Fibromialgia riconosciuta come Malattia invalidante: prospettive

La Fibromialgia, o Sindrome Fibromialgica, è una condizione medica complessa e spesso debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. 

Questa patologia è caratterizzata da dolori diffusi, affaticamento persistente e disturbi del sonno, che possono influire significativamente sulla qualità della vita di chi ne è affetto.

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Fibromialgia come Patologia da dolore cronico

La Fibromialgia interessa principalmente i muscoli e, sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non causa deformità delle strutture articolari.

Può essere infatti considerata una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli.

Il fatto che l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) abbia stabilito e riconosciuto la Fibromialgia come entità nosologica, non significa che questa sia una malattia a se stante, infatti a livello mondiale esistono differenti classificazioni che individuano forme diverse.

Il problema sta nel fatto che non si è ancora riusciti a capire il meccanismo per cui un’altra condizione patologica generi la Sindrome Fibromialgica, o meglio, come mai differenti condizioni patologiche generino alla fine la stessa condizione clinica inquadrabile in base ai criteri stabiliti dall’OMS come Fibromialgia .

L’OMS la classifica quindi tra le patologie da dolore cronico diffuso.

Anamnesi di chi Soffre di Sindrome Fibromialgica

Il paziente che risponde ai criteri per essere catalogato come Fibromialgico, deve essere analizzato cronologicamente ed occorre verificare attentamente l’anamnesi cercando di capire l’esatto susseguirsi degli avvenimenti non tralasciando un’adeguata anamnesi farmacologica.

Una volta chiarito il quadro con un’approfondita visita medica, il paziente viene diagnosticato secondo criteri proposti dalla letteratura internazionale.

Una valutazione completa richiede spesso varie consulenze specialistiche (Neurologica, Psicologica, Gastroenterologica Dermatologica).

Di particolare importanza la Consulenza Reumatologica, in grado di escludere altre cause eventuali di dolore muscolo-scheletrico altrimenti trattabili.

Attualmente in Italia il reumatologo è lo specialista più accreditato per la gestione di questi malati cronici.

Devono essere fornite al malato terapie volte sia a ridurre il dolore a un livello di accettabilità che a consentirgli di migliorare la propria autonomia quotidiana attraverso la riduzione della disabilità.

Riconoscimento della Fibromialgia come Malattia

Sebbene l’OMS abbia riconosciuto già dal 1992 l’esistenza di questa sindrome solo parte dei Paesi europei ha aderito.

Tra questi non figura l’Italia.

Il Parlamento europeo ha invece approvato nel 2008 una dichiarazione che invita la Commissione europea e il Consiglio a mettere a punto una strategia comunitaria per la Fibromialgia in modo da riconoscere questa sindrome come una malattia e ad incoraggiare gli Stati membri a migliorare l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti.

Il riconoscimento della fibromialgia risulta particolarmente disomogeneo anche sul territorio nazionale.

Le province autonome di Trento e Bolzano hanno già riconosciuto la Sindrome Fibromialgica permettendo ai malati di godere di una relativa esenzione dalle spese sanitarie e di avere maggior riconoscimento in sede di determinazione di invalidità civile.

La Regione Veneto ha riconosciuto questa patologia nel nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale come malattia ad elevato impatto sociale e sanitario mentre la regione Toscana ha approvato la costituzione di un tavolo tecnico di confronto.

Sembra che anche la Regione Friuli Venezia Giulia si stia avviando verso il riconoscimento della patologia.

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