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Il tuo cuore sotto stress? Scopri l’importanza dello sforzo cardiologico

Il tuo cuore sotto stress? Scopri l’importanza dello sforzo cardiologico Salute Indice Add a header to begin generating the table of contents Lo sforzo cardiologico: un alleato per la salute del tuo cuore Viviamo in un’epoca frenetica, dove lo stress e l’attività fisica sono all’ordine del giorno. Ma cosa succede al nostro cuore quando lo sottoponiamo a sforzo? E come possiamo monitorare la sua salute e prevenire eventuali problemi? Lo sforzo cardiologico è un esame fondamentale per valutare la funzionalità del cuore durante l’attività fisica. Consiste nell’effettuare un elettrocardiogramma (ECG) mentre il paziente pedala su una cyclette o corre su un tapis roulant, aumentando gradualmente l’intensità dello sforzo. Perché è importante sottoporsi a uno sforzo cardiologico? Diagnosi precoce: Questo esame consente di individuare precocemente eventuali anomalie del cuore, come l’angina pectoris, un disturbo causato da un ridotto flusso sanguigno al muscolo cardiaco, o aritmie, ovvero alterazioni del ritmo cardiaco. Valutazione della capacità di sforzo: Lo sforzo cardiologico permette di determinare il livello massimo di attività fisica che un individuo può tollerare senza mettere a rischio la propria salute. Monitoraggio dell’efficacia delle terapie: In caso di patologie cardiache, questo esame è utile per valutare l’efficacia delle terapie farmacologiche e interventistiche. Prevenzione: Lo sforzo cardiologico è uno strumento prezioso per prevenire eventi cardiovascolari, come infarti e ictus, soprattutto in soggetti a rischio. A quali patologie è associato lo sforzo cardiologico? Lo sforzo cardiologico è indicato per una vasta gamma di patologie, tra cui: Malattia coronarica: È la causa più comune di angina pectoris e infarto del miocardio. Ipertensione arteriosa: La pressione alta può danneggiare il cuore e i vasi sanguigni. Aritmie cardiache: Alterazioni del ritmo cardiaco che possono causare palpitazioni, vertigini e svenimenti. Cardiomiopatie: Malattie del muscolo cardiaco che possono comprometterne la funzione. Valvulopatie: Alterazioni delle valvole cardiache che possono ostacolare il flusso sanguigno. Le testimonianze dei nostri pazienti “Prima di fare lo sforzo cardiologico, avevo spesso dei dolori al petto durante l’attività fisica. Grazie a questo esame, ho scoperto di avere un problema alle coronarie e ho potuto iniziare subito la terapia. Ora posso finalmente tornare a fare sport senza preoccupazioni.” – Marco, 55 anni. “Sono uno sportivo amatoriale e volevo essere sicuro di poter continuare a fare attività fisica in sicurezza. Lo sforzo cardiologico mi ha dato la conferma che il mio cuore è sano e posso continuare a divertirmi.” – Anna, 40 anni. Perché scegliere Unisalus per il tuo sforzo cardiologico? Presso il centro medico Unisalus, offriamo un servizio di sforzo cardiologico all’avanguardia, eseguito da cardiologi esperti e con l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione. Ambienti confortevoli: I nostri ambulatori sono dotati di attrezzature moderne e di un ambiente rilassante per garantire il massimo comfort ai nostri pazienti. Personale qualificato: Il nostro team di cardiologi è altamente specializzato nell’esecuzione e nell’interpretazione degli sforzi cardiologici. Seguito personalizzato: Ogni paziente riceve un’attenzione personalizzata e un’informativa dettagliata sui risultati dell’esame. Non rischiare la tua salute, prenota subito il tuo sforzo cardiologico presso Unisalus! Chiamaci allo 0248013784 o prenota online sul nostro sito web! Conclusione Lo sforzo cardiologico è un esame semplice e indolore che può fare la differenza per la tua salute. Non aspettare che sia troppo tardi: prenditi cura del tuo cuore e prenota subito il tuo controllo presso il centro medico Unisalus. Prenota Sforzo Cardiologico News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Ecografia Transvaginale: Una Guida Completa

Ecografia Transvaginale: Una Guida Completa Salute Indice Add a header to begin generating the table of contents L’ecografia transvaginale è un esame diagnostico molto comune in ginecologia che permette di visualizzare in modo dettagliato gli organi riproduttivi femminili interni, come utero, ovaie e tube di Falloppio. Grazie a una sonda ecografica di piccole dimensioni, inserita delicatamente in vagina, l’ecografia transvaginale offre immagini chiare e precise, consentendo al medico di individuare eventuali anomalie o patologie. Come si svolge l’esame Prima dell’esame, la paziente viene invitata a svuotare la vescica. La sonda ecografica, ricoperta da un preservativo, viene introdotta in vagina. La paziente potrebbe avvertire una leggera pressione o un lieve fastidio, ma l’esame è generalmente ben tollerato. Durante l’esame, la paziente potrebbe essere invitata a compiere alcuni movimenti per facilitare la visualizzazione degli organi. L’intera procedura dura pochi minuti. A cosa serve l’ecografia transvaginale L’ecografia transvaginale viene utilizzata per: Valutare lo sviluppo dei follicoli ovarici durante il ciclo mestruale Monitorare la crescita di eventuali cisti o fibromi Diagnosticare endometriosi, infezioni pelviche o altre patologie infiammatorie Verificare la presenza di polipi uterini Escludere la presenza di tumori Monitorare la gravidanza nelle sue prime fasi Valutare la fertilità Indagare le cause di sanguinamenti anomali o dolori pelvici Vantaggi dell’ecografia transvaginale   Non invasivo: L’esame non richiede l’utilizzo di radiazioni e non è doloroso. Rapido: L’esame ha una durata breve. Preciso: Fornisce immagini dettagliate degli organi interni. Sicuro: Può essere ripetuto più volte senza rischi per la salute. Costo contenuto: È un esame relativamente economico. Preparazione all’esame Di solito non è necessaria una preparazione particolare, se non quella di svuotare la vescica prima dell’esame. In alcuni casi, il medico potrebbe consigliare di assumere una certa quantità di liquidi per avere la vescica leggermente piena, al fine di visualizzare meglio alcuni organi. Risultati e interpretazione Al termine dell’esame, il radiologo o il ginecologo provvederà a interpretare le immagini ottenute e a redigere un referto, che verrà poi illustrato alla paziente. Il referto descriverà lo stato di salute degli organi genitali interni e, se presenti, eventuali anomalie o patologie. Quando fare l’ecografia transvaginale L’ecografia transvaginale può essere richiesta dal medico in diverse circostanze, ad esempio in caso di: Dolori pelvici Sanguinamenti anomali Difficoltà a rimanere incinta Controlli ginecologici di routine Seguito di terapie ormonali Conclusioni L’ecografia transvaginale è un esame semplice, indolore e sicuro che riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce di numerose patologie ginecologiche. Grazie alla sua alta precisione e alla sua capacità di visualizzare in modo dettagliato gli organi interni, l’ecografia transvaginale consente di intervenire tempestivamente e di migliorare le prospettive di cura. Prenota Ecografia Transvaginale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Screening dei Portatori: Proteggere il Futuro dei Tuoi Figli

Screening dei Portatori: Proteggere il Futuro dei Tuoi Figli Genetica Medica Indice Add a header to begin generating the table of contents Cos’è lo Screening dei Portatori? Lo screening dei portatori è un test genetico che permette di individuare persone che sono portatrici sane di malattie genetiche. Questo significa che, pur non manifestando la malattia, possono trasmetterla ai loro figli. Se entrambi i genitori sono portatori della stessa malattia, esiste una probabilità del 25% che il loro bambino nasca con quella malattia. Perché Farlo? Decisioni consapevoli: Questo test ti aiuta a prendere decisioni informate sulla tua vita familiare. Prevenzione: Se entrambi i partner sono portatori, esistono diverse opzioni per evitare la trasmissione della malattia al bambino. Tranquillità: Sapere in anticipo può aiutarti a gestire meglio le tue aspettative e a prepararti al meglio. Come Funziona? Il test è semplice: basta un prelievo di sangue. Il DNA estratto dal sangue viene analizzato per individuare eventuali mutazioni genetiche associate a malattie ereditarie. Tipi di Screening Screening mirato: Si concentra su specifiche malattie genetiche, spesso consigliato a persone con una storia familiare di una particolare malattia. Screening esteso: Analizza un numero più ampio di malattie genetiche, adatto a chi non ha una storia familiare specifica ma desidera una valutazione più completa. A Chi è Consigliato? Lo screening dei portatori è consigliato a: Coppie che desiderano avere figli: Soprattutto se hanno una storia familiare di malattie genetiche. Persone che pianificano una gravidanza: Anche se non hanno una storia familiare, può essere utile per avere un quadro completo della propria salute genetica. Vantaggi e Limiti Vantaggi: Informazione: Ti fornisce informazioni importanti sulla tua salute genetica. Prevenzione: Può aiutare a prevenire malattie genetiche nei tuoi figli. Tranquillità: Può alleviare l’ansia e lo stress legati alla gravidanza. Limiti: Non tutte le malattie: Non può individuare tutte le possibili malattie genetiche. Risultati incerti: A volte i risultati possono essere difficili da interpretare. Aspetti emotivi: Scoprire di essere portatore può essere emotivamente impegnativo. Cosa Succede dopo il Test? Se il test rivela che sei portatore, un consulente genetico ti spiegherà i risultati in modo chiaro e ti aiuterà a capire le tue opzioni. Potresti considerare: Consulenza genetica preconcezionale: Per discutere le tue opzioni con un esperto. Diagnosi prenatale: Se decidi di procedere con una gravidanza, potresti optare per test prenatali per verificare lo stato del feto. Fecondazione in vitro con diagnosi preimpianto: Una tecnica che permette di selezionare gli embrioni sani prima del trasferimento nell’utero. Adozione: Un’altra opzione da considerare. Conclusione Lo screening dei portatori è uno strumento prezioso per le coppie che desiderano avere figli sani. È importante discuterne con il proprio medico o con un consulente genetico per capire se è la scelta giusta per te. Prenota Ora News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Secchezza Vaginale: Cause, Sintomi e Soluzioni

Secchezza Vaginale: Cause, Sintomi e Soluzioni Salute Indice Add a header to begin generating the table of contents La secchezza vaginale è un disturbo molto comune, in particolare durante e dopo la menopausa, che può influenzare significativamente la qualità della vita di molte donne. Caratterizzata da una riduzione della lubrificazione naturale della vagina, questa condizione può causare disagio, dolore durante i rapporti sessuali e aumentare il rischio di infezioni. Cos’è la secchezza vaginale? La vagina, normalmente umida e elastica, produce un lubrificante naturale che facilita i rapporti sessuali e protegge dalle infezioni. Quando i livelli di estrogeni diminuiscono, come avviene durante la menopausa, la produzione di questo lubrificante si riduce, causando secchezza. Quali sono le cause della secchezza vaginale? Menopausa: La diminuzione degli estrogeni è la causa più comune. Allattamento: Durante l’allattamento, i livelli di estrogeni possono diminuire temporaneamente. Farmaci: Alcuni farmaci, come antidepressivi, antistaminici e contraccettivi orali, possono contribuire alla secchezza vaginale. Radioterapia: I trattamenti radioterapici nella zona pelvica possono danneggiare i tessuti vaginali. Condizioni mediche: Alcune malattie, come il diabete e la sindrome di Sjögren, possono causare secchezza vaginale. Uso di saponi aggressivi: Prodotti per l’igiene intima troppo aggressivi possono alterare il pH vaginale e contribuire alla secchezza. Quali sono i sintomi della secchezza vaginale? Dolore durante i rapporti sessuali: Il sintomo più comune. Prurito e bruciore: Sensazioni di fastidio nella zona vaginale. Arrossamento e irritazione: La pelle intorno alla vagina può diventare rossa e irritata. Minzione frequente e dolorosa: La secchezza può irritare l’uretra, causando bruciore durante la minzione. Secrezioni vaginali anomale: Possono comparire secrezioni bianche o giallastre, a volte accompagnate da cattivo odore. Come viene diagnosticata la secchezza vaginale? La diagnosi viene effettuata in base ai sintomi riferiti dalla paziente e a un esame ginecologico. Il ginecologo potrà eseguire un tampone vaginale per escludere la presenza di infezioni. Quali sono le terapie per la secchezza vaginale? Esistono diverse opzioni terapeutiche per la secchezza vaginale: Lubrificanti vaginali: Sono prodotti a base d’acqua o a base di silicone che aiutano a ridurre il disagio durante i rapporti sessuali. Idratanti vaginali: Sono creme o gel che vengono applicati regolarmente per aumentare l’idratazione della vagina. Estrogeni topici: Creme o ovuli vaginali a base di estrogeni che aiutano a ripristinare l’equilibrio ormonale e a ridurre la secchezza. Terapia ormonale sostitutiva: In alcuni casi, la terapia ormonale sistemica può essere utilizzata per trattare la secchezza vaginale. Quando rivolgersi al ginecologo? Se stai sperimentando sintomi di secchezza vaginale, è importante consultare il tuo ginecologo. Lui o lei sarà in grado di effettuare una diagnosi accurata e consigliarti il trattamento più adatto alle tue esigenze. Prevenzione della secchezza vaginale Utilizzare prodotti per l’igiene intima delicati: Evita prodotti aggressivi e profumati. Idratare adeguatamente la pelle: Bere molta acqua e utilizzare creme idratanti per la pelle possono aiutare a mantenere l’idratazione generale. Evita sostanze irritanti: Evita l’uso di detersivi aggressivi e di tessuti sintetici. Pratica una buona igiene intima: Lava la zona genitale con acqua tiepida e un detergente delicato, senza utilizzare docce vaginali. Prenota una visita ginecologica presso il centro medico  Unisalus Se stai cercando una soluzione efficace per la secchezza vaginale, non esitare a contattare il nostro centro medico Unisalus. I nostri ginecologi sono altamente qualificati e ti offriranno una consulenza personalizzata per aiutarti a ritrovare il benessere intimo. Conclusione La secchezza vaginale è un disturbo comune e facilmente trattabile. Non esitare a parlarne con il tuo ginecologo, che ti aiuterà a trovare la soluzione più adatta a te. Ricorda che prenderti cura della tua salute intima è fondamentale per una buona qualità della vita. Prenota Visita Ginecologica News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Prevenzione Odontoiatrica

Prevenzione Odontoiatrica Salute Indice La prevenzione odontoiatrica riguarda una serie di attività e buone pratiche che sono il primo metodo per mantenere i denti sani il più a lungo possibile. Ma il mantenimento di una dentatura sana non è l’unico beneficio che potete ottenere da attività di prevenzione dentale. Infatti una buona salute orale può essere di aiuto anche per avere un buono stato di salute generale. Ma allora, quando parliamo di odontoiatria preventiva a cosa ci stiamo riferendo? Che cos’è la prevenzione odontoiatrica? L’odontoiatria preventiva è un mix di cure dentali e attività del dentista, unite a buone pratiche quotidiane, che servono per mantenere sano il cavo orale e prevenire eventuali malattie, problematiche della bocca e dei denti. Nello specifico la prevenzione dentistica è fatta di; regolari controlli dell’odontoiatria, sedute di igiene orale professionale regolari, consigli sulle best practices da effettuare a casa, ad esempio come spazzolare i denti oppure come usare il filo interdentale. Un consiglio che ci sentiamo di dare soprattutto ai genitori, è quello di abituare sin da piccolissimi i vostri figli alle buone pratiche di igiene dentale. Infatti, già dall’infanzia è necessario prendersi cura denti, in modo tale da prevenire costosi interventi dentali da grandi. Attività di prevenzione dentale I servizi di prevenzione odontoiatrica sono tanti e includono: Controlli regolari dal dentista (almeno 2/3 volte all’anno) Sedute di igiene orale professionale Servizi diagnostici quali ad esempio ortopanoramica Sigillatura dentale Curettage Il centro della tua salute dentale sei tu La prevenzione dentale inizia con il dentista e i suoi consigli, ma prosegue, ogni giorno con le tue attività quotidiane casalinghe. Mantenere uno stile di vita sano e buone abitudini sin da giovanissimi, è per voi un valido aiuto al fine di prevenire: le carie le infiammazioni alle gengive  le gengiviti I consigli del dentista sulla prevenzione dentale a casa Ecco qui una lista di consigli utili da parte dell’Odontoiatra: Vi consigliamo di lavare i vostri denti almeno due volte al giorno, ma anche di più. L’ideale sarebbe usare dentifricio e spazzolino dopo ogni pasto o spuntino. Almeno quelli principali come colazione, pranzo, cena. Non dimenticare di usare il filo interdentale e il collutorio Attenzione all’alimentazione. Non esagerare con cibi zuccherati, acidi e limita il consumo di alcolici e bevande gassate. Occhio anche a mangiare spesso cibi troppo duri o troppo gommosi. Il rischio è quello di rovinare o scheggiare i vostri denti. Ovviamente il fumo è dannoso per denti e non solo. Se proprio non riuscite a smettere di fumare, cercate almeno di ridurre la quantità Soffri di bruxismo o digrignamento dei denti? Parla con il dentista per ottenere un bite su misura. Il digrignamento dei denti è dannoso per lo smalto e per la salute dei denti in generale A chi rivolgersi per la prevenzione odontoiatrica? Ovviamente è l’Odontoiatra che si occupa della prevenzione dentale, anche se in realtà sappiamo che esistono diversi tipi di dentisti e specialità. Coloro che si occupano di odontoiatria preventiva sono: Dentista Generale Odontoiatria Pediatrico Ortodontista (per problemi di masticazione/bruxismo) Dentista generale Un dentista generico può essere l’odontoiatria che trovi all’interno di un centro dentistico oppure anche il semplice dentista di famiglia. Questo è il tuo medico di riferimento in caso per le attività di prevenzione e cure odontoiatriche di cui necessiti. Abbiamo visto che si tratta di attività di routine come le pulizie professionali dei denti (consigliate due volte all’anno), visite di controllo e radiografie. Il Dentista generico si occupa anche di terapia conservativa, come le otturazioni e forniranno altre cure dentistiche di base. Il compito dell’Odontoiatra è quello di consigliarti le cure dentistiche adatte al tuo caso. Dentista Pediatrico Solitamente il Dentista Generale si può occupare anche dei pazienti più piccoli, anche se negli ultimi anni si è andata sempre più strutturando la figura dell’Odontoiatra Pediatrico. Il Dentista pediatrico, anche chiamato odontoiatra per bambini, è il medico che ha studiato specificamente per eseguire attività di cura e prevenzione del cavo orale nei bambini.  È comune che i bambini comincino ad andare dal dentista durante la fase di dentizione (crescita del primo dentino). Spesso il dentista pediatrico continuerà a seguire i piccoli pazienti fino ai 15/16 anni di vita. Questo tipo di dentista si occupa per la maggior parte del tempo di prevenzione odontoiatrica, in quanto spesso i piccoli non hanno grosse problematiche dentali. Tuttavia quando si rende necessario è specializzato anche per intervenire a risolvere problematiche dentali quali ad esempio carie, estrazioni dentali, e chirurgia orale Come funziona la prevenzione dentale pediatrica? Quando parte la fase di dentizione nei bambini, questo è il momento in cui può anche avere inizio la prevenzione odontoiatrica. Il Dentista è un valido supporto per identificare le prime problematiche dentali del piccolo paziente con il fine di evitare che questi problemi diventino peggiori, con ulteriori costi di intervento. Ma cosa fa il dentista pediatrico? Promuove le best practices dentali, come i consigli sull’utilizzo corretto di spazzolino e filo interdentale. Fornisce consigli alimentari utili per mantenere la corretta salute del cavo orale. Fornisce indicazioni sulla suzione del pollice. Propone visite periodiche di controllo e piccoli interventi di pulizia dei denti. Se necessario applica la sigillatura dentale. In caso di problemi diversi, ad esempio malocclusioni, invia il paziente allo specialista di riferimento. I vantaggi della corretta prevenzione dentale La prevenzione odontoiatrica, presenta diversi tipi di vantaggi tra i quali abbiamo: Riduzione del rischio di sviluppare carie, parodontite o altri problemi più gravi. Promozione di buone abitudini casalinghe per l’igiene orale: utilizzo di spazzolino, filo interdentale e collutorio. Verifica preventiva eventuali problemi dentali al fine di evitare o comunque ridurre al minimo eventuali trattamenti (riducendone quindi anche i costi). Completezza di informazioni grazie ad esami completi di bocca, mascella, collo, cavo orale. Diminuzione di eventuali cronicizzazione di problemi dentali e altre condizioni mediche In caso abbiate bisogno di servizi di prevenzione odontoiatrica potete prenotare una prima visita senza impegno a Milano presso il Centro Dentistico Unisalus con i nostri esperti Odontoiatri. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare un Check Up di Prevenzione Odontoiatrica con i

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Cibo e denti: quali sono i cibi che fanno bene ai denti?

Cibo e denti: quali sono i cibi che fanno bene ai denti? Salute Indice Lo sapevi che alcuni alimenti possono influire sulla tua salute dentale? Sai quali sono i cibi che fanno bene ai denti? Non tutti gli alimenti che noi ingeriamo sono pericolosi per i nostri denti; c’è ne sono alcuni infatti che possono avere effetti positivi sulla salute del nostro cavo orale. In questo articolo andiamo ad illustrare quali sono gli effetti positivi che, alcuni alimenti, hanno nei confronti dei nostri denti. Effetto del cibo sui denti Sappiamo che esistono alcuni alimenti, soprattutto quelli acidi e fortemente zuccherati, che sono in grado di rovinare la salute dei nostri denti. Questi alimenti attaccano lo smalto e, soprattutto se consumati frequentemente, possono alla lunga comportare alcuni danni ai nostri denti. Ci sono però alcuni cibi che, al contrario, fanno bene ai nostri denti. Stiamo parlando soprattutto di cibi quali latte, yogurt e prodotti caseari che, in virtù dell’elevato quantitativo di calcio che questi possiedono, aiutano a rinforzare la tenuta dei nostri denti. Questi alimenti contengono un minerale, il calcio appunto, principale elemento del nostro smalto. Questo componente è essenziale per la salute dei nostri denti e, una carenza di questo minerale, può verificarsi una demineralizzazione del dente con conseguente aumento del rischio di sviluppare le carie. Il ruolo del calcio Il calcio è fondamentale per la nostra salute dentale: svolge infatti molteplici compiti quali quelli di rafforzare lo smalto e la struttura del dente, riducendo il rischio di sviluppare l’insorgenza di possibili carie. Questo minerale quindi, oltre ad essere importante per avere ossa forti, risulta fondamentale per mantenere forti anche i nostri denti. Il calcio è presente in molti alimenti a noi conosciuti, specialmente quelli a base di latte. Troviamo buone quantità di calcio in: latte latticini yogurt prodotti lattiero-caseari quali, ad esempio, i formaggi Correlato al calcio, anche la caseina presenta un ruolo fondamentale per i nostri denti. Questa proteina, presente nei prodotti derivanti dal latte e nello yogurt, aiuta i nostri denti proteggendoli con una pellicola protettiva che protegge dal rischio di sviluppare la carie. Alimenti che fanno bene ai denti Ci sono alcune persone che, a causa per esempio di intolleranze al lattosio, potrebbero non poter consumare gli alimenti contenenti lattosio o derivati. Questa circostanza non impedisce, di fatto, a queste persone di consumare cibi che possano fare bene ai denti in quanto esistono altri alimenti che presentano delle proprietà favorevoli nei confronti della nostra salute orale. Il cacao amaro contiene, per esempio, alcuni componenti quali tannini e fosfati che hanno un potere anti demineralizzante nei confronti dello smalto dei denti. Anche il cioccolato fondente, di conseguenza, ha effetti positivi sulla salute dei nostri denti in quanto contiene alcuni antimicrobici naturali che aiutano a prevenire lo Streptoccocco mutans, principale responsabile dello sviluppo delle carie. Anche molta frutta e verdura può aiutare a mantenere in salute il proprio cavo orale. Verdure come le carote, i broccoli e i cetrioli e alcuni frutti come l’ananas, le fragole o i mirtilli oltre a fare bene alla nostra salute consentono di mantenere sani e forti anche i nostri denti. Seguire una dieta equilibrata può aiutare la salute del nostro organismo e quella dei nostri denti. E’ importante ricordare però che la salute dei nostri denti passa anche, e soprattutto, da una corretta igiene orale che rimane la prima condizione per poter prevenire il rischio e l’insorgenza di carie. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Seduta di Igiene Dentale con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua Seduta di Igiene Dentale dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota Seduta Igiene Dentale News PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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Gengivite bambini

La gengivite bambini è una patologia che può compromettere la salute dentale nell\’età adulta. Oltre agli adulti, infatti, anche bambini e adolescenti possono incorrere in varie infezioni o infiammazioni gengivali. Anzi, ne sono spesso molto più colpiti. In particolare dalla problematica della gengivite. Questa possibilità aumenta in quei bambini che presentano alcune malattie sistemiche, di cui la gengivite può essere un campanello d\’allarme. Al giorno d\’oggi, la consapevolezza in merito alle infezioni gengivali e alla cura dell\’igiene orale è sicuramente più sviluppata che in passato. Ma per quanto riguarda i bambini, c\’è ancora molta disinformazione e poca attenzione.  In generale, la prevenzione orale nei bambini è molto sottovalutata. Ciò non permette lo sviluppo di una consapevolezza in merito all\’igiene orale. Secondo alcuni dati, la prevalenza della gengivite aumenta di molto durante l\’adolescenza. Una diagnosi precoce di gengivite è però molto importante, anche in vista di prevenzione di problematiche future. Ecco perché è fondamentale parlarne e comprendere i danni che la gengivite, nei bambini piccoli e negli adolescenti, può causare, le strategie di prevenzione e i trattamenti migliori tramite cui curarla. Cos\’è la gengivite nei bambini Iniziamo col dire che esistono delle differenze strutturali nelle gengive e nei denti, tra adulti e bambini. Ad esempio, le gengive dei bambini sono molto meno larghe rispetto a quelle degli adulti. Inoltre, i punti i cui i denti decidui entrano in contatto sono più ampi rispetto a quelli della dentatura permanente e adulta. Ciò lascia più spazio alla proliferazione batterica e di conseguenza allo sviluppo di patologie e problematiche dentali e gengivali. Gengive gonfie nei bambini in un certo periodo di vita possono essere normali. Ad esempio nel periodo di transizione tra denti decidui, da latte, e quelli permanenti. Periodo che prende il nome di dentizione. Ma ci sono alcuni casi in cui gengive rosse nei bambini, insieme ad una determinata sintomatologia, sono in realtà il risultato di problematiche gengivali. La gengivite, o malattia gengivale, è un\’irritazione e infiammazione del tessuto gengivale che circonda i denti, data principalmente dalla placca, sostanza appiccicosa che si attacca ai denti e al tessuto gengivale e permette la proliferazione batterica. Come si crea l\’infiammazione gengivale Se la placca dentale non viene rimossa tramite corretto spazzolamento, si trasforma in tartaro. Quest\’ultimo raccoglie ancora più batteri e ciò causa il disturbo della gengivite. Solitamente questa problematica si presenta con una sintomatologia lieve. Ma se non curata, si configura come il primo stadio di malattie parodontali che possono essere anche molto gravi e comportare perdita dei denti o addirittura perdita ossea. Spesso, questa ed altre infiammazioni gengivali vengono trascurate col pensiero che, riguardando i denti da latte, scompariranno da sole col ricambio del dente. In realtà è importante ripetere che, se non trattate, queste patologie non migliorano. Anzi, possono rendere più difficoltosa la dentizione e dare luogo alle patologie serie di cui abbiamo parlato. Fortunatamente, se si presta la giusta attenzione alla tematica, prevenire e curare la gengivite bambini può essere semplice e ridurre la possibilità di incorrere in patologie in età adulta. Infiammazione gengivale bambini: ascesso gengivale Oltre alla gengivite, un\’altra patologia di origine batterica ancor più grave, che si manifesta spesso nei bambini, è il cosiddetto ascesso gengivale, che fa parte della più ampia categoria di ascesso dentale. Si tratta di una problematica che si manifesta con gonfiore e arrossamento delle gengive. A volte presenta anche pus e febbre. L\’ascesso è causato da infezioni o traumi alle gengive, ma può essere dato anche da una scorretta gestione della carie. In questo caso, i rimedi naturali o casalinghi non sono utili a curare l\’infiammazione. È necessario rivolgersi immediatamente al dentista per bambini se si nota questo tipo di sintomatologia. Questo solitamente prescriverà una cura antibiotica, spesso accompagnata da antidolorifici per diminuire il dolore. Se la situazione è molto grave, potrà scegliere di effettuare una piccola incisione sulla gengiva per far uscire il pus accumulato. Gengivite bambini 1 anno Nonostante queste problematiche siano da tenere particolarmente sotto controllo, nel caso in cui il nostro bambino, intorno all\’anno di età, presenti delle gengive gonfie, non è sempre necessario allarmarsi.  Questo infatti può essere sintomo del normale processo di dentizione di cui abbiamo parlato, da non confondere con la gengivite. Si tratta di una sorta di \”infiammazione naturale\”, giustificata dal processo di crescita. I genitori però dovrebbero essere in grado di riconoscere il resto della sintomatologia, come febbre, irritazioni sulla bocca o abbondante salivazione. Nel neonato, il gonfiore gengivale può apparire intorno ai quattro mesi o all\’anno e i denti decidui tendono a scomparire intorno ai sei anni. Sapere che il gonfiore può essere sinonimo di dentizione è importante per i genitori, per escludere la necessità di intervenire rispetto a problematiche più importanti. Non sempre però è semplice capire cosa sia normale e cosa invece sia la manifestazione di una patologia. Ecco perché essere seguiti da un dentista pediatrico a cui rivolgersi in caso di dubbio è sempre la scelta migliore. Gengivite bambini sintomi Quando le gengive sono sane si presentano di colore rosa e non sanguinano. Se ti stai chiedendo che sintomi da la gengivite nei bambini, la risposta è che la manifestazione della problematica è pressoché identica ad una gengivite che colpisce gli adulti. Vediamo insieme alcuni sintomi che ci permettono di riconoscere problematiche rispetto alle gengive bambini: Sanguinamento. Si tratta del segno più comune. Si verifica più spesso quando il bambino si sta lavando i denti o passa il filo interdentale. Gengive rosse e gonfie. Dovute all\’edema e all\’infiammazione in corso. Alitosi. La placca infatti contiene dei batteri che risultano maleodoranti. Dolore. Che può riguardare sia le gengive che i denti Sensibilità dentale. Ad esempio ai cibi freddi o caldi. Tasche gengivali. Piccoli spazi che si formano tra i denti e le gengive. Sintomi meno comuni possono essere la febbre, gonfiore del viso o la recessione gengivale, fenomeno in cui le gengive iniziano man mano a ritirarsi e a lasciare scoperta una porzione sempre maggiore del dente. Se questi sintomi si presentano, in combinazione o tutti insieme, si tratta

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Curettage gengivale

Cos’è il curettage gengivale? Salute Indice Il Curettage Gengivale è un trattamento utilizzato per effettuare una pulizia profonda denti. Viene proposto in caso di malattie come la parodontite o la gengivite e non solo. La tipologia di curettage scelta dipende principalmente dalla condizione di partenza del paziente. Ma il trattamento può essere scelto anche a scopo preventivo. Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e a cosa serve questo trattamento dentistico di routine.  Cos’è il curettage gengivale? Il curettage gengivale, o curettage dentale, è una pratica tendenzialmente di routine. Viene utilizzata in odontoiatria per la pulizia tasche gengivali. Sia in ottica di cura che di prevenzione di disturbi dentali. Nello specifico,  per la rimozione del tartaro e della placca batterica che si accumula delle “tasche gengivali“, i cui disturbi sono conseguenza della parodontite o della gengivite, patologia che può manifestarsi anche nei bambini (gengivite bambini).  Quindi per rispondere alla domanda “Curettage gengivale quando farlo?“, diciamo che quando le tasche sono più profonde di 5mm, si ricorre alla chirurgia o all’intervento parodontale. Altrimenti, se la situazione è meno grave, la tecnica utilizzata è proprio quella del curettage gengivale. La scelta dell’uno o dell’altro avviene quindi tramite sonda in grado di vedere la profondità della borsa parodontale. In cosa consiste il curettage? Nella pratica, la tecnica di Curettage è una pulizia denti profonda. La placca e il tartaro vengono rimossi sia dalla parte sopra che quella sotto, tramite pulizia sottogengivale. Viene effettuata tramite uno strumento apposito, che prende il nome di curette. Si tratta di uno strumento manuale, una sorta di penna che presenta un gancio sulla sua estremità. Questo strumento è in grado di raschiare la parete gengivale, eliminando i tessuti molli della tasca. In questo modo si è in grado di ripulire anche la radice del dente che può essere esposta. A volte, insieme alla curette, il dentista esperto può scegliere di utilizzare degli strumenti che funzionano ad ultrasuoni o a laser (in questo caso si parla di curettage gengivale laser). Questi supportano la disgregazione del tartaro, permettendo quindi risultati migliori. La pratica avviene sotto anestesia. Dopo la procedura, la zona viene disinfettata con un liquido apposito. Il risultato è  una superficie dentale più liscia e libera da impurità. Nel giro di pochi giorni, la gengiva si gonfia, eliminando la tasca e tornando quindi ad aderire al dente. Tipologie di curettage gengivale Esistono 2 tipi di curettage che il dentista può scegliere. Distinguiamo infatti tra: Curettage gengivale per quadrante a cielo chiuso. Si tratta di un procedimento meccanico e quasi indolore. La superficie della radice dentale viene liberata da placca e altri depositi, poi levigata. Curettage a cielo aperto. Si parla in questo caso di un piccolo intervento chirurgico. La gengiva viene scollata dall’osso e poi fissata nuovamente con punti di sutura, dopo la rimozione di tartaro e placca. Il primo può essere scelto quando la tasca è al di sotto dei 3,5mm, mentre il secondo quando è tra i 3,5 e i 5mm. Curettage gengivale a cosa serve e perché farlo? Placca e tartaro sono il risultato di: Residui alimentari Batteri Scarsa igiene orale Il curettage dentale è importante per evitare diversi disturbi anche gravi. Ad esempio: Infezioni e infiammazione Recessione gengivale Perdita del sostegno osseo, nei casi più gravi È quindi importante sottoporsi a questa pratica appena si notano i sintomi di infiammazioni gengivali (come gengive rosse, gonfie o perdite di sangue), onde evitare peggioramenti. Tra queste, come abbiamo anticipato, le più note sono: Gengivite. Infiammazione delle gengive che crea fastidio in aree specifiche e può portare a recessione, causata spesso da scarsa igiene orale. Parodontite. Livello avanzato di gengivite in cui i batteri riescono ad entrare nelle tasche che circondano il dente, portando a conseguenze gravi anche alle strutture ossee. In questo caso il curettage deve essere scelto immediatamente in ottica di cura. Spesso questa tecnica è anche utilizzata come pratica di supporto alle sedute di detartasi, la cosiddetta igiene orale professionale o allo sbiancamento dentale per risolvere anche il problema estetico. Ogni quanto sottoporsi al trattamento di pulizia gengivale? Gli specialisti consigliano di ricorrere al Curettage almeno due volte l’anno. Ciò è da effettuare anche in ottica di prevenzione e per migliorare la sensibilità gengivale. Ogni caso è comunque a sé. Sarà il tuo dentista a dirti ogni quanto dovresti sottoporti a questa pratica, in base alla condizione delle tue gengive, al tuo stile di vita (alimentazione o fumo di sigaretta, ad esempio) e ad altri fattori, in modo da ottimizzare i risultati e garantire la tua salute dentale. Curettage gengivale fa male? Nonostante ciò che si pensa, spesso il curettage denti fa male. In particolare nel curettage gengivale a cielo aperto, la pulizia delle tasche gengivali “deve” essere dolorosa, in quanto profonda, sotto al solco della gengiva. Se non è così, spesso è perché questa pulizia non avviene a fondo e non viene rimosso correttamente tutto il tartaro. In questo modo, non si riesce a tenere sotto controllo la parodontite, la gengivite o gli altri disturbi per cui ci si sottopone al trattamento. A causa del dolore che provoca, però, questa pulizia delle gengive viene effettuata in anestesia locale. Quindi nel concreto, il paziente, non avverte del dolore nella fase di intervento. Molto spesso, prova del fastidio nel periodo post-anestesia. Questo fastidio può durare per qualche giorno. Insieme ad esso, però, può notare anche: Maggiore stabilità dei denti Miglioramento del senso del gusto Buona salute delle gengive Curettage gengivale rischi Nei giorni successivi al trattamento, il fastidio di cui abbiamo parlato, può essere accompagnato anche da maggiore sensibilità dentale, dopo lo sgonfiamento gengivale. Se si parla di Curettage a cielo aperto inoltre, ci si riferisce, come abbiamo visto, ad un vero e proprio intervento, in cui vengono effettuate incisioni tramite bisturi. In questo caso, i rischi sono quelli di un vero e proprio intervento chirurgico, per quanto piccolo sia. Levigatura radicolare e curettage gengivale. La levigatura deve essere proporzionata alla problematica. Se eccessiva infatti, può indebolire i denti, danneggiando lo smalto. Ovviamente anche il ruolo

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Fluoroprofilassi

La fluoroprofilassi è il miglior alleato nella prevenzione della carie.  Oltre che per il mantenimento della salute orale generale, dei denti decidui e di quelli adulti. Può essere effettuata tramite somministrazione topica o sistemica.  Il quantitativo di fluoro da somministrare è sempre deciso dal dentista. Se uno scarso utilizzo può provocare delle carie, una somministrazione eccessiva di fluoro può portare a problematiche come la fluorosi.  Cos’è la fluoroprofilassi La fluoroprofilassi è una tecnica medica che utilizza il fluoro per prevenire problematiche e mantenere la salute orale. Può essere scelta a tutte le età ma è uno dei pilastri della prevenzione orale nei bambini. Il fluoro è essenziale sia per la formazione dei denti che delle ossa.  Da un lato rafforza la struttura del dente agendo sullo smalto, combinandosi coi suoi minerali. Dall’altro, esercita una funzione antibatterica. Agendo sui microrganismi della placca che producono acidi, disincentivando l’adesione allo smalto.  L’esposizione al fluoruro deve essere regolare e avvenire per piccole quantità ma per lunghi periodi.  La presenza costante del fluoro nella saliva, remineralizza lo smalto e aiuta nelle prime fasi della carie. L’uso deve essere controllato. Il sovradosaggio può creare problematiche dentali come la fluorosi, che può avere molte complicanze su tutto il corpo.  Le linee guida raccomandate dal Ministero della Salute sono stilate dall’OMS. Abbiamo un quadro preciso per la somministrazione, in particolare in età pediatrica.  Approfondiamo ora insieme a cosa serve, come si fa la fluoroprofilassi e le due tipologie di somministrazione. A cosa serve Come anticipato fluoroprofilassi è utile per mantenere i corretti livelli di fluoro ad esempio nella prevenzione delle carie, malattia dentale degenerativa, provocata da batteri che, deteriorando lo smalto, creano cavità nel dente, fino a lenire la polpa. Viene utilizzata anche per chi soffre di sensibilità dentinale.  I denti sensibili possono diventare un problema anche invalidante, che può essere ridotto tramite sedute di applicazione al fluoro.  Gli effetti positivi della fluoroprofilassi (topica) sono quindi: Effetto sbiancante Azione antibatterica Rallentamento della carie Remineralizzazione dello smalto Riduzione della sensibilità dei colli scoperti e dentale Effetto cicatrizzante Fluoroprofilassi come si fa Il principale obiettivo della fluoroprofilassi è quello di evitare sia un eccesso che un difetto di fluoro. Entrambi infatti hanno effetti negativi. È quindi fondamentale individuare il corretto metodo di somministrazione.  Parliamo innanzitutto dei metodi, che si classificano come: Naturali. Cibi, acqua contengono fluoro.  Artificiali. Prodotti per l’igiene orale, integratori, compresse o gel per fluoroprofilassi. Prima di parlare delle due modalità di somministrazione chiariamo cosa può comportare un eccessivo uso di fluoro.  Fluorosi dentale Con la fluorosi c’è un’alterazione della formazione dello smalto. Questa ipomineralizzazione causa la comparsa di macchie bianche in cui il dente risulta decolorato. In casi gravi, possono provocare lesioni del dente. Per prevenire questa situazione ci sono strategie come: Scelta del dentifricio corretto  Attenzione particolare agli alimenti. Fluoroprofilassi topica e sistemica Le due modalità di somministrazione del fluoro sono topica e sistemica. La prima è quella consigliata oggi in Italia, soprattutto nei bambini.  In Italia infatti non c’è la fluorazione delle acque potabili. Quindi l’assunzione sistemica non sarebbe sufficiente per garantire il minimo livello di assunzione.  Somministrazione topica La fluoroprofilassi topica avviene con un’applicazione del fluoro direttamente sul dente.   Può avvenire per via Professionale. Effettuata dal dentista, ad esempio con applicatori di gel al fluoro. Domiciliare. A casa propria, con dentifrici fluorati o colluttori. La somministrazione topica è più efficace nei bambini perché quando un dente erutta, la sua superficie non è totalmente mineralizzata. Quindi il dente è più suscettibile alla carie.  Tendenzialmente, nei bambini ad alto rischio, la somministrazione domiciliare e professionale sono associate in modo strategico. Fluoroprofilassi sistemica Il fluoro si assume per via orale tramite, ad esempio Gocce o pastiglie Acqua fluorata Cibo La somministrazione sistemica, viene utilizzata prima che i denti eruttino.La quantità di fluoro consumata oralmente varia e dipende dalla dieta o dalle sostanze assunte. Come già detto, in Italia non si effettua la fluorazione dell’acqua.  E l’aggiunta di fluoro al sale o al latte non ha avuto riscontri utili. Per bambini ad alto rischio, solitamente vengono integrate pastiglie o gocce.  Per funzionare, la fluoroprofilassi deve essere sempre accompagnata da una corretta igiene orale.  Somministrazione nei bambini Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la somministrazione del fluoro per fluoroprofilassi, deve avvenire con la comparsa del primo dente da latte e continuare fino ai tredici anni circa, tranne in situazioni specifiche. Le linee guida fluoroprofilassi OMS, stabiliscono i seguenti passaggi in base all’età: zero – sei mesi. Utilizzare solo acqua sei mesi – due anni. Iniziare ad introdurre una piccola quantità di dentifricio, in base alla risposta del bambino due – sei anni. Lavare i denti due volte al giorno con un dentifricio con 1000 ppm di fluoro. La quantità deve avere le dimensioni di un pisello.  Dopo i sei anni. Dentifricio con 1450 ppm di fluoruro, due volte al giorno, con una quantità maggiore. Nella fluoroprofilassi per i bambini è importante ricordare alcune cose.  Il dentifricio deve essere selezionato in base all’età. Non deve essere ingerito, per evitare che ci sia un assorbimento sistemico, quindi in tutto il corpo.  Il risciacquo è sconsigliato, in modo da lasciare al fluoro il tempo di agire.  Rivolgiti al tuo dentista pediatrico per sapere qual è la quantità di fluoro corretta il tuo bambino.  La somministrazione di eventuali integratori deve essere prescritta da un medico competente per evitare problemi come la fluorosi.  Fluoroprofilassi in gravidanza Esistono due correnti di pensiero in merito alla fluoroprofilassi in gravidanza.  Il primo suggerisce l’assunzione sistemica di compresse.  L’altro invece è scettico sull’efficacia della fluoroprofilassi in questa fase.  Fluoroprofilassi topica in gravidanza. Viene consigliato l’utilizzo topico anche per soggetti con predisposizione alla carie, per evitare la proliferazione di batteri che possono causare problematiche come aborti o parti prematuri.  Solitamente è il Dentista Esperto a valutare la necessità della terapia.  Negli adulti La fluoroprofilassi topica è utilizzata per la prevenzione di patologie cariose in soggetti predisposti.  Inoltre può essere consigliata per chi soffre di ipersensibilità dentale, bocca secca o infiammazione delle gengive. Viene suggerita anche per chi si

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prevenzione orale nei bambini

Prevenzione orale nei bambini

Prevenzione Orale nei Bambini Salute Indice La prevenzione orale nei bambini e nei neonati è particolarmente importante. Oltre ad anticipare il verificarsi di problematiche a livello dentale, aiuta a rendere il bambino fin da subito consapevole del valore dell’igiene orale. Tra le varie attività di prevenzione, la prima visita odontoiatrica è sicuramente la prima cosa da fare che viene fatta intorno ai sei mesi, massimo un anno di vita del bambino. In sede di visita il Dentista Pediatrico dispenserà tanti consigli su come deve essere eseguita l’igiene orale quotidiana in casa. Ma vediamo ora come si deve fare per prevenire le problematiche legate ad una scarsa igiene orale. Analizziamo l’iter di cura dei denti dei bambini fin dall’infanzia fornendovi alcuni consigli utili per creare consapevolezza nei bimbi e garantire un ottimo stato di salute dentale. Prevenzione orale nei neonati Prestare attenzione alla salute orale dei bambini è importante ancor prima dello spuntare del primo dentino. Fin dalla nascita del bambino, i dentisti consigliano di pulire le gengive, almeno due volte al giorno con un panno umido e morbido. Questa azione deve essere fatta dopo la prima poppata e subito prima di dormire, in modo da eliminare eventuali batteri che possono essersi depositati all’interno della bocca. Le gengive dei neonati devono risultare ben pulite e di un colore rosa per essere considerate sane. Oltre che per la pura igiene, l’attenzione per la prevenzione orale nei neonati è importante anche perché mette in luce malattie che possono essere nascoste. Se si notano residui di placca, degli accenni di gengivite o delle macchie marroni o bianche sui primi dentini, infatti, potrebbero essere presenti dei batteri. Questi, oltre alla carie possono portare ad altre problematiche gravi. Situazioni del genere si verificano spesso quando i bambini o i neonati sono nutriti con latte artificiale o liquidi zuccherati, è quindi necessario fare più attenzione. Nei neonati quindi, l’allattamento al seno è ideale per garantire anche un buono stato di salute delle gengive. Quando iniziano a spuntare i primi dentini, invece, inizia ad essere sconsigliato perché diventa una possibile causa di carie. Come gestire la comparsa dei primi dentini Con la comparsa del primo dentino che avviene tra i sei e gli otto mesi di età, inoltre, avvengono anche altri cambiamenti. La prevenzione orale nei bambini prevede a questo punto l’inserimento dello spazzolino. Nei bambini molto piccoli, i denti andrebbero lavati due volte al giorno con uno spazzolino a setole morbide e acqua possibilmente naturale. Inserire fin da subito nella vita del bambino delle abitudini sane, è la prima arma che abbiamo per la prevenzione orale nei bambini. In questa fase di transizione le gengive non vanno dimenticate: è necessario continuare a pulirle con un panno umido e a massaggiarle per alleviare il dolore della dentizione, ovvero lo sviluppo dei primi dentini. In questa fase è consigliato dare al bambino un anello da dentizione pulito o lavare le gengive e i denti con l’acqua fredda. Lavare i dentini in questa fase quindi può essere anche un sollievo per il bambino. E’ importante ricordare che la carie è una malattia infettiva trasmissibile. È quindi sconsigliato, ad esempio, testare la temperatura dei biberon con la bocca o condividere cucchiaini o altro. Tra i 6 mesi e il primo anno arriva il momento di fissare il primo appuntamento dal dentista, sia in caso di segni evidenti di problematiche, sia che la situazione sembri normale: già con la comparsa del primo dentino è necessario contattare l’odontoiatra pediatrico per applicare sul dente la vernice al fluoro, sempre in ottica di prevenzione della carie. Dal punto di vista dell’igiene orale, invece, è necessario continuare a lavare i denti più volte al giorno con uno spazzolino adatto che non dia sensazioni spiacevoli al bambino, continuando ad associare la pulizia della bocca ad un momento positivo della giornata. Come fare la Prevenzione orale nei bambini Entro i 30 mesi tutti i dentini dovrebbero essere usciti e il bambino dovrebbe essersi allontanato pian piano dal ciuccio o dall’istinto di succhiare il pollice. Se ciò non è avvenuto, è necessario contattare un dentista pediatrico, per valutare insieme il da farsi. Proprio intorno ai 2 anni, viene solitamente inserito nella quotidianità, il dentifricio al fluoro. Questo passaggio avviene sempre con la consulenza di uno specialista odontoiatrico che si occupa di prevenzione orale nei bambini. Da questo momento in poi, i controlli dovrebbero diventare regolari. A 4 anni il bambino inizia ad imparare a lavarsi i denti da solo, sotto supervisione. Il compito dei genitori è quello di mostrare ai bambini il modo giusto di spazzolare i denti: avanti e indietro, su e giù per almeno cinque volte. E’ anche importante insegnare al bambino il risciacquo. Una buona strategia da utilizzare, è quella di configurare questo momento come gioco: i bambini si annoiano facilmente e rendere la pulizia dei denti un impegno quotidiano può stancarli. Inserire il divertimento, aiuta il bambino ad apprezzare il momento e contemporaneamente ad iniziare a costruire la propria indipendenza. Intorno ai 6 anni il bambino dovrebbe conoscere le tecniche di spazzolamento di base. A questo punto ci si spinge un po’ oltre. Si insegna al bimbo a spazzolare bene la parte interna dei denti, spesso sottovalutata, cercando di integrare e alternare i movimenti: su e giù, destra e sinistra. Il movimento circolare rimuove meglio ciò che si deposita nello spazio tra i denti. Dai 10 anni in poi, appreso totalmente il movimento e l’importanza della prevenzione orale nei bambini, si può inserire il filo interdentale da utilizzare in maniera autonoma. Prevenzione orale nei bambini efficace Affinché il bambino si occupi della sua igiene orale in maniera ottimale, ci sono dei trucchetti da seguire: Lo spazzolino deve essere adeguato all’età. Le setole degli spazzolini, così come la testina e l’impugnatura devono essere adeguate. Consulta il tuo dentista se sei insicuro della tua scelta Così come lo spazzolino, anche il dentifricio e la quantità usata devono essere selezionati. La quantità di fluoro contenuto è scelta in base all’età. Per i bambini sono studiati anche degli

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