denti bianchi

A cosa serve il collutorio?

Sappiamo tutti, o quasi, cos\’è il collutorio, come si presenta e come si utilizza. Ma siamo sicuri di utilizzarlo nella maniera corretta? E di sapere, nello specifico a cosa serve il collutorio? Di tipologie di collutorio ce ne sono molte, che sono più o meno specifiche per determinate condizioni o patologie. Inoltre, questo prodotto può essere una strategia di prevenzione per il mantenimento di una buona salute orale, se si configura però come affiancamento ad una corretta igiene orale. In generale, il suo utilizzo non comporta particolari danni. Ci sono però dei casi in cui, la scelta non ponderata di un collutorio, può amplificare alcune problematiche preesistenti. Ecco perché è importante sapere come funziona e a cosa serve il collutorio e in base a cosa possiamo effettuare la nostra scelta, se decidiamo di introdurre questo prodotto nella nostra routine di igiene orale.  Cos\’è e a cosa serve il collutorio? Il collutorio è un prodotto utilizzato per il risciacquo orale. Quindi di denti, gengive, lingua. E in generale dell\’interno della bocca. La maggior parte delle volte, il collutorio contiene degli antisettici, che hanno lo scopo di uccidere i batteri \”cattivi\”, quelli nocivi per la nostra salute orale, che si depositano sulla lingua o tra i denti. I motivi per cui possiamo utilizzare il collutorio sono tantissimi: prevenzione di patologie, problematiche specifiche, alito cattivo, estetica. È importante specificare che, questo prodotto, non può essere utilizzato in sostituzione di una corretta igiene orale, che implica lavarsi i denti almeno due volte al giorno (dopo i pasti) e utilizzare in maniera corretta il filo interdentale. Si tratta però di un forte alleato alle pratiche di igiene orale. In particolare, se contiene la formulazione giusta e adatta alla situazione della nostra bocca e alle nostre necessità. Ecco perché, il momento migliore per utilizzarlo è proprio dopo aver lavato i denti e praticato l\’igiene orale. Un aspetto spesso sottovalutato, a cui vogliamo rivolgere l\’attenzione, riguarda la presenza di alcol in alcuni collutori, che può essere il 18% o il 26% del liquido. Ciò implica che il collutorio non va assolutamente ingerito.  Tipi di collutorio Come anticipato, il collutorio può essere utilizzato in moltissimi casi. Di conseguenza, ne esistono moltissimi tipi che contengono sostanze più o meno specifiche per agire in modo efficace in situazioni differenti. Una prima distinzione importante da fare è quella tra collutori che, in base allo scopo, possono essere: Estetico o cosmetico. Si tratta di un prodotto da banco, che migliora l\’alito e lascia in bocca un sapore gradevole, ma non combatte problematiche specifiche come placca e tartaro, gengiviti o carie. Aiuta però ad eliminare i residui di cibo che potrebbero non essere stati tolti dallo spazzolamento dei denti e dall\’utilizzo del filo interdentale. Terapeutico. Queste tipologie di collutori hanno diversi benifici. Si tratta di principi attivi che possono aiutare ad affrontare o prevenire patologie orali fastidiose o dolorose. Tra queste abbiamo le carie, le malattie gengivali, l\’alitosi o la secchezza delle fauci, ad esempio. Ciò avviene perché questi prodotti presentano una formulazione con principi attivi specifici. In alcuni casi, hanno anche capacità di sbiancamento dei denti. È importante specificare che alcuni collutori terapeutici sono prodotti da banco, altri invece necessitano di prescrizione medica. I collutori, a fini estetici o terapeutici, possono essere quindi di diversi tipi. Ad esempio, per la protezione dai batteri, la riduzione della placca o la gengivite, puoi selezionare dei prodotti che contengano fluoro, cloruro di cetilpiridinio (CPC, ingrediente che combatte i germi, seppur a volte sgradevole al gusto) o clorexidina nella loro formulazione. Altri ingredienti che possono essere contenuti nei collutori sono ad esempio lo iodio povidone o alcuni oli essenzali, sempre per problematiche come placca o gengivite. Ovviamente, se soffri di patologie specifiche, dovresti rivolgerti al tuo dentista di fiducia per trattare le condizioni alla base. Il collutorio può aiutarci, ma non si sostituisce ad una cura. Tranne nel caso di formulazioni specifiche che devono però essere prescritte dal proprio dentista. In generale, l\’utilizzo del collutorio non comporta particolari rischi. Ma, anche senza una patologia dentale o orale specifica, se non sei sicuro della tua scelta, contatta il tuo dentista e chiedi la sua opinione in merito. Come si utilizza il collutorio Per quanto sembri un\’operazione banale, c\’è un modo corretto di utilizzare il collutorio. Dovresti sempre seguire le istruzioni specificate sulla confezione del collutorio che acquisti. In generale però, possiamo darti le linee guida che riguardano la maggior parte dei collutori in commercio: Lava i denti prima di utilizzarlo. Il collutorio non si sostituisce ad una corretta igiene orale, quindi dovrebbe essere usato dopo lo spazzolino e il filo interdentale. In particolare, se utilizzi un dentifricio al fluoro (utile per remineralizzare i denti), fai passare un po\’ di tempo prima di usare il collutorio. Quest\’ultimo potrebbe lavare via il fluoro rimasto in bocca dopo lo spazzolamento. Utilizza la dose corretta. Solitamente, il tappo del collutorio funge anche da misurino. In generale, la quantità corretta va dai tre ai cinque cucchiaini di prodotto per volta. Fai un risciacquo profondo. Ti consigliamo, durante il risciacquo, di fare dei gargarismi per 30 secondo, in modo da pulire a fondo la bocca. Non ingoiare il collutorio, sputalo. Non è consigliato sciacquare la bocca dopo l\’utilizzo del collutorio. Per non perdere i suoi effetti benefici. Altre informazioni da tenere a mente sono: Se necessario, diluisci il prodotto. Assicurati di leggere l\’etichetta del prodotto che scegli. Ogni prodotto ha una concentrazione specifica dei suoi principi attivi e ingredienti. Se il collutorio non richiede il di essere diluito, farlo potrebbe diminuire l\’efficacia dei principi attivi che contiene. Calcola le tempistiche. È importante che il collutorio venga tenuto in bocca per la giusta quantità di tempo, che va da 30 secondi ad un minuto circa. Se il tuo risciacquo dura meno di trenta seconda, potresti non ottenere i benefici massimi. Come funziona il collutorio? Come abbiamo detto, il collutorio uccide i batteri e i germi nocivi, grazie agli ingredienti atisettici: il mentolo, l\’alcol, l\’eucalipto. Andando ad agire anche nei posti più ostili da raggiungere, come la

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Bruxismo e Faccette Dentali

Bruxismo e faccette dentali possono convivere? Sappiamo che il bruxismo è una problematica, spesso notturna, che porta le persone a digrignare inconsciamente i denti. Questa condizione è dovuta quasi sempre ad accumulo di stress e tensioni nervose. Vi lasciamo un link a un nostro articolo che parla di bruxismo. Le faccette dentali sono un procedimento di estetica dentale che permette di posizionare davanti al dente naturale delle protesi sottilissime in ceramica. In questo modo possiamo dare al dente una forma estetica e un colore ottimale.  Ecco allora il link al nostro articolo sulle faccette ai denti. Sappiamo che il bruxismo (digrignamento dei denti) può logorare e fratturare i denti naturali. Quindi, se stai seriamente valutando la possibilità di comprare delle faccette in porcellana, dovresti pensarci bene. Perché digrignare i denti può fratturare anche le faccette. Le faccette in porcellana sono il modo più naturale per ripristinare i denti scheggiati, scoloriti o disallineati. Questo perché imita le caratteristiche dei denti naturali. Tuttavia le faccette hanno un costo non indifferente e devi stare attento a fare una scelta corretta per non perdere i tuoi soldi. Per questo motivo, prima di andare dal dentista e chiedere di posizionarti le protesi, ci sono alcune cose che devi sapere sul bruxismo e faccette dentali. Veniamo dunque alla domanda che ci siamo posti. Il bruxismo e le faccette dentali possono coesistere? Chi soffre di Bruxismo può avere delle faccette estetiche o deve cercare altre soluzioni? Ecco alcuni consigli dal Medico. Statistiche su bruxismo e faccette dentali Uno studio Americano del 2017 pubblicato sul portale web della National Library of Medicine – National Institutes of Health (Stati Uniti) ci spiega qualcosa in più sul tema delle faccette in porcellana e pazienti con bruxismo: Frattura del dente: Le faccette estetiche hanno più probabilità di rompersi nei pazienti con bruxismo. Debonding: così come per le fratture c\’è maggiore possibilità di allentamento o caduta delle protesi in porcellana nei i pazienti che digrignano. Bite dentale :I bite dentali possono diminuire i rischi appena elencati sopra. Se bruxi ma non indossi un paradenti, le tue faccette avranno una probabilità otto volte maggiore di fratturarsi. (A proposito, scopri di più sui bite dentali) Risolvere il bruxismo prima di procedere? Prima di acquistare delle faccette estetiche in porcellana, devi dire al dentista che soffri di bruxismo. In questo modo potrai scoprire le causa di digrignamento e impostare una terapia. Il trattamento può includere un bite dentale personalizzato da indossare di notte o tecniche di rilassamento per ridurre lo stress. Ci sono anche bite sportivi da indossare di giorno e adatti a rilassare la muscolatora per chi fa molta attività fisica. Tra le cause del bruxismo ricordiamo: Stress o ansia Soffrire di Apnea notturna Malocclusione dentale (qui un articolo sulla malocclusione nei bambini) Altre diverse condizioni mediche o farmaci da prescrizione Bruxismo e faccette dentali: prenota una visita dentistica Adesso sai qualcosa in più su bruxismo e faccette dentali, ma andiamo avanti per gradi. Prima di farti mettere delle faccette estetiche in porcellana, è necessario svolgere un esame approfondito dello stato di salute della tua bocca. Perché? Devi sapere se i tuoi denti e gengive sono abbastanza forti e sani da poter mantenere le faccette Se hai denti già rotti o danneggiati dal bruxismo devi prima ripristinarli Potresti avere un disturbo dell\’ATM che va curato prima di ricevere le faccette dentali Potrebbero essere necessari esercizi per aiutarti a ripristinare la corretta funzione dell\’ATM e alleviare il dolore o il disagio del disturbo. Ti verrà consigliato un bite personalizzato come protezione per le faccette e per prevenire le fratture. Una protezione non solo per le faccette, ma anche per il tuo investimento. Scegliere bene i Materiali La giusta convivenza di bruxismo e faccette dentali passa anche dalla scelta dei materiali della protesi. I marchi delle faccette sono davvero tanti. Ognuno con i suoi punti di forza per quanto riguarda le faccette in porcellana. Un dentista esperto può determinare se la porcellana ad alta resistenza è adatta al tuo caso e se ti permette di ottenere i risultati che desideri. Pensa a delle alternative Attenzione. La risposta alla domanda se bruxismo e faccette dentali possono coesistere varia di caso in caso. Sicuramente chi digrigna di denti avrà più difficoltà con le faccette dentali. Ma non sempre è così. Abbiamo visto che il bruxismo può rompere o allentare le faccette. Tuttavia sappiamo anche che il bite può ridurre questo rischio. In questo caso anche chi soffre di bruxismo può ottenere delle faccette in porcellana. Anche il \”grado di bruxismo\” permette di capire se puoi ottenere delle faccette oppure no. Se digrigni costantemente giorno e notte e lo fai con molta intensità non è il caso che tu acquisti le faccette estetiche. Dovrai prima provare a risolvere i problemi di bruxismo e poi pensare di procedere con la parte di estetica. Oppure potresti pensare delle alternative alle faccette. Quali? A seconda della condizioni di partenza dei denti e del risultato che vuoi speri di ottenere, il tuo dentista potrebbe consigliarti delle valide alternative. Ad esempio le corone in ceramica. Se hai selezionato un dentista cosmetico esperto, ti dirà esattamente cosa aspettarti da ogni diversa opzione e quale scelta è migliore per te. Conclusioni su bruxismo e faccette dentali Per concludere il nostro articolo sulle faccette dentali e bruxismo, ti suggeriamo di sentire sempre il parere di un professionista esperto in estetica dentale. Cerca dentisti cosmetici accreditati o comunque assicurati di sceglere dentisti con una formazione avanzata ed esperienza in odontoiatria estetica. Infatti la scelta è molto importante e devi trovare un dentista che ti possa aiutare a capire se le faccette sono la soluzione idonea prendersi cura del tuo sorriso. Al contrario dovrà consigliarti, se necessario, un trattamento alternativo. Presso il Centro Dentistico Unisalus di Milano, vicino alla stazione centrale, è presente un team di Dentistici Estetici che può aiutarti a risolvere i tuoi problemi. Abbiamo nel nostro staff esperti odontoiatri, gnatologi, ortodonzisti, igienisti dentali. A tua completa disposizione per una valutazione del tuo caso. Visita anche

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Ipomineralizzazione dei denti

L’ipomineralizzazione dei denti, anche nota come MIH (Molar Incisor Hypomineralization), è una patologia che colpisce in prevalenza i bambini. In questo articolo andremo a vedere di cosa si tratta, cosa comporta e quali sono i rimedi. Ipomineralizzazione dei denti cos’è L’ipomineralizzazione dei denti è una condizione che si manifesta con delle macchie bianco-gialle o giallo-marroni sui denti. In questa patologia il processo di calcificazione dello smalto è alterato, pertanto sorgono difetti permanenti. Infatti lo smalto, tessuto duro del dente, non è in grado di autogenerarsi. Colpisce 1 bambino su 4 e le macchie si presentano principalmente sui molari e sugli incisivi. Le cause ancora non sono chiare, si pensa a problemi congeniti che portano ad un\’insufficienza di minerali nello smalto. Infatti, la carenza di calcio può causare malessere per denti e gengive. Questa patologia si verifica durante lo sviluppo dei denti, quindi dalla gravidanza fino ai due anni di vita del bambino. La malattia non si manifesta finché i denti non sono spuntati del tutto. L ipomineralizzazione dei denti comporta denti porosi e che tendono a frantumarsi facilmente. Questo avviene perché la mancanza di calcio rende i denti morbidi. Suscettibili perciò a decomposizione. Per i bambini che soffrono di questa patologia basta la semplice masticazione a spezzare i denti. Inoltre, soffrono anche di ipersensibilità. Infatti i denti normali di norma contengono il 21% in più di sali minerali rispetto a quelli ipomineralizzati, conferendo loro protezione termica. I denti ipomineralizzati, definiti anche porosi, sono difficili da ricostruire perché la loro composizione è difficile da far aderire ai materiali. Come intervenire Al momento non sono presenti terapie per intervenire sulle cause. È importante quindi intervenire in maniera preventiva. Infatti se questa patologia viene diagnosticata per tempo è possibile eseguire trattamenti specifici, adeguati all’età e alla gravità. Per trattare questa patologia il dentista può: applicare paste caseinate posizionare cemento che rilascia fluoro eseguire restauri in resina o in altri materiali Se questa patologia viene intercettata precocemente, il dentista può intervenire con l’applicazione di cemento o vernici professionali. Questi rilasciano fluoro che serve per rimineralizzare il dente. Inoltre, il paziente può associare mousse a base di calcio. Invece, se l’ipomineralizzazione è in uno stato avanzato il dentista può restaurare il dente o la porzione di dente. In questo caso viene però prima rimossa la parte di dente compromessa. Quando la MIH è in uno stato avanzato, è possibile che si associno processi cariosi. Questi devono essere curati prima di trattare l\’ipomineralizzazione dei denti. Ipomineralizzazione dei denti e Fluorosi La MIH denti va distinta dalla fluorosi. Questa infatti presenta macchie bianco-brunastre e lo smalto non è poroso ma più resistente. MIH e Ipoplasia L’ipomineralizzazione dei morali e degli incisivi va distinta dall’ipoplasia dello smalto. Infatti questa patologia ha natura quantitativa e non qualitativa, ossia si presenta con una scarsa formazione di smalto. Prevenzione Da quanto detto dunque, si evince che la miglior arma che abbiamo contro l’ipomineralizzazione dei denti è la prevenzione. Per questo consigliamo una visita dal dentista nei primi tre anni di vita del tuo bambino. In questo modo, il dentista pediatrico potrà intervenire in tempo, darti tutte le informazioni in merito alla prevenzione orale pediatrica e salvare la salute dei denti del tuo bambino.

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Denti trasparenti cause e rimedi

Denti trasparenti cause e rimedi: in questo articolo vedremo quali sono le motivazioni e le soluzioni a questo antiestetico problema. I denti trasparenti sono una complicazione della salute della bocca da non sottovalutare perché possono essere sintomo di altre patologie. In condizioni normali i denti appaiono bianchi e luminosi in quanto lo smalto è una sostanza traslucida. A volte può succedere che, a causa di sostanze acide introdotte con l\’alimentazione, lo smalto e la dentina si corrodano. I denti apparirebbero, così, trasparenti e con i bordi segmentati. Denti trasparenti cause e rimedi Denti trasparenti cause: quali sono? Innanzitutto bisogna dire che i denti trasparenti hanno molteplici cause, dall’alimentazione al bruxismo all’ipoplasia. Vediamole di seguito nel dettaglio. Bruxismo Digrignare i denti può portare alla corrosione dello smalto dei denti. Il logoramento dello smalto nel lungo periodo può portare ad avere i denti sottili e trasparenti. Cibi e bevande acidi Un’alimentazione ricca di cibi acidi può accelerare l’erosione dello smalto portando appunto ad avere denti trasparenti. Parliamo di alimenti e bevande come agrumi, caffè, bevande gassate e caramelle. Celiachia Questa patologia autoimmune è caratterizzata dal causare danni e lacerazioni all’intestino quando viene assunto il glutine. Mentre gonfiore e dissenteria sono sintomi comuni, alcune persone manifestano anche denti trasparenti. Infatti, la celiachia porta ad avere lo smalto dentale debole e perciò più facilmente deteriorabile. Reflusso acido L’esposizione frequente agli acidi dello stomaco può logorare lo smalto dei denti. Il reflusso acido può trasformarsi in reflusso del tratto gastroesofageo che causa un reflusso acido più frequente. Gli effetti conseguenti sono più gravi sullo smalto dei denti. Ipoplasia dello smalto L’ipoplasia è una malattia genetica che porta ad una mancanza di mineralizzazione, componente fondamentale nella produzione dello smalto. Infatti, soggetti con questa patologia possono presentare denti trasparenti e uno smalto sottile. Demineralizzazione A rendere i denti trasparenti, infine, può essere la demineralizzazione, ovvero quel processo di perdita dei minerali che compongono lo smalto. Denti trasparenti rimedi I denti trasparenti sono dunque causati da molteplici fattori. Allo stesso modo esistono diverse soluzioni, a seconda del motivo scatenante. Infatti, se i denti sottili e trasparenti sono causati dal bruxismo la soluzione sarà il byte. Se invece, sono conseguenza di demineralizzazione o ipoplasia, dentifrici al fluoro possono aiutare. Nel caso di reflusso acido o gastroesofageo, invece, sarà opportuno intervenire con una terapia farmacologica appropriata. Questi rimedi servono a risolvere il problema all’origine dei denti trasparenti. Denti trasparenti soluzioni Abbiamo visto prima le soluzioni per trattare la causa alla base dei denti trasparenti. Ma vediamo ora come rimediare alle conseguenze di questo problema. Per correggere gli inestetismi dei denti trasparenti le soluzioni possono essere le seguenti. Bonding dentale I denti trasparenti possono essere trattati applicando una resina sui denti. La resina dentale viene scelta dello stesso colore dello smalto per dare un maggiore effetto estetico. Faccette dentali Il dente trasparente, se è a un livello da lieve a moderato, può essere trattato con le faccette dentali. In questo caso viene applicato al dente una sorta di guscio protettivo che è in grado di ripristinare il dente dal punto di vista estetico. Dunque lo proteggono da ulteriore erosione. Capsule dentali Se i denti trasparenti sono estremamente usurati, la soluzione migliore sono le capsule dentali. Questa soluzione consiste nel ricoprire il dente, in modo tale da fornire protezione e struttura. Pertanto le capsule dentali, in caso di lesioni gravi, sono la soluzione migliore. Prevenzione dei denti trasparenti La trasparenza dei denti può essere prevenuta con buone abitudini di igiene orale, come lavare i denti due volte al giorno e passare il filo interdentale una volta al giorno. Inoltre, possono essere utili queste abitudini: evitare cibi acidi se si soffre di reflusso bere più acqua sciacquare la bocca con l’acqua dopo aver mangiato cibi acidi ridurre cibi zuccherati contattare il tuo dentista per effettuare controlli e pulizie almeno una volta ogni sei mesi Ecco qui concluso il nostro articolo \”Denti trasparenti cause e rimedi\”. Per ulteriori informazioni o per prenotare un consulto non esitare a contattarci.

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Ablazione Tartaro

La detrartrasi o ablazione tartaro è una procedura dentistica utilizzata per la rimozione della placca e del tartaro che si sedimenta sui denti formandosi nel cavo orale. L\’ablazione del tartaro è sicuramente la procedura principale durante la seduta di igiene orale professionale in poltrona. Si tratta di una pulizia molto profonda che coinvolge anche i bordi delle gengive e gli spazi tra i denti dove di solito si accumulano la placca e  il tartaro. Ablazione tartaro fa male? Le persone che si affacciano per la prima volta a una seduta di igiene orale professionale, si chiedono se l\’ablazione del tartaro fa male. Potete stare tranquilli, l\’ablazione dentale non è dolorosa anche se alcune persone possono sperimentare un leggero fastidio durante la pulizia e una sensibilità dentale dopo la seduta. Fastidio che normalmente tende a scomparire con i giorni. Perché la detartrasi è necessaria Essendo la procedura di rimozione del tartaro la principale componente della pulizia dentale professionale, dobbiamo procedere alla detartrasi almeno due volte all\’anno per evitare accumuli di placca e tartaro. Se sedimentano e non procediamo alla pulizia profonda, rischiate problematiche dentali ben peggiori. Un accumulo di placca e batteri infatti può portare a, problemi gengivali, parodontite e carie. Questo perché un accumulo di tartaro non permette nemmeno un accurata igiene orale a casa, non permettendo di spazzolare bene i colletti dentali. L\’ablazione tartaro entra di diritto tra le principali attività di prevenzione dentale. Come si esegue l\’ablazione? Possiamo eseguire due tipi di ablazione del tartaro. Gengivale e Sotto-Gengivale. La seconda lavora, come dice il nome stesso, sotto la gengiva. Per questo è una pulizia molto più profonda. Non tutti devono però necessariamente sottoporsi al procedimento sotto gengivale. Solitamente ne hanno bisogno solo i pazienti con problematiche alle gengive e accumuli di placca e tartaro molto importanti. In questi casi viene eseguita sia l\’ablazione gengivale che sotto la gengiva. Si esegue con uno strumento chiamato ablatore che tende a scollare il tartaro dal dente e dalla gengiva per poi rimuoverlo. Possiamo utilizzare sia l\’ablazione con ultrasuoni che con tecnica manuale. Per chiudere il procedimento spesso si utilizza poi una pasta abrasiva per eliminare eventuali residui di placca. Ablazione Tartaro a Milano Per prenotare una seduta di igiene professionale con connessa ablazione del tartaro a Milano, gli esperti del Centro Dentistico Unisalus sono a vostra disposizione. Ci trovate in via G.B. Pirelli 16/B. Solitamente, sono consigliate almeno due sedute all\’anno di ablazione dentale per la rimozione del tartaro in modo da mantenere in salute il vostro cavo orale.

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Come avere denti bianchi rimedi naturali

Siete curiosi di sapere come avere denti bianchi rimedi naturali? In questo articolo ve lo spiegheremo.  La dentina è il tessuto osseo che si trova al di sotto dello smalto, cioè la parte più interna del dente, ed è ciò che dà il colore ai denti. Quest’ultimo dipende da fattori genetici. Ma i denti, nel corso degli anni, possono mutare colore a causa della parte esterna, lo smalto. È, infatti, poroso e lascia passare le sostanze. Queste possono ancorarsi alla dentina mutandone il colore. Quindi tutto può incidere: medicine, fumo e cibo.  Non solo cosa mangiamo influenza la dentina, ma anche come lo mangiamo. Esistono, infatti, buone consuetudini alimentari e cibi che aiutano a conservare denti più bianchi naturalmente.  Per prima cosa, partiamo con l’alimentazione. Ciò che mangiamo, infatti, influisce anche sullo smalto dentale. Seguire una giusta alimentazione, quindi, può contribuire a sbiancare denti in modo naturale. Metodi per avere denti bianchi: abitudini alimentari Come avere denti bianchi rimedi naturali? Innanzitutto, abbiamo detto che ci sono delle buone abitudini alimentari da seguire. Queste consuetudini consistono nel masticare e mangiare lentamente. In questo modo produrremo più saliva che collabora a distruggere i batteri che causano la placca. Inoltre, è molto importante bere acqua, che diminuisce il livello di acidità del cavo orale.  Denti bianchi naturalmente: cibi da evitare Ci sono degli alimenti che, più di altri, concorrono a macchiare i denti. Non occorre rinunciarvi. Basta consumarli in quantità limitate e lavarsi i denti subito dopo aver mangiato.   Ci riferiamo a:  bevande e cibi con un pH acido alto (salsa di pomodoro, aceto e sottaceti, bevande energetiche o gassate) cibi a pigmentazione scura o contenenti coloranti (tè nero, caffè, vino rosso, frutti rossi, mirtilli, barbabietole, salsa di soya, curry, caramelle, dolci) carboidrati raffinati (pane bianco, crackers). Avendo molti zuccheri, contribuiscono all’ingiallimento dei denti e allo sviluppo di carie Rimedi naturali per denti più bianchi: cosa mangiare I cibi che contribuiscono, invece, a sbiancare i denti in modo naturale o che, comunque, contengono sostanze utili sono: alimenti croccanti e crudi (carote, sedano, mele, broccoli, cavolfiore, mandorle, pere, mandorle, noci e semi vari). Questi cibi portano più benefici: stimolano la masticazione, contribuiscono a rimuovere la placca e il tartaro, rinforzano le gengive e spazzolano i denti fragole. L’acido malico contenuto in esse favorisce la rimozione delle macchie sulla superficie dello smalto. Potete anche unire del bicarbonato di sodio alla purea di fragole, passando poi sui denti il composto ottenuto per circa un minuto. Risciacquate bene, poi, con del colluttorio e passate il filo interdentale salvia e menta. Gli oli essenziali che contengono sono uno sbiancante naturale per denti e la ruvidità delle foglie compie un’azione abrasiva sullo smalto. Strofinate delicatamente le foglie sui denti  semi di sesamo e latticini sono ricchi di calcio che fortifica le ossa. Inoltre, contengono acido lattico che contribuisce a eliminare le macchie superficiali dello smalto tè verde. Diversamente dagli altri tè, include la catechina. Questa sostanza elimina i batteri frutta ricca di vitamina C (come i kiwi). Questa rafforza le gengive e ostacola la formazione di placca. Non dovete, però, abusarne perché è frutta contenente acido citrico che danneggia lo smalto funghi shiitake. Contengono il lentinano, uno zucchero vantaggioso per i denti che ostacola lo sviluppo della placca ananas. Questo frutto, infatti, contiene un enzima, la bromelina. Essa aiuta a eliminare le proteine che ingialliscono i denti posandosi sulla superficie dello smalto  cipolle. Le componenti di zolfo contenute nelle cipolle combattono la creazione di placca. Solo mangiandole crude, però, mantengono questa caratteristica anti-placca Altri rimedi naturali per sbiancare i denti Ci sono altri modi naturali per far diventare i denti bianchi. Il primo consiste nell’utilizzare il succo di limone. È, infatti, uno sbiancante per denti naturale che toglie efficacemente le macchie causate dal fumo o dal caffè. Il succo di limone, però, deve essere usato di tanto in tanto perché rischia di corrodere lo smalto dei denti. Ma, ogni tanto, il succo di limone strofinato con lo spazzolino concorre a rendere i denti bianchi, a proteggere le gengive e a ridurre il tartaro.  Altro metodo casalingo per sbiancare i denti è il bicarbonato di sodio. Unite mezzo cucchiaino di bicarbonato e mezzo cucchiaino di sale. Utilizzate il composto come fosse dentifricio, bagnate lo spazzolino e passatelo sui denti. Potete anche mescolare mezzo cucchiaino di bicarbonato con un po’ d’acqua e succo di limone. In entrambi i casi, sciacquate bene la bocca dopo l’uso. Non effettuate questo trattamento troppe volte o danneggerete lo smalto. Una volta a settimana o una volta ogni due è più che sufficiente.  Altro metodo naturale per sbiancare i denti è l’aceto di mele. L’acidità dell’aceto, infatti, riesce a diminuire le macchie scure che si formano soprattutto sui denti di chi fuma e di chi beve molti tè o caffè. Diluite 25 ml di aceto di mele in 100 ml di acqua ed effettuate degli sciacqui. Non ricorrere a questo rimedio naturale per sbiancare i denti più di una volta a settimana. Anche l’olio di oliva è uno sbiancante naturale per i denti. Versate in un bicchiere un cucchiaino di olio di oliva e immergetevi una garza sterile. Il tessuto deve assorbire bene l’olio. Ora coprite il dito indice con la garza imbevuta e strofinate i denti. L’olio è in grado di rimuovere le macchie dentali perché, grazie alla sua bassa acidità, riesce a combattere le discromie dello smalto senza comprometterlo. Potete eseguire questo trattamento una volta a settimana.   Conclusioni Concludiamo qui in nostro articolo “Come avere denti bianchi rimedi naturali”. Oltre a seguire i consigli dati finora, ricordatevi sempre di effettuare una buona igiene dentale quotidiana e di sottoporvi a sedute di igiene orale professionale almeno ogni 4 – 6 mesi. Solo così manterrete i vostri denti bianchi e sani. 

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Come convincere i bambini a lavarsi i denti

Come convincere i bambini a lavarsi i denti? In questo articolo spiegheremo come e quando insegnare ai bambini l’igiene dentale. Nel periodo della crescita, il bambino impara con il tempo a prendersi cura del proprio corpo. Tra le varie attività quotidiane da insegnare al bambino c’è sicuramente quella di lavarsi i denti. In alcuni casi insegnare questa attività ai bambini può essere complicato. Infatti, molti bambini lo fanno malvolentieri e alcune volte la richiesta, da parte dei genitori, di lavarsi i denti sfocia in un capriccio. Tuttavia, come ben sappiamo, il lavarsi i denti è un gesto fondamentale e da cui non si può prescindere. Quindi basta munirsi di un pizzico di creatività e qualche trucchetto per invogliare i bambini a farlo. Cosa fare con l’inizio della dentizione Una volta che i primi denti compaiono vanno lavati, ma oltre ciò è bene iniziare ad abituare il bambino come oggetto d’uso quotidiano. Quindi è consigliabile darne uno con cui può “giocare” e permettergli di lavare i denti da solo fin da subito, senza però dimenticare di dare il buon esempio e lavarli anche noi. Lavare i denti con i propri figli può essere una pratica divertente e può essere educativo perché imiterà i nostri gesti. Altro trucco potrebbe essere quello di inventare canzoncine e filastrocche per invogliare il bambino a lavarsi i denti. Perché insegnare ai bambini a lavarsi i denti? Il motivo principale per insegnare ai bambini a lavare i denti è quello di preservare l\’igiene orale e prevenire problemi futuri, come la carie. Ma non solo, tuttora è molto comune la fobia del dentista. Infatti, studi hanno dimostrato che il 50% delle persone adulte si rivolga al dentista solo in caso di dolore, una scelta sbagliatissima in termini preventivi, in particolare se si tratta di prevenzione nei bambini. Anche per questo motivo l’azione di lavare spesso i denti è fondamentale per far sì che il bambino non debba sottoporsi a cure dolorose dal dentista fin dalla più tenera età. Creare una routine costante Creare una routine funziona benissimo nei bambini in tante occasioni. Anche quando si tratta di abituarsi a spazzolare i denti dopo i pasti principali deve essere un’abitudine costante della loro giornata e un passaggio fondamentale come può essere il lavarsi le mani prima di mangiare. Talvolta, la stanchezza prende il sopravvento e si tende a lavare qualche lavaggio per non litigare con il proprio figlio. La costanza deve essere anche da parte del genitore, nel chiedere al figlio di lavarsi i denti, con il tempo diventerà un rituale costante dalle sue giornate. Visita odontoiatrica La pulizia dei denti è importante fin da piccoli ma anche le visite di controllo dal dentista. Si consiglia di portare il proprio figlio dal dentista alla comparsa dei primi denti da latte che solitamente avviene tra i 3 – 4 anni. Inoltre, negli anni si è resa necessaria l\’introduzione di una nuova figura Odontoiatrica specializzata nella prevenzione di problematiche dentali in età pediatrica, chiamato Odontoiatra pediatrico.

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Placca dentale

La placca dentale o placca batterica, è una patina appiccicosa e trasparente che si deposita sulla superficie dentale ed è composta dai batteri che vivono nella bocca e da sostanze provenienti dal cibo come zuccheri, carboidrati e lipidi. Gli zuccheri, infatti, danno la possibilità ai batteri di nutrirsi e quindi di moltiplicarsi. È considerata il principale nemico dei denti, infatti si accumula: negli spazi dentali nelle superfici occlusali nelle irregolarità dello smalto in prossimità della gengiva e del dente Come si forma la Placca? La placca dentale si forma con un processo piuttosto complesso dove si trasforma cambiando la sua composizione. Inizialmente si crea una pellicola asettica costituita da idrofibre macromolecole. In questa fase, la pellicola non ha una vera e propria struttura ed é: acellulare organica Inoltre, in questo primo stadio viene alterata la superficie del dente, favorendo l\’adesione batterica. Per tale motivo, viene rapidamente colonizzata da molti germi della flora batterica come i streptococchi, actinobatteri e fusobatteri. Alcuni di questi germi sono dotati di particolari strutture proteiche che favoriscono la reciproca aggregazione e l’azione adesiva alla superficie dentale. La moltiplicazione dei batteri e quindi lo sviluppo di numerose colonie rendono la placca dentale più spessa. La placca arricchendosi di sostanza salivari ed altre sostanze si trasforma in un complesso organismo. Il moltiplicarsi delle specie da cui è composto l’organismo apportano notevoli benefici all\’intera comunità microbica, che si arricchisce di specie anaerobiche. Altri microrganismi si adattano all\’assenza di ossigeno convertendo il proprio metabolismo verso l\’anaerobiosi producendo così acidi organici. Gli acidi irritano e corrodono lo smalto dentale, facendogli perdere compattezza, divenendo più friabile e hanno una minore efficace nel proteggere gli strati sottostanti del dente. Uno smalto dentale rovinato può portare a condizioni gravi come la parodontite. Inoltre è bene ricordare che queste problematiche, spesso, sono anche causa di ipersensibilità dentale. Tartaro Se la placca batterica non viene del tutto rimossa dopo una corretta igiene orale, subisce altri processi di mineralizzazione che la trasformano in tartaro. Il tartaro è la calcificazione delle proteine della saliva. A differenza della placca è di colore giallognolo, ma in alcuni casi può diventare di colore grigio scuro. Un’eccessiva presenza di tartaro sui denti può portare a condizioni anche gravi come la parodontite e gengivite. Queste patologie, come la gengivite che si manifesta nei bambini, non colpiscono solo gli adulti. Ecco perché la prevenzione orale è importante fin da subito. Rimuovere la placca Per rimuovere la placca dentale da denti e gengive è necessario un corretto uso dello spazzolino da denti e usare il filo interdentale o lo scovolino. L’uso dello spazzolino è particolarmente indicato dopo ogni pasto soprattutto dopo la cena. Questo perché nelle ore notturne, mentre si riposa, i batteri della placca dentale sono facilitati nella loro azione nociva perché ci sono meno elementi che possono eliminarli. Ad esempio, nelle ore notturne si beve meno acqua che ha la funzione di pulire la bocca e di rinforzare di rinforzare lo smalto dentale. Tuttavia, anche la più minuziosa pulizia orale casalinga non esclude la formazione di placca sui denti. Per una corretta rimozione della placca sono necessarie sedute di igiene orale professionale presso un dentista.

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Smalto dentale

Lo smalto dentale è la parte più esterna e bianca dei denti e costituisce uno dei tre tessuti principali dei denti. Cos’è lo smalto dentale? Lo smalto dentale è uno stato resistente e ricco di materiale che ha la funzione di barriera protettiva per i tessuti sottostanti. Svolge un ruolo fondamentale, perché è ciò che viene mostrato quando si sorride e svolge così anche un ruolo estetico. Le sue caratteristiche sono: bianco traslucido fortemente mineralizzato da colore ai denti, ricoprendo la corona come se fosse un cappuccio Lo smalto dentale protegge da fattori esterni, ma una volta che si danneggia non può rigenerarsi da solo ma sono necessari nei trattamenti specifici. Per questo motivo una corretta igiene dentale e controlli dentistici evitano il suo deterioramento. Infatti, con il tempo, può essere indebolirsi, rovinarsi o consumarsi per diverse cause. Ma non allarmiamoci, esistono diversi modi per rinforzare lo smalto dentale e nel corso dell’articolo ne spiegheremo alcuni. Complicazioni Quando lo smalto dentale si si rovina e si indebolisce scopre la dentina sottostante. La dentina è un tessuto ricco di innervazioni che contiene i tubuli dentinali che trasportano elementi nutritivi alla polpa dentale. La dentina, inoltre, ha un colore tra il giallo e l’ocra rendendo i denti più opachi e spenti. Per questa motivazione in corrispondenza dell’erosione si avvertono sensibilità al caldo e freddo e nei casi più gravi dolore. Nei casi più gravi si possono creare dei buchi sulla superficie dentale mostrando evidenti segni di erosione. Cosa lo indebolisce? Nonostante lo smalto dentale sia la sostanza più dura del corpo umano è anche estremamente fragile. Infatti, rispetto ad altre parti del cavo orale è molto più sensibile a sostanze acide e a lungo andare è soggetto demineralizzazione. Inoltre, le persone soggette a bruxismo possono seriamente danneggiare lo smalto dentale, per via della compressione e dello sfregamento che subiscono i denti. Le cause più frequenti di indebolimento dello smalto sono: consumo di cibi molto acidi e corrosivi come possono essere gli agrumi e pomodori consumo frequente di bevande gassate e ricche di zuccheri bere molto caffè fumare cattivo igiene orale. problemi del di reflusso gastroesofageo Come ripristinare lo smalto dentale I denti senza la protezione dello smalto possono creare seri problemi dentali. Quindi avere uno smalto dentale in buone condizioni è fondamentale a qualsiasi età. Quindi per ripristinare lo smalto dentale è necessario: Corretta alimentazione. Ci sono alimenti che danneggiano lo smalto, come accennato in precedenza, ma anche altri che lo rendono forte. I cibi con queste proprietà sono quelli che contengono molti minerali come le verdure a foglia scura, latticini e cibi proteici. Giusta idratazione. Bere molta acqua aiuta la produzione di saliva che svolge da barriera per i denti. Inoltre, l’acqua è ricca di fluoro componente fondamentale dei denti, infatti è risaputo che bere acqua fa bene ai denti. Igiene orale. Una corretta igiene, come spazzolare bene i denti elimina i batteri che sono i nemici del sorriso. Inoltro collutori con fluoro e calcio contribuiscono alla mineralizzazione dei denti. Integratori di fluoro. In questo caso è necessario il corretto dosaggio dal proprio dentista perché può causare la fluorosi condizione che danneggia lo smalto dei denti.

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Smalto dentale

Lo smalto dentale è la parte più esterna e bianca dei denti e costituisce uno dei tre tessuti principali dei denti. Cos’è lo smalto dentale? Lo smalto dentale è uno stato resistente e ricco di materiale che ha la funzione di barriera protettiva per i tessuti sottostanti. Svolge un ruolo fondamentale, perché è ciò che viene mostrato quando si sorride e svolge così anche un ruolo estetico. Le sue caratteristiche sono: bianco traslucido fortemente mineralizzato da colore ai denti, ricoprendo la corona come se fosse un cappuccio Lo smalto dentale protegge da fattori esterni, ma una volta che si danneggia non può rigenerarsi da solo ma sono necessari nei trattamenti specifici. Per questo motivo una corretta igiene dentale e controlli dentistici evitano il suo deterioramento. Infatti, con il tempo, può essere indebolirsi, rovinarsi o consumarsi per diverse cause. Ma non allarmiamoci, esistono diversi modi per rinforzare lo smalto dentale e nel corso dell’articolo ne spiegheremo alcuni. Complicazioni Quando lo smalto dentale si si rovina e si indebolisce scopre la dentina sottostante. La dentina è un tessuto ricco di innervazioni che contiene i tubuli dentinali che trasportano elementi nutritivi alla polpa dentale. La dentina, inoltre, ha un colore tra il giallo e l’ocra rendendo i denti più opachi e spenti. Per questa motivazione in corrispondenza dell’erosione si avvertono sensibilità al caldo e freddo e nei casi più gravi dolore. Nei casi più gravi si possono creare dei buchi sulla superficie dentale mostrando evidenti segni di erosione. Cosa lo indebolisce? Nonostante lo smalto dentale sia la sostanza più dura del corpo umano è anche estremamente fragile. Infatti, rispetto ad altre parti del cavo orale è molto più sensibile a sostanze acide e a lungo andare è soggetto demineralizzazione. Inoltre, le persone soggette a bruxismo possono seriamente danneggiare lo smalto dentale, per via della compressione e dello sfregamento che subiscono i denti. Le cause più frequenti di indebolimento dello smalto sono: consumo di cibi molto acidi e corrosivi come possono essere gli agrumi e pomodori consumo frequente di bevande gassate e ricche di zuccheri bere molto caffè fumare cattivo igiene orale. problemi del di reflusso gastroesofageo Come ripristinare lo smalto dentale I denti senza la protezione dello smalto possono creare seri problemi dentali. Quindi avere uno smalto dentale in buone condizioni è fondamentale a qualsiasi età. Quindi per ripristinare lo smalto dentale è necessario: Corretta alimentazione. Ci sono alimenti che danneggiano lo smalto, come accennato in precedenza, ma anche altri che lo rendono forte. I cibi con queste proprietà sono quelli che contengono molti minerali come le verdure a foglia scura, latticini e cibi proteici. Giusta idratazione. Bere molta acqua aiuta la produzione di saliva che svolge da barriera per i denti. Inoltre, l’acqua è ricca di fluoro componente fondamentale dei denti, infatti è risaputo che bere acqua fa bene ai denti. Igiene orale. Una corretta igiene, come spazzolare bene i denti elimina i batteri che sono i nemici del sorriso. Inoltro collutori con fluoro e calcio contribuiscono alla mineralizzazione dei denti. Integratori di fluoro. In questo caso è necessario il corretto dosaggio dal proprio dentista perché può causare la fluorosi condizione che danneggia lo smalto dei denti.

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