Cos’è la diatermocoagulazione?
La diatermocoagulazione in cosa consiste: è un processo che prevede principalmente l’applicazione di corrente elettrica in un punto specifico. L’irradiazione di questa corrente permette di tagliare e cicatrizzare l’epidermide.
Diatermocoagulazione anestesia locale: il medico esegue questo trattamento, chiamato anche rizolisi o rizotomia, in anestesia locale e in regime ambulatoriale.
Diatermocoagulazione cosa significa
La diatermocoagulazione in dermatologia è una tecnica terapeutica utilizzata con il fine di asportare piccole neoformazioni cutanee benigne. Ci riferiamo, ad esempio, a fibromi penduli, angiomi, verruche e cheratosi seborroiche.
Diatermocoagulazione come avviene
La diatermocoagulazione come funziona?
Il medico utilizza uno strumento, chiamato diatermocoagulatore, composto da due parti. Il catodo, quella più piccola, viene applicata sulla zona da trattare. Quella più grande, invece, l’anodo, viene appoggiata su un’altra parte del corpo per consentire alla corrente elettrica di scorrere.
La frequenza e l’intensità della corrente elettrica che viene applicata nella diatermocoagulazione a radiofrequenza dipende dal fatto che il medico voglia effettuare un taglio o una cicatrizzazione.
Questa procedura consiste quindi nell’utilizzo della corrente elettrica ad alta frequenza. Lo scopo è eliminare il tessuto stesso e cicatrizzarlo tramite l’effetto termico che si crea.
Quello che succede è che la corrente elettrica passando attraverso i tessuti cutanei crea calore. L’acqua contenuta nelle cellule così evapora e fa coagulare le proteine incluse in esse. Si genera, in tal modo, una bruciatura nell’area di tessuto interessata.
Questa procedura è molto efficace e dà sempre risultati soddisfacenti in tempi relativamente veloci. Tuttavia non è del tutto indolore, per questo viene eseguita una leggera anestesia locale.
Post Trattamento
In seguito all’intervento di dtc dermatologia, si producono delle croste di colore scuro che cadranno poi spontaneamente. Solitamente nel giro di due o tre settimane.
Dopo la diatermocoagulazione consigliamo di applicare adeguate unguenti o creme sulle zone cutanee interessate. Il fine è quello di lenirle e idratarle rendendo minimo il rischio di cicatrici o macchie di iperpigmentazione. Inoltre, raccomandiamo anche di evitare l’esposizione alla luce del sole durante tutto il periodo di guarigione.
Danni da diatermocoagulazione
La procedura, essendo comunque sempre un intervento chirurgico, può provocare effetti collaterali.
Tuttavia solitamente gli effetti indesiderati sono di lieve entità e si risolvono in breve tempo. Potrebbero insorgere bruciore, dolore o arrossamenti nelle aree trattate, che dovrebbero però scomparire nell’arco di qualche giorno.
Complicazioni che invece potrebbero manifestarsi sono ipopigmentazione o iperpigmentazione delle aree trattate o comparsa di cicatrici cheloidee. Quindi la diatermocoagulazione lascia cicatrici? Normalmente no, sono casi rari. Il trattamento generalmente non lascia segni permanenti.
Quando la diatermocoagulazione fa male?
Non dovrebbero sottoporsi alla diatermocoagulazione nei i pazienti:
• portatori di pacemaker o altri strumenti elettronici impiantati
• affetti da malattie cardiache gravi e/o alterazioni della coagulazione
• in terapia con antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti
• con infezioni cutanee in corso
• affetti da tumori in stadio avanzato
• malati di cirrosi epatica
• con ferite cutanee
- Dettaglio Autore

Il Dott. Massimo Sartori è Medico Laserista. Effettua Visite e Trattamenti di Laserchirurgia a Milano presso il Centro Medico Unisalus.

Il Dott. Massimo Sartori è Medico Laserista. Effettua Visite e Trattamenti di Laserchirurgia a Milano presso il Centro Medico Unisalus.