Vaiolo delle scimmie

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Vaiolo delle scimmie

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Eccoci nel terzo anno della pandemia di Covid-19, e ora stiamo avendo un focolaio di vaiolo delle scimmie. È un nuovo virus? Quanto dobbiamo essere preoccupati?

Dal 13 maggio 2022, infatti, casi di vaiolo delle scimmie sono stati comunicati all’OMS da 12 Stati membri che non sono endemici per tale virus.

Le indagini epidemiologiche sono in corso. Tuttavia, i casi sinora indicati non hanno stabilito collegamenti di viaggio con zone endemiche.

Inoltre, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i casi sono stati identificati principalmente (ma non esclusivamente) tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.

L’obiettivo di dare notizie circa l’argomento è quello di aumentare la consapevolezza e informare sulla prevenzione e sulle azioni immediate da seguire nel caso in cui si contragga la malattia.

La situazione infatti si sta evolvendo e l’OMS prevede che ci saranno più casi identificati di vaiolo delle scimmie man mano che si espanderà la sorveglianza nei paesi non endemici.

Lo scopo è quello di dare informazioni più accurate possibili soprattutto a coloro che potrebbero essere più a rischio di infezione da vaiolo delle scimmie. Al fine di fermare un’ulteriore diffusione.

Le attuali prove disponibili suggeriscono che le persone più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualcuno affetto dalla patologia.

Infine, l’OMS sta anche lavorando per fornire una guida per proteggere gli operatori sanitari che potrebbero essere a rischio di infezione.

Descrizione dell’epidemia

Sono stati segnalati all’OMS da 12 Stati membri non endemici per il virus del vaiolo delle scimmie 92 casi confermati e 28 casi sospetti del virus.

Finora non sono stati segnalati decessi associati.

Che cos’è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale, quindi causata da un virus, della stessa famiglia del vaiolo. Provoca quindi una malattia ad esso simile, anche se di solito meno grave. È più comune nell’Africa centrale e occidentale.

È stato scoperto per la prima volta più di mezzo secolo fa nelle scimmie da ricerca. Ma sono stati trovati in Africa anche scoiattoli e ratti che ospitano tale virus.

Attualmente, un focolaio si sta diffondendo rapidamente al di fuori dell’Africa. Il virus, infatti, è stato segnalato almeno in una dozzina di paesi, inclusi Stati Uniti, Canada, Israele, Australia ed Europa.

mappa contagi

Come si prende il vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso da roditori infetti (ratti, topi o scoiattoli) in alcune parti dell’Africa occidentale e centrale.

Le persone solitamente contraggono il vaiolo delle scimmie entrando in stretto contatto con animali contagiati. Ciò può avvenire attraverso un morso di animale, graffi, fluidi corporei, feci o consumando carne che non è abbastanza cotta.

Il vaiolo delle scimmie può diffondersi anche da persona a persona:

  • toccando indumenti, lenzuola o asciugamani usati da qualcuno con il virus
  • attraverso tosse o starnuti di una persona affetta dalla malattia
  • toccando vesciche o croste della pelle di qualcuno col vaiolo delle scimmie
  • avendo rapporti sessuali con una persona contagiata

Il vaiolo delle scimmie in Italia

Sebbene di recente sia stato diagnosticato ad alcune persone, solo un piccolo numero di cittadini Italiani ha contratto il vaiolo delle scimmie. E il rischio rimane basso.

All’ospedale Sacco di Milano è stato isolato in laboratorio il monkeypoxvirus responsabile dell’epidemia in Europa di Monkeypox.

È estremamente improbabile che tu abbia il vaiolo delle scimmie se:

  • non sei stato in stretto contatto con qualcuno affetto dal virus
  • non hai viaggiato recentemente nell’Africa occidentale o centrale

Chiunque però può contrarre la patologia. Tuttavia, alcuni casi sono stati diagnosticati a uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Perciò se sei un uomo che ha rapporti con uomini è importante che tu faccia particolare attenzione ai sintomi.

Quanto è contagioso il vaiolo delle scimmie

Sebbene sia stato scoperto per la prima volta nelle scimmie da laboratorio nel 1958, gli scienziati ritengono che i roditori siano i principali portatori di vaiolo delle scimmie in natura.

Si trova principalmente nell’Africa centrale e occidentale, in particolare nelle aree vicine alle foreste pluviali tropicali.

Scoiattoli, ratti, topi e ghiri sono stati identificati come potenziali vettori.

roditori vaiolo scimmie

Il primo caso umano di vaiolo delle scimmie è stato rilevato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. Da allora, il virus ha periodicamente causato piccoli focolai, sebbene la maggior parte sia stata limitata a poche centinaia di casi in 11 paesi africani.

Una manciata di casi è arrivata in altri continenti, portati dai viaggiatori o dall’importazione di animali esotici che hanno trasmesso il virus agli animali domestici e poi ai loro proprietari.

Ma la trasmissione da uomo a uomo del virus è piuttosto rara, dicono gli esperti. Infatti, questa avviene con uno stretto contatto fisico, pelle a pelle. Per questo motivo è diverso dal Covid-19.

Secondo l’OMS, poi, il virus può diffondersi anche toccando o condividendo oggetti infetti come vestiti e biancheria da letto. Oppure ancora dalle goccioline respiratorie prodotte da starnuti o tosse.

Un’altra via di trasmissione del vaiolo delle scimmie è quella da madre a feto attraverso la placenta o durante il contatto stretto dopo la nascita.

Differenza tra vaiolo delle scimmie e Covid-19

Potrebbero notarsi delle similitudini tra i due virus.

Infatti, nei primi giorni della pandemia da Covid molti esperti avevano affermato che il Coronavirus aveva poca trasmissione da uomo a uomo, oltre che per le goccioline respiratorie e le superfici contaminate.

Ricerche successive hanno poi dimostrato che il Coronavirus può invece diffondersi attraverso particelle molto più piccole con la capacità di percorrere distanze superiori al metro.

Tuttavia, ciò non significa che capiterà la stessa cosa con il virus del vaiolo delle scimmie.

Il Coronavirus, infatti, è un minuscolo virus a RNA a filamento singolo, che potrebbe aver aiutato la sua capacità di diffondersi nell’aria.

rna covid

Il virus del vaiolo delle scimmie, invece, è costituito da DNA a doppio filamento. Il che significa che il virus stesso è molto più grande e più pesante e, quindi, non è in grado di diffondersi allo stesso modo.

Differenze tra Vaiolo delle scimmie e Vaiolo

Il vaiolo delle scimmie è simile al vaiolo, ma è una forma più lieve.

I suoi sintomi sono simili al vaiolo (febbre, mal di testa, eruzioni cutanee e sintomi simili all’influenza), ma è autolimitante e guarisce in circa tre settimane.

La principale differenza tra vaiolo delle scimmie e vaiolo è che, a parte i sintomi simil-influenzali, il primo provoca l’ingrossamento dei linfonodi o delle ghiandole del corpo.

In ogni caso, i sintomi del virus delle scimmie sono molto più lievi rispetto al vaiolo.

Inoltre, la mortalità è di circa il 10%.

Quali sono i sintomi del virus

Se vieni infettato dal vaiolo delle scimmie, di solito ci vogliono dai 5 ai 21 giorni prima che compaiano i primi sintomi.

Questi includono:

  • alta temperatura
  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • mal di schiena
  • ghiandole gonfie
  • brividi
  • stanchezza

Solitamente entro i primi 5 giorni dalla manifestazione dei primi sintomi compare un’eruzione cutanea. Spesso questa inizia sul viso, quindi si diffonde ad altre parti del corpo. Inclusi anche i genitali.

L’eruzione cutanea inizia come punti in rilievo che si trasformano poi in piccole vesciche piene di liquido. Tali vesciche alla fine formano croste che in seguito cadono.

Talvolta l’eruzione cutanea è confusa con la varicella.

I sintomi di solito si risolvono in poche settimane.

Come si tratta il vaiolo delle scimmie

Il virus generalmente è lieve e comporta la gestione dei sintomi. Per gestire il vaiolo delle scimmie dunque potrebbero dunque essere utilizzati due farmaci antivirali e un trattamento con anticorpi per via endovenosa originariamente sviluppato per il vaiolo.

Poiché poi l’infezione può diffondersi attraverso un contatto stretto, è importante che la persona a cui viene diagnosticata si isoli. Anche se i sintomi sono lievi.

Se invece i tuoi sintomi sono gravi o corri un maggior rischio di ammalarti gravemente (ad esempio se hai un sistema immunitario indebolito), potresti dover rimanere in ospedale fino alla completa guarigione.

Devo preoccuparmi di una minaccia crescente?

La buona notizia è che non ci sono ancora evidenze che suggeriscono che il virus del vaiolo delle scimmie si sia evoluto o sia diventato più contagioso.

Infatti, i virus del DNA come questo tipo di vaiolo sono generalmente molto stabili e si evolvono molto lentamente rispetto ai virus a RNA.

dna vaiolo scimmie

Gli scienziati stanno sequenziando i virus dei casi recenti per verificare la presenza di potenziali mutazioni e sapranno presto se l’infettività, la gravità o altre caratteristiche sono cambiate.

Tuttavia, gli esperti hanno dato alcune spiegazioni per il recente aumento dei casi di vaiolo delle scimmie. La ricerca infatti ha dimostrato che l’incidenza degli esseri umani che contraggono il virus dal contatto con gli animali è diventata più comune negli ultimi decenni. Questo per via dell’urbanizzazione e della deforestazione. Ci sono dunque più opportunità per agenti patogeni relativamente rari di entrare in nuove comunità.

Come prevenire il virus

Per evitare di contrarre il vaiolo delle scimmie ci sono delle cose che è consigliato fare e altre che invece è raccomandato non fare.

Cosa fareCosa non fare
  • lavarti regolarmente le mani con acqua e sapone o utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcol
  • mangiare solo carne ben cotta
  • avvicinarti ad animali selvatici o randagi, compresi quelli morti
  • avere contatti ravvicinati con persone che potrebbero essere affette dal virus
  • avvicinare ad animali che sembrano malati
  • mangiare né toccare carne di animali selvatici (selvaggina)
  • condividere lenzuola o asciugamani con persone che non stanno bene e potrebbero avere il vaiolo delle scimmie

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Dietologo

Il Dott. Mauro Martini è il Dietologo del Centro Medico Unisalus, Poliambulatorio specialistico a Milano. È iscritto all'Albo dei Medici di Milano al n. 20311

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Il Dott. Mauro Martini è il Dietologo del Centro Medico Unisalus, Poliambulatorio specialistico a Milano. È iscritto all'Albo dei Medici di Milano al n. 20311

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