamente usate prima della pulizia orale professionale. Presso lo studio dentistico il paziente si siederà su una sedia con un giubbotto di piombo sul petto e sulle ginocchia. La macchina a raggi X è posizionata accanto alla testa per registrare le immagini della bocca. Tipi di raggi X Esistono diversi tipi di radiografie dentali, che registrano viste leggermente diverse della bocca. I più comuni sono i raggi X endorali come: Morso. Questa tecnica prevede di mordere un pezzo di carta speciale per vedere quanto le arcate dentali combaciano.Questa procedura è comunemente usata per verificare la presenza di cavità tra i denti. Occlusale. Questa radiografia viene eseguita quando la mascella è chiusa per vedere come si allineano i denti superiori e inferiori. Può anche rilevare anomalie anatomiche del cavo orale o del palato. Questa tecnica cattura tutti i denti in un colpo solo. Panoramica. Per questo tipo di radiografia, la macchina ruota attorno alla testa. Il dentista può utilizzare questa tecnica per controllare i denti del giudizio, pianificare dispositivi dentali impiantati o indagare su problemi alla mascella. Periapicale. Questa tecnica si concentra su due denti completi dalla radice alla corona. I raggi X extraorali possono essere utilizzati quando il dentista sospetta che potrebbero esserci problemi in aree al di fuori delle gengive e dei denti, come la mascella. Durante la procedura verrà chiesto di rimanere fermi mentre le immagini vengono registrate. I distanziatori. se utilizzati, verranno spostati e regolati in bocca per ottenere le immagini corrette. Dopo le radiografie dentali In caso di raggi X digitali le immagini saranno pronte istantaneamente, e il dentista potrà esaminarle insieme al paziente e verificare la presenza di anomalie. Se il dentista riscontra problemi, come carie o carie, discuterà le opzioni di trattamento. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Visita Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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dente che si muove

Dente che si muove

Dente che si Muove Salute Indice Avere un dente che si muove può provocare forte disagio e preoccupazione. Il disagio è dovuto al fatto che si ha una masticazione non corretta e non si ha la possibilità di mangiare qualsiasi cibo anche quelli più duri. Preoccupazione, invece, perché si ha la sensazione del dente che si muove fa subito pensare a una possibile caduta. Per quale motivo un dente che si muove può essere pericoloso? La tenuta del dente, all’interno dell’alveolo, è dovuta al parodonto.Essa è una struttura complessa formata da: gengive numerosi legamenti che lo compongono cemento radicolare I denti che si muovono più del normale sono fonte di inquietudine, perché si pensa a qualcosa che non va nelle gengive e nelle sue strutture. Ma in realtà ci possono essere diverse cause per cui un dente si muove, la più comune è l’infiammazione del parodonto, condizione nota come parodontite. La parodontite è caratterizzata da un progressivo distacco del tessuto gengivale dai denti ed ha come conseguenza più evidente, per appunto, uno più denti che si muovono in modo anomalo. Per quanto riguarda per le persone che soffrono di gengivite cronica è più propenso a sviluppare la parodontite anche grave, con il conseguente distacco dei denti dalle gengive. Questa situazione lascia scoperte le tasche paradontali, lasciando campo alle infezioni. Infatti, con il tempo in queste zone di distacco possono accumularsi batteri che compromettono ancora di più la salute di gengive e denti. Se si ha questo sintomo, quindi, è bene rivolgersi il prima possibile al proprio dentista per trovare rimedio a questa condizione. Dente che si muove: è colpa delle gengive? Quando si è soggetti a gengivite, le gengive si gonfiano e la placca acculata sui denti che scende verso le tasche parodontali favorirà lo scollamento delle gengive dai denti. La situazione che è venuta a crearsi ha come conseguenza un dente che si muove o più denti che si muovono. In realtà è complicato accorgersi di aver sviluppato la parodontite ed è probabile che sia proprio la condizione del dente che si muove a far scattare l’allarme. Infatti, spesso l’infiammazione gengivale, soprattutto durante le prime fasi, passa sotto silenzio finché non si manifestano i seguenti sintomi non fanno suonare il campanello d’allarme: sanguinamento gengivale gonfiore la mobilità di uno o più denti Altre condizioni che posso far muovere i denti Anche l’ascesso dentale, che manifesta un rigonfiamento, può essere un’altra causa per cui ci si ritrova con un dente più mobile del solito. Anche il bruxismo, il digrignare i denti, può essere alla base di un dente che si muove, specie quando la mobilità si accompagna queste condizioni: consumo dello smalto dentale dolore al risveglio con frequenti tensioni muscolare indebolimento dei denti con conseguente ipersensibilità dentale. Infine, anche la piorrea, condizione che causa un dente mobile o addirittura una mobilità dentale diffusa. Trascurare i denti che muovono può essere pericoloso non solo perché limitano le normali azioni della vita quotidiana, ma si vengono a creare anche problematiche a livello estetico perché si rischia di perdere il dente. Prevenzione e rimedi Le persone che hanno i denti che si muovano pensano di poter fermarlo tramite qualche rimedio che possa interrompere questo fastidio. Prima di intervenire sul dente è necessario le condizioni che ne hanno determinato l’indebolimento del parodonto e la conseguente mobilità. Se il dente che si muove è causato dalla gengivite, bisogna prima agire su questa condizione, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione. Il primo rimedio per questa condizione, quindi, è la prevenzione mediante visite periodiche dal proprio dentista di fiducia e pulizia dentale semestrale. Solo in questo modo si possono scongiurare patologie dentali che possono essere anche gravi. Curettage Tra i rimedi dentistici utili troviamo il curettage, detta anche levigatura delle radici, che agendo attraverso una pulizia profonda delle gengive e delle tasche paradontali, va ad eliminare anche le parti “morte” di cemento radicolare. In questo modo favorisce la formazione di nuove strutture sane. La tecnica del curettage è una tecnica è utile per migliorare la situazione di un dente che si muove, ma in un certo senso è ottima anche come arma di prevenzione in tutti quei casi in cui si soffre di accumulo anomalo di placca nelle tasche gengivali. Agendo con questo tipo di pulizia profonda si previene l’infiammazione delle gengive e del parodonto e quindi anche di trovarsi con un dente che “balla”. Terapia Parodontale Un altro rimedio per trattare i denti che si muovono, nel caso sia presente la parodontite, è la terapia parodontale conservativa. Mediante il suo utilizzo potrà limitare la mobilità del dente permettendo così da evitarne una possibile caduta. Questa tecnica si tratta di una pulizia molto approfondita delle tasche sottogengivali, eliminando placca, tartaro e batteri, pulendo le superfici radicolari e favorendo così la naturale rigenerazione dei tessuti gengivali. Splintaggio Infine, una tecnica per bloccare un dente che si muove è quello dello splintaggio. Questa tecnica è minimamente invasiva e permette di sostenere il dente che si muove attraverso una legatura in fibra di vetro e composito. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? 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