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Sindrome di Guillain Barrè

Sindrome di Guillan Barrè

Sindrome di Guillain-Barrè In questo articolo parliamo della Sindrome di Guillain-Barrè. Se vuoi sapere di più su questa malattia, quali sono cause e sintomi che la caratterizzano e come viene effettuata la Diagnosi. Cos’è la Sindrome di Guillain-Barrè? Si tratta della più frequente forma di polineuropatia acquisita correlata ad un processo di demielinizzazione ovvero alla perdita delle guaine mieliniche che rivestono le fibre nervose. Si tratta di una malattia autoimmune che colpisce quindi il sistema nervoso periferico. Presenta un tasso d’incidenza più elevato nei ragazzi tra i 15 e i 35 anni d’età e, secondo alcuni dati, si manifesta in Europa in 1-2 casi ogni 100.000 abitanti. Cause Tra le cause che sembrano comportare lo svilupparsi di questa patologia vi è sicuramente una reazione immunitaria anomala. Ad oggi l’esatta causa che determina la comparsa di questa condizione non è nota. Si ritiene però che che questa condizione sia innescata da una precedente infezione contro cui vengono prodotti degli anticorpi che riconoscono molecole del nervo simili a quelli dell’agente infettante. Sintomi sindrome Guillain-Barrè Tra i sintomi della Sindrome di Guillain-Barrè si annoverano: sensazione di debolezza muscolare parestesie variazioni nella pressione arteriosa aritmie cardiache modificazione motilità oculare Generalmente l’esordio della malattia è rapido, presentando quindi un decorso acuto. La progressione del deficit avviene infatti in una manciata di giorni a cui segue poi una fase di miglioramento e il relativo recupero. Diagnosi La diagnosi della Sindrome di Guillain-Barrè avviene mediante una prima valutazione clinica effettuata dal medico specialista. In questa fase il medico potrà consigliare l’esecuzione di alcuni esami elettrodiagnostici e analisi del liquido cerebrospinale. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una Visita Neurologica con i Medici del Centro Medico Unisalus? Prenota la tua visita dal pulsante qui sotto oppure chiamaci al n.0248013784. Puoi anche scrivere a info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota la tua visita

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polipo gastrico

Polipo Gastrico

Polipo Gastrico: cause, sintomi e cura In questo articolo parliamo di una problematica correlata alla salute del nostro stomaco: il polipo gastrico. I polipi gastrici sono una condizione comune che può influenzare la salute dello stomaco. Se vuoi scoprire di più sulle cause, i sintomi e la diagnosi dei polipi gastrici leggi ora il nostro articolo. Cosa sono i Polipi Gastrici? I polipi gastrici sono escrescenze simili a piccoli noduli che si sviluppano sulla mucosa dello stomaco. Sono solitamente benigni, ma in rari casi possono trasformarsi in tumori maligni. Questo è il motivo per cui è importante monitorarli attentamente. Sintomi dei Polipi Gastrici Molte persone con polipi gastrici non manifestano alcun sintomo. Tuttavia, in alcuni casi, possono verificarsi i seguenti sintomi: Dolore addominale Sensazione di pienezza dopo aver mangiato una piccola quantità di cibo. Sanguinamento gastrointestinale, che può causare feci scure o vomito con sangue. Cause dei Polipi Gastrici Le cause dei polipi gastrici non sono ancora completamente comprese. Tuttavia, alcuni fattori di rischio noti includono: Infezione da Helicobacter pylori. Infiammazione dello stomaco cronica. Ereditarietà. Diagnosi e Trattamento La diagnosi di polipi gastrici di solito coinvolge una gastroscopia, durante la quale il medico esamina lo stomaco con un tubo flessibile. Se vengono rilevati polipi, possono essere rimossi durante la stessa procedura. Il trattamento dipenderà dalla dimensione e dal tipo di polipo, ma potrebbe includere la rimozione chirurgica o il monitoraggio regolare. Prevenzione Per ridurre il rischio di sviluppare polipi gastrici, è importante: Trattare tempestivamente l’infezione da Helicobacter pylori, se presente. Ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare. Mantenere una dieta equilibrata e adottare uno stile di vita sano. In conclusione, i polipi gastrici sono una condizione comune dello stomaco che richiede attenzione medica. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato possono prevenire complicazioni gravi. Se si sospetta di avere polipi gastrici o si manifestano sintomi, è essenziale consultare un medico per una valutazione approfondita. Hai letto l’articolo e vorresti effettuare una visita Gastroenterologica con i nostri Medici Esperti? Prenota tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche scriverci via email all’indirizzo info@unisalus.it oppure tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota la tua visita

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disfunzione erettile

Disfunzione Erettile

Disfunzione Erettile Soffri o pensi di soffrire di Disfunzione Erettile? Vorresti saperne di più su questa patologia? La Disfunzione Erettile è un problema che molti uomini affrontano a un certo punto della loro vita. Questo disturbo sessuale può avere molte cause, ed è importante cercare soluzioni che vadano oltre l’uso di farmaci. In questo articolo, esploreremo alcune strategie efficaci per affrontare la disfunzione erettile in modo naturale e migliorare la salute sessuale. Cos’è la Disfunzione Erettile? La Disfunzione Erettile è una problematica, esclusivamente maschile, che può rappresentare la presenza di alcune patologie presenti. Non si tratta infatti di una patologia, bensì di un sintomo. Interessa maggiormente gli individui tra i 50 e i 60 anni d’età e ha un notevole impatto, sia fisico e psicologico, sull’uomo. Le cause che possono comportare l’insorgenza di questa condizione possono essere classificate in due differenti tipologie: organiche e psicologiche. Disfunzione Erettile Cause Questa patologia può avere differenti cause. Queste possono essere di origine organica, legate quindi a problematiche di natura fisica, oppure di origine psicologica. Alcune patologie che possono determinare la comparsa di Disfunzione Erettile sono: Ipertensione Arteriosa Aterosclerosi Diabete Lo specialista, in sede di visita, valuterà anche la presenza di patologie correlate al fine della formulazione della diagnosi. Diagnosi La diagnosi di Disfunzione Erettile viene eseguita dal medico specialista in Andrologia a seguito di una visita andrologica. Durante questa visita il medico potrà indicare al paziente alcuni esami diagnostici al fine di formulare una migliore diagnosi. Come gestire la Disfunzione Erettile Ecco di seguito alcuni semplici consigli per gestire al meglio la Disfunzione Erettile. Modifiche allo stile di vita: Apportare modifiche positive allo stile di vita può avere un impatto significativo sulla disfunzione erettile. Mantenere un peso corporeo sano, seguire una dieta equilibrata, fare regolare attività fisica e ridurre il consumo di alcol e tabacco possono migliorare la circolazione sanguigna e la funzione erettile. Gestione dello stress: Lo stress cronico può influire negativamente sulla salute sessuale. Praticare tecniche di gestione dello stress come lo yoga, la meditazione o la terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a ridurre l’ansia associata alla Disfunzione Erettile. Comunicazione aperta: Parlarne con il proprio partner è essenziale. La comunicazione aperta e onesta può ridurre l’ansia da prestazione e creare un ambiente più rilassato e favorevole per l’intimità. Terapia sessuale: La terapia sessuale con un professionista esperto può essere utile per affrontare le cause psicologiche della DE e migliorare la connessione emotiva tra i partner. Ricorda che è importante consultare un professionista medico o sessuologo prima di apportare qualsiasi cambiamento significativo nella gestione della Disfunzione Erettile. Ogni persona è diversa, e ciò che funziona per uno potrebbe non essere adatto a un altro. Affrontare la disfunzione erettile in modo completo e naturale richiede pazienza e un approccio olistico alla salute sessuale. Soffri o pensi di soffrire di Disfunzione Erettile? Prenota la tua visita andrologica tramite il pulsante qui sotto oppure contattaci al n.0248013784. Se preferisci potrai anche scriverci a info@unisalus.it per prenotare la tua visita oppure attraverso la sezione contatti del nostro sito. Prenota la tua visita

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Talassemia unisalus

Talassemie

Talassemie Le Talassemie sono patologie genetiche autosomiche recessive che si ereditano dai genitori. Talassemia significato: dal greco θάλασσα (mare) e αίμα (sangue). Nel nome vi è il richiamo al mare perché la prima conosciuta fu quella mediterranea. Ne esistono due tipi: talassemia alfa talassemia beta Queste due tipologie sono causate dall’assenza o alterazione dei geni che codificano le emoglobine e comportano quindi anemia. Le talassemie sono malattie comuni nei paesi dell’Asia, Africa e dei paesi mediterranei. In Italia si calcola che siano circa tre milioni i portatori sani e settemila i pazienti talassemici. Talassemia Cause Le talassemie come anticipato sono malattie del sangue ereditarie ed implicano una mancanza nella produzione di emoglobina. Quest’ultima è una proteina indispensabile perché permette ai globuli rossi di trasportare ossigeno. Se questa proteina viene a mancare, i globuli rossi vivono di meno. Pertanto nell’organismo vi sono meno globuli rossi sani. Questo causa meno apporto di ossigeno alle cellule. La persona affetta da talassemia, quindi, si sente stanca, senza fiato e debole. Sintomi della Talassemia Talassemia sintomi negli adulti e nei bambini sono molto simili. Questi dipendono dal tipo di talassemia che si ha. Come vedremo più nel dettaglio di seguito, i diversi tipi di talassemie causano diversi sintomi. Differenza tra alfa e beta talassemia Queste talassemie si differenziano dall’assente o alterata sintesi delle catene alfa e beta dell’emoglobina. L’alfa talassemia in particolare compromette i geni che producono le catene alfa dell’emoglobina. Possono essere alterati una, due, tre, o tutte e quattro le copie del gene alfa-globinico. La beta talassemia è caratterizzata dalla mancata o alterata sintesi delle catene beta dell’emoglobina. Alfa talassemia sintomi I sintomi di questo tipo variano in base a quanti geni mutati ha il paziente. Si va dalla condizione di portatore sano di patologia in assenza di sintomi se mancano uno o due geni (portatore silente o con alterazioni minime all’esame emocromo) alla presenza di sintomi gravi se mancano tutti e quattro i geni (idrope fetale, HbH). Beta talassemia sintomi Anche in questo caso i sintomi della talassemia variano in base alla gravità della patologia, che ricordiamo dipendere sempre dal tipo di alterazione dei geni beta-globinici. I sintomi possono variare da lieve dispnea e stanchezza a marcata anemia con alterazione d’organo e necessità di ripetute trasfusioni di sangue, a seconda che la produzione di catene beta globiniche sia solo lievemente diminuita o completamente assente. La presenza di un’alterazione in una sola copia del gene beta-globinico definisce lo stato di portatore sano di patologia, in assenza di sintomi. Talassemia genetica La talassemia è di natura genetica ereditaria. Infatti, la persona con questa malattia non produce abbastanza emoglobina (Hb) perché le sue cellule non sono in grado di produrre la catena polipeptidica alfa o beta dell’emoglobina umana. Talassemia come si trasmette Essendo una malattia genetica la talassemia si trasmette tramite il DNA dei genitori. Per sviluppare una forma sintomatica di talassemia l’individuo deve presentare una alterazione in entrambe le copie del gene beta globinico o in più di due copie del gene alfa globinico. Queste alterazioni vengono ereditate dai genitori che devono essere entrambi portatori della malattia. Se solo uno dei genitori ne è portatore sano, il rischio che il bambino possa manifestare la patologia è basso. Diagnosi di talassemie Nel sospetto clinico di talassemia, il medico specialista, genetista o ematologo, può richiedere il test genetico per l’analisi dei geni alfa o beta globinici per la conferma diagnostica genetica Per identificare i portatori sani di talassemia, che in Italia sono circa 1 persona ogni 20, si esegue inizialmente lo screening di primo livello. Cioè un prelievo di sangue per l’esame emocromo accompagnato da elettroforesi delle emoglobine. Se lo screening pone il sospetto di portatore (volume dei globuli rossi più piccolo del previsto, alterazione dell’elettroforesi emoglobine), si esegue il test genetico per geni alfa o beta-globinici Talassemia e gravidanza Per una coppia in cui entrambi i partner sono portatori sani di talassemia, il rischio di avere un figlio affetto è del 25% (1 su 4) ad ogni gravidanza. Per una coppia a rischio, in caso di gravidanza, è possibile eseguire una diagnosi prenatale, quindi sapere se il figlio è affetto, attraverso un’analisi genetica eseguita su prelievo di villi coriali. E’ anche possibile eseguire una diagnosi preimpianto all’interno di un percorso di fecondazione in vitro. Una donna affetta da talassemia può affrontare una gravidanza; è però importante che sia seguita da medici specialisti per valutare possibili complicanze che la gravidanza può portare al suo stato di salute. Terapia sindromi talassemiche La terapia è solitamente sintomatica e basata, nelle forme gravi, su ripetute trasfusioni di sangue e utilizzo di farmaci per prevenire le complicanze legate alle trasfusioni, quali il sovraccarico di ferro. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche è un trattamento curativo per la talassemia con risultati molto favorevoli per i bambini con donatori familiari HLA-identici. Anche la terapia genica è molto promettente. Hai letto l’articolo e vorresti prenotare una visita di Genetica Medica? Prenota ora tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche scriverci un’email a info@unisalus.it oppure contattaci tramite la sezione contatti del nostro sito. Prenota la tua visita

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