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Spirometria: cos’è e a cosa serve?

Spirometria: cos’è e a cosa serve? PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute In questo Articolo Parliamo di: Nell’articolo di oggi parleremo di un esame molto spesso effettuato: la spirometria.  L’esame spirometrico è una procedura fondamentale nel campo della medicina polmonare, utilizzata per valutare la funzione respiratoria di un individuo. Per scoprire di più su questo esame, leggi ora il nostro articolo.  Cos’è la Spirometria? L’esame spirometrico, noto appunto come spirometria, è una procedura diagnostica che misura la quantità e la velocità di aria che un individuo è in grado di inspirare ed espirare. Questo test è fondamentale per la valutazione delle malattie polmonari, come l’asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e altre condizioni respiratorie. Come funziona? Durante l’esame, il paziente è invitato a inspirare profondamente e poi espirare il più forte e velocemente possibile in un dispositivo chiamato spirometro. Il software del dispositivo registra i dati relativi al flusso d’aria e al volume polmonare durante l’intera procedura. Questi dati vengono quindi analizzati per determinare la presenza di eventuali anomalie nella funzione polmonare. Importanza della Spirometria Questo esame rappresenta una delle principali metodologie diagnostiche per identificare disturbi polmonari precocemente. Rilevare queste condizioni in una fase iniziale permette di intervenire tempestivamente e migliorare la qualità della vita del paziente. Inoltre, è uno strumento essenziale per monitorare la progressione delle malattie polmonari croniche nel tempo. Preparazione Prima di sottoporsi a un esame spirometrico, è importante seguire alcune linee guida: Smettere di fumare: Il fumo può influenzare negativamente i risultati, quindi è consigliabile smettere di fumare almeno 24 ore prima del test. Evitare pasti pesanti: Consumare pasti abbondanti poco prima del test può influenzare la capacità polmonare, quindi evitare pasti pesanti nelle ore precedenti. Farmaci: Informare il medico di tutti i farmaci in uso Cosa aspettarsi durante l’esame Durante l’esame spirometrico, il paziente dovrà seguire le istruzioni del medico o del tecnico sanitario. Sarà richiesto di eseguire diverse manovre respiratorie, come inspirazioni profonde e espirazioni forti. Il processo può richiedere solo pochi minuti e non è doloroso. In conclusione, l’esame spirometrico è uno strumento fondamentale per la diagnosi e la gestione delle malattie polmonari. La sua importanza nella medicina respiratoria è innegabile, e seguire le giuste procedure di preparazione può aiutare a ottenere risultati accurati.  Hai letto l’articolo e vorresti prenotare la tua spirometria? Prenota ora il tuo esame tramite il pulsante qui sotto oppure chiama il n.0248013784. Puoi anche scriverci via email all’indirizzo info@unisalus.it oppure contattarci tramite la sezione contatti del nostro sito.  Prenota Esame NEWS PRENOTA ONLINE oppure Chiamaci 02 4801 3784 SCRIVICI PER INFORMAZIONI Salute ORARIO CENTRO MEDICO Lunedì – Venerdì dalle 08:00 alle 20:00 Sabato dalle 09:00 alle 16:00

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fibrosi cistica

Fibrosi Cistica

Fibrosi Cistica La Fibrosi Cistica è una malattia genetica che comporta diverse problematiche più o meno gravi. Dipende dalla mutazione di un gene e causa un addensamento di liquidi come il muco o il sudore. A mutazioni diverse, cioè alterazioni del gene responsabile, corrispondono differenti gravità della malattia. Esistono diversi modi per ottenere una diagnosi, relativi a diverse fasi della vita. Fibrosi cistica: cos’è? La Fibrosi Cistica è una malattia ereditaria, genetica con modalità di trasmissione autosomica recessiva che si manifesta solitamente nei primi anni di vita. Provoca l’accumulo di muco all’interno dei polmoni e negli organi del sistema digestivo. Crea gravi danni nei polmoni (infezioni polmonari ricorrenti), nell’apparato digestivo (difficoltà di assorbimento degli alimenti) ma anche in altri organi vitali. Negli ultimi anni c’è stato un grande miglioramento nei trattamenti che ha aumentato per chi è affetto da fibrosi cistica aspettativa di vita; si calcola che più del il 20% degli affetti è over 36. Fibrosi cistica: come funziona? Questa patologia riguarda le cellule che producono il muco, il sudore o i succhi digestivi. Normalmente, questi fluidi si presentano come sottili e scivolosi. Nelle persone con diagnosi Fibrosi Cistica, invece, entrambe le coppie di un gene, regolatore della conduttanza transmembrana (CFTR), sono difettose. Questa disfunzione della proteina CFTR porta le secrezioni ad essere più dense e appiccicose. Queste secrezioni quindi ostruiscono i canalicoli in cui passano, intrappolando germi e batteri e causando infezioni, infiammazioni o complicazioni di vario genere. Per le persone affette da questa patologia, soprattutto per la forma polmonare, è quindi fondamentale evitare infezioni. I principali problemi riguardano i polmoni e la capacità respiratoria e il pancreas. Quando è una sola delle due copie del gene CFTR ad essere disfunzionale si parla di portatore sano di Fibrosi Cistica. Fibrosi cistica: cause? Come anticipato, la Fibrosi Cistica è una malattia genetica causata dalla difettosità del gene CFTR. Questo gene influenza il movimento di sale e acqua all’interno e all’esterno delle cellule e il suo malfunzionamento causa l’accumulo di muco nei passaggi del corpo. La proteina creata dal gene è ancorata alle membrane esterne delle cellule nelle ghiandole sudoripare, nei polmoni, pancreas e in tutte le altre ghiandole esocrine che il nostro corpo ha. La proteina attraversa la membrana, funzionando come canale che collega la cellula al fluido esterno. Se non lavora bene, non riassorbe gli ioni nei dotti sudoripari, che rimangono bloccati e vengono pompati sulla pelle. Una persona affetta da fibrosi cistica nasce con questa condizione. Quindi sfatiamo il mito che sia contagiosa. Non è possibile prendere questa patologia da qualcun altro, con questa patologia ci si nasce. Le infezioni gravi però possono essere trasmesse tra pazienti che soffrono di questa patologia. Fibrosi cistica e bambini Per nascere affetto da fibrosi cistica, il bambino eredita una copia del gene difettoso da entrambi i genitori. Questo succede quando, portatore sano fibrosi cistica, lo sono sia la mamma che il papà. In Italia, si stima che circa una persona su trenta è portatore sano di Fibrosi Cistica. Quindi è importante effettuare i dovuti controlli prima della gravidanza o durante la stessa. Se tutti e due i genitori sono portatori sani, le possibilità sono le seguenti: 1 su 4 (25%): il bambino non eredita nessun gene difettoso 1 su 2 (50%): il figlio eredita un gene difettoso e diviene portatore sano 1 su 4 (25%): il feto eredita entrambi i geni difettosi e ha la fibrosi cistica Se, invece, un genitore ha la fibrosi cistica e l’altro è portatore sano, le possibilità sono: 50%: il bambino è portatore 50% (1 su 2): il figlio ha la fibrosi cistica Nel gene CFTR possono verificarsi diversi difetti: il tipo di mutazione è associato a quanto è grave la condizione. Esistono infatti più di 1.700 mutazioni della malattia. Ultimamente ci sono anche prove che altri modificatori genetici oltre al CFTR varino la frequenza e la gravità della condizione. Importante è anche risalire alla propria storia familiare ed effettuare dei controlli, soprattutto se si hanno in famiglia dei casi. . Quali sintomi si manifestano? Parliamo innanzitutto dei sintomi di questa patologia.  I primi sintomi appaiono tendenzialmente nell’infanzia e possono essere molto diversi da soggetto a soggetto. La condizione tende a peggiorare nel tempo: i polmoni e il sistema digestivo si danneggiano sempre di più. In generale, l’accumulo di muco causa problemi di vario genere negli organi: polmoni. problemi respiratori e infezioni polmonari anche gravi pancreas. impedisce agli enzimi di raggiungere il cibo presente nell’intestino e non aiuta quindi l’assorbimento. Negli individui di sesso maschile è solitamente presente una riduzione della fertilità. Test genetico o del portatore per una corretta Diagnosi Accurati approfondimenti possono essere effettuati con test genetici. Tramite il controllo di un campione di sangue, viene verificata in Laboratorio la presenza di alterazioni del gene e viene definito l’eventuale stato di portatore sano della malattia. Il test viene eseguito prima su un genitore e, se risulta portatore, anche sull’altro. Se entrambi i genitori sono portatori sani, in caso di gravidanza è possibile eseguire una diagnosi prenatale, quindi eseguire un test sul feto sulla placenta, tramite un prelievo dei villi coriali, o sul liquido amniotico, tramite l’amniocentesi. E’ anche possibile eseguire una diagnosi preimpianto all’interno di un percorso di fecondazione in vitro. Per ulteriori informazioni e per consultare uno dei nostri Medici Specialisti, vai su Centro Medico Unisalus Milano, prenota tramite il pulsante qui sotto, chiama il numero 02.48.013.784 o scrivi alla mail info@unisalus.it Prenota la tua visita

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