Terapia a pressione negativa:
quali sono i vantaggi?

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Terapia a pressione negativa: quali sono i vantaggi?

La terapia a pressione negativa può migliorare il percorso di guarigione delle ferite di notevole entità e ridurre, contestualmente, i costi economici ad esse collegati. 

La cura delle ferite implica un notevole onere economico a carico dei sistemi sanitari e può avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti. 

È fondamentale identificare quando siamo di fronte a una ferita difficile da guarire.

Infatti, l’incapacità di riconoscere quando una ferita non sta progredendo verso la guarigione:

  1. aumenta il costo del trattamento e il rischio di complicanze
  2. è più impegnativo per i medici
  3. ha un impatto significativo sulla qualità di vita del paziente

Una recente valutazione  ha dimostrato come un intervento precoce e l’uso di terapie avanzate giochino un ruolo fondamentale nel percorso di cura di lesioni difficili da guarire. 

L’implementazione della terapia a pressione negativa ha portato a miglioramenti statisticamente significativi nel percorso di guarigione delle ferite in stallo.

Che impatto ha la terapia a pressione negativa sui pazienti?

Le ferite di difficile guarigione rappresentano un complesso problema clinico la cui risoluzione può richiedere settimane o mesi e sono gravose sia per il paziente che per l’economia sanitaria. 

Ritardi nella valutazione, mancato trattamento della causa sottostante o mancata tempestiva richiesta di aiuto rendono ancora più complicato il processo di guarigione di queste problematiche ferite.   

Bilanciamento dei costi e cura efficace richiedono una buona comunicazione tra tutte le parti interessate.

Inoltre, l’uso delle tecnologie disponibili facili da usare, quali la terapia a pressione negativa:

  1. promuove una guarigione più veloce
  2. migliora la soddisfazione del paziente 
  3. libera tempo clinico

Le ferite di difficile guarigione sono paragonabili ad altre importanti malattie croniche per l’impatto negativo che hanno sulla qualità di vita del paziente.

È necessario che sia adottato un approccio di gestione della ferita completo, in modo che sia centrato sul paziente e che sia finalizzato al raggiungimento di risultati positivi sia in termini clinici sia di qualità di vita. 

Quando una ferita è difficile da guarire?

Una ferita di difficile guarigione è qualificata come una ferita che non si è risanata con la terapia standard.

Questa definizione riguarda sia le ferite croniche che acute ed è indipendente dalla loro eziologia.

A un certo punto del processo di guarigione, le ferite di importante entità tendono allo stallo.

Per risolvere questo problema, si richiede ai medici di adottare un approccio proattivo a riconoscere quelle ferite che non si rimarginano in 4 settimane nonostante gli interventi standard.

Infatti, un trattamento inappropriato o ritardato ha un effetto dannoso nel percorso di guarigione, oltre a incidere sulla qualità della vita del paziente. 

Per affrontare il percorso di guarigione di una ferita difficile da guarire sono essenziali:

  1. cure adeguate
  2. accurata documentazione del paziente
  3. valutazione delle ferite
  4. diagnosi della malattia di base
  5. effettiva preparazione del letto della ferita
  6. scelta della medicazione
  7. intervento precoce
  8. il ruolo delle terapie avanzate

Terapie avanzate, come la terapia a pressione negativa delle ferite, sono state tradizionalmente viste come opzioni di trattamento costose, come se venisse preso in considerazione solamente il costo unitario e non l’efficacia a lungo termine del trattamento. 

Tuttavia, l’evidenza suggerisce che utilizzate in modo appropriato e integrate nei percorsi di cura esistenti, queste tecnologie:  

  1. migliorano i tassi di guarigione
  2. riducono i tempi clinici
  3. prevengono ricovero e re-ricovero
  4. migliorano l’esperienza del paziente

L’uso di tale tecnologia può ridurre:

  • i fattori di costo del tempo di guarigione (i costi complessivi di trattamento si sono ridotti grazie a tempi di trattamento più brevi)
  • frequenza del cambio della medicazione
  • eventuali ulteriori complicanze

La terapia a pressione negativa delle ferite alla portata di tutti

I dispositivi più recenti, rendono la terapia a pressione negativa più accessibile essendo più piccoli, discreti, usa e getta e facile da usare.

Riduce anche i livelli di essudato e il volume delle ferite, aumentando la formazione del tessuto di granulazione e la perfusione sanguigna.

La terapia a pressione negativa ha dimostrato di portare un miglioramento al paziente e alla ferita e di ridurre il costo della cura:

  1. promuovendo la guarigione 
  2. riducendo il numero di cambi di medicazione
  3. liberando risorse
  4. contribuendo a migliorare il benessere dei pazienti 

Quando ricorrere alla terapia a pressione negativa?

Ad oggi, non ci sono evidenze che dimostrino in modo chiaro quando introdurre terapie avanzate e per quanto tempo dovrebbero essere usate. 

In linea generale, si pensa che se dopo le prime 4 settimane di cure standard e dopo aver affrontato la causa sottostante una ferita non sta guarendo, il paziente dovrebbe essere rivalutato.

Nell’ambito della rivalutazione, dovrebbero essere considerati regimi di trattamento alternativi, tra cui terapie avanzate come la terapia a pressione negativa, e implementati con protocolli locali e percorsi di cura.

L’approccio del medico nella terapia a pressione negativa

Il medico è incoraggiato a cambiare l’approccio nei confronti delle ferite difficili da guarire.

Difatti, si incentivano i medici a focalizzarsi sul progresso nella guarigione di una ferita in stallo piuttosto che semplicemente pensare a come gestire le ferite di più lunga durata. 

I medici dovranno prendere una decisione sull’opportunità o meno di continuare la cura standard o, invece, cominciare la terapia a pressione negativa.

Lo scopo del percorso è quello di garantire un uso appropriato di terapie avanzate, sul paziente giusto al momento giusto per la giusta durata.

In questo modo, si riuscirà a:

  • ottimizzare i risultati per il paziente
  • garantire l’efficiente utilizzo delle risorse per gli operatori sanitari

Il percorso facilita il processo decisionale clinico e incoraggia il controllo regolare del paziente con un focus sul miglioramento dei risultati.

Il percorso terapeutico con la terapia a pressione negativa delle ferite

Innanzitutto, deve essere svolta una completa rivalutazione del paziente, della ferita, della diagnosi, della malattia di base e della comorbilità.

Infatti, in questo modo si consente ai medici di concentrarsi su tutti gli elementi critici di una ferita che non guarisce per identificare la causa e attuare un programma di assistenza che porti la ferita alla guarigione. 

Per poter iniziare la terapia a pressione negativa, sono essenziali:

  • preparazione del letto della ferita
  • risoluzione dell’infezione

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