Il tampone vaginale è un esame diagnostico rapido e indolore, che ha l’obiettivo di individuare microrganismi responsabili di infezioni della vagina.

Infatti, nella cavità vaginale sono presenti, sin dalla nascita, microrganismi di origine principalmente batterica, che costituiscono la flora vaginale. Questi batteri fungono da difesa verso aggressori patogeni. Quando l’equilibrio fra questi batteri viene meno, aumentano le possibilità che si formino microrganismi capaci di causare infezioni vaginali.

Le infezioni vaginali sono uno dei principali motivi per cui le donne si rivolgono ad un ginecologo.

A cosa serve il tampone Vaginale ?

Il tampone vaginale rappresenta uno degli strumenti principali nella diagnosi di malattie veneree e infezioni della cavità vaginale. Permettendo di individuare il patogeno responsabile della patologia, i tamponi vaginali consentono di valutare il trattamento più adeguato al paziente per ogni singola situazione.

Come si svolge l’esame ?

Durante l’esame, il medico utilizza un sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton-fioc, che viene inserito nella cavità vaginale in modo da prelevare cellule in sfaldamento e secrezioni.

Lo specialista fa sdraiare la paziente sul lettino con le gambe divaricate, e il ginecologo inserisce il tampone ad una profondità di circa 4-6 cm. Successivamente il tampone viene ruotato delicatamente per qualche secondo, in modo da aumentare il contatto con le pareti della vagina e assorbirne meglio le secrezioni.

Il tampone viene poi analizzato in laboratorio, identificando l’eventuale presenza del patogeno ricercato.

Risultati tampone vaginale

L’esame del tampone è composto da diverse fasi.

Come prima cosa si verifica che il valore del pH della vagina sia all’interno degli intervalli standard (il pH deve risultare acido, con un valore di circa 4,0, in modo da prevenire la formazione di infezioni).

In secondo luogo, il laboratorio esegue un’operazione di colorazione del vetrino su cui è stato depositato il campione prelevato (colorazione di Gram), in modo da evidenziare al microscopio la presenza di:

  • una quantità idonea di cellule
  • un’adeguata quantità di lattobacilli
  • globuli bianchi (indicano la presenza di un’infezione)
  • alterazioni della flora batterica
  • funghi
  • parassiti collegati alla comparsa di tricomoniasi

Infine, si pone il campione in coltura, per indagare la presenza o meno di ulteriori patogeni dannosi quali:

  • streptococco beta emolitico del gruppo B
  • streptococco beta emolitico del gruppo D
  • stafilococco
  • gardnerella vaginalis
  • altri tipi di batteri o funghi come la candida

Differenze tampone cervicale

Il tampone vaginale ed il tampone cervicale possono essere facilmente confusi tra di loro. Effettivamente sono entrambi esami che ricercano microrganismi colpevoli di infezioni dell’apparato riproduttivo femminile. La differenza principale è che il tampone cervicale coinvolge anche il collo dell’utero (cervice uterina), mentre il primo si ferma alla cavità vaginale.

Tampone vaginale durante la gravidanza

Il tampone vaginale può risultare utile nel caso in cui si programmi una gravidanza, o questa sia sopraggiunta da poco tempo. Il ginecologo può eseguire l’esame per escludere la presenza di infezioni che possano mettere a repentaglio la salute del feto.

Il paziente ripete l’esame verso la trentaseiesima settimana, per verificare nello specifico la presenza di Streptococco beta-emolitico, che potrebbe causare infezioni neonatali. Questo secondo tampone si accompagna ad uno a livello rettale, e ad un’analisi delle urine, in modo da avere una panoramica più completa.

Norme di preparazione

Per evitare di condizionare l’esito e l’affidabilità dell’esame, si consiglia di seguire le seguenti norme:

  • astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore che precedono l’esame
  • sospendere terapie antibiotiche/antimicotiche nella settimana che precede l’esame
  • evitare lavande vaginali, terapie locali e bagni in vasca nelle 24 ore che precedono l’esame
  • non praticare igiene intima la mattina dell’esame
  • prenotare l’esame qualche giorno prima dell’inizio o qualche giorno dopo la fine delle mestruazioni

Scarica qui il PDF delle norme di preparazione.

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