Quali sono i sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva?
I sintomi spesso compaiono solamente quando si verifica un danno polmonare significativo. Di solito peggiorano nel tempo, soprattutto se l’esposizione a fumo e gas irritanti continua.
Parlando di bronchite cronica, il sintomo principale è una produzione giornaliera di tosse e muco almeno tre mesi all’anno per due anni consecutivi.
Bpco sintomi: ecco quali sono.
- Mancanza di respiro, spesso durante uno sforzo
- Respiro affannoso e a sibilio
- Oppressione toracica
- Tosse cronica con tanto muco
- Frequenza di infezioni respiratorie
- Mancanza di forze
- Perdita di peso
- Gonfiore di caviglie, piedi o gambe
Le persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva possono anche sperimentare episodi chiamati esacerbazioni.
Durante le esacerbazioni i sintomi di broncopatia ostruttiva peggiorano rispetto al solito e rimangono tali per diversi giorni.
Quali sono le cause della broncopneumopatia cronica ostruttiva?
La causa principale della broncopneumopatia cronica ostruttiva nei paesi sviluppati è il fumo di sigaretta.
Ma non solo! Nei paesi in via di sviluppo, la bronchite ostruttiva si trova spesso nelle persone esposte a fumi del combustibile usato per cucinare in case non perfettamente ventilate.
In ogni caso si stima che circa il 20% o al massimo 30% dei fumatori cronici può sviluppare una bpco clinicamente visibile.
Sebbene molti fumatori di lunga data possono sviluppare ridotta funzionalità del polmone. Alcuni fumatori sviluppano invece condizioni polmonari considerate meno comuni che possono essere scambiate per broncopneumopatia cronica ostruttiva. Per questo sono sempre necessarie ulteriori valutazioni.
Come sono colpiti i polmoni?
È attraverso i bronchi che l’aria viaggia lungo la trachea e poi nei polmoni. Questi tubi sono a loro volta suddivisi in bronchioli che finiscono in gruppi di minuscole sacche d’aria dette alveoli.
Gli alveoli hanno pareti molto sottili piene di piccoli vasi sanguigni (capillari). L’ossigeno che inaliamo passa attraverso i vasi sanguigni ed entra nel flusso sanguigno. Allo stesso tempo, l’anidride carbonica viene espirata.
I polmoni si affidano alla naturale elasticità dei tubi bronchiali e delle sacche d’aria per forzare l’aria a uscire dal corpo.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva fa sì che i polmoni perdano elasticità e la sovraespandibilità.
Quali sono le cause di ostruzione delle vie aeree?
Le cause dell’ostruzione delle vie aeree includono:
- Enfisema. Questa malattia polmonare provoca la distruzione delle pareti fragili e delle fibre elastiche degli alveoli. Le piccole vie aeree collassano quando si espira, compromettendo il flusso d’aria dai polmoni. Parliamo infatti di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva Enfisematosa.
- Bronchite cronica. In questa condizione, i tubi bronchiali si infiammano e si restringono e i polmoni producono più muco, che può ulteriormente bloccare i tubi ristretti. Si sviluppa una tosse cronica cercando di liberare le vie respiratorie.
Fumo di sigaretta e altri irritanti
Nella stragrande maggioranza dei casi, il danno polmonare che porta alla broncopneumopatia cronica ostruttiva è causato dal fumo di sigaretta a lungo termine.
Ma ci sono probabilmente altri fattori in gioco nello sviluppo della patologia, come il fattore genetico. Infatti abbiamo come solo il 20-30% circa dei fumatori può sviluppare la bpco.
Altre sostanze irritanti possono causare broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Ad esempio tra cui fumo di sigaro, di pipa, fumi passivi, inquinamento dell’aria ed esposizione sul posto di lavoro a polvere o altri fumi.
Carenza di alfa-1-antitripsina
In circa l’uno per cento delle persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva, la malattia deriva da un disturbo genetico.
Tale disturbo abbassa i livelli della proteina alfa-1-antitripsina.
L’alfa-1-antitripsina (anche nota come AAt) è prodotta nel fegato e secreta nel flusso sanguigno con lo scopo di dare protezione ai polmoni.
La carenza di alfa-1-antitripsina può quindi colpire sia il fegato che i polmoni. I danni non si verificano solo negli adulti e nei fumatori. Infatti possono anche colpire neonati e bambini.
Il trattamento broncopneumopatia cronica ostruttiva correlati alla carenza di AAt, prevedono le strategie comuni di terapia. In aggiunta, alcune persone possono essere trattate sostituendo la proteina AAt mancante, per prevenire altri danni polmonari.
Quali sono i fattori di rischio della broncopneumopatia cronica ostruttiva?
I fattori di rischio comprendono:
- Esposizione al fumo di tabacco. Il fattore di rischio più significativo per la BPCO è appunto un esposizione prolungata al fumo di sigaretta. Maggiori sono gli anni e i pacchetti di sigarette fumate, maggiore è il rischio. Questo discorso viene esteso anche a chi fuma la pipa, i sigari o la marijuana. Così come anche le persone esposte quotidianamente a quantità di fumo passivo.
- Le persone con asma che fumano. La combinazione di asma e fumo aumenta maggiormente il rischio di soffrire di broncopneumopatia cronica ostruttiva.
- Esposizione professionale a polveri e prodotti chimici. L’esposizione a lungo termine a fumi chimici, vapori e polveri sul posto di lavoro può irritare e infiammare i polmoni.
- Età. Fatto salvo il fattore genetico, la broncopneumopatia cronica ostruttiva si sviluppa lentamente nel corso degli anni. Pertanto colpisce per la maggior parte uomini e donne over 40. A partire da questa età si iniziano a percepire i primi sintomi.
- Genetica. Il deficit genetico di alfa-1-antitripsina è la causa di alcuni casi di broncopneumopatia cronica ostruttiva. Si tratta comunque di una casistica rara. È inoltre possibile che anche altri fattori genetici rendono alcuni fumatori più sensibili alla malattia.
Quali sono le complicazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva?
La broncopneumopatia cronica ostruttiva può causare molte complicazioni. Vediamole nel dettaglio ad una ad una, partendo dalle infezioni respiratorie che è una della complicazioni più comune.
Infezioni respiratorie
Il paziente con bpco ha maggiori probabilità di contrarre raffreddori, influenza e anche polmonite.
Qualsiasi infezione respiratoria può rendere molto più difficile la respirazione e potrebbe causare ulteriori danni al tessuto polmonare.
Per questo motivo è molto importante sottoporsi a una vaccinazione antinfluenzale annuale e una vaccinazione regolare contro la polmonite da pneumococco. Così possiamo prevenire alcune infezioni respiratorie ed evitarne le forme gravi.
Problemi di cuore
Per ragioni che, ad oggi, non sono ancora del tutto comprese, la broncopneumopatia cronica ostruttiva può aumentare il rischio di malattie cardiache. Incluso l’infarto. Smettere di fumare può, in ogni caso, ridurre questo rischio.
Cancro ai polmoni
Le persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro ai polmoni. Smettere di fumare può ridurre questo rischio.
Alta pressione sanguigna nelle arterie polmonari
La broncopneumopatia cronica ostruttiva può causare ipertensione nelle arterie che portano sangue ai polmoni (ipertensione polmonare).
Depressione
La difficoltà di respirazione può impedirti di svolgere attività che ti piacciono. Tutto ciò può portare ad un aumento del nervosismo e contribuire al crescere di disturbi psicologici quali la depressione. Parlate con il vostro medico se vi sentite tristi o indifesi o pensate di avere la depressione.
Come prevenire la broncopneumopatia cronica ostruttiva?
A differenza di alcune malattie la cui eziologia non è sempre del tutto chiara, la broncopneumopatia cronica ostruttiva ha una causa molto chiara. Altrettanto chiare sono le linee guida per fare prevenzione.
Molti casi abbiamo visto sono collegati in modo diretto al fumo di sigaretta, circa il 20% o 30% dei casi. Il modo migliore per prevenire la bpco è quello di non fumare o smettere.
Questo può risultare complicato per i fumatori di lunga data. Non è dunque così semplice riuscirci, soprattutto avete già provato a smettere diverse volte prima.
Il consiglio è quello di trovare un programma adatto per smettere di fumare in maniera definitiva.
Questo è il modo migliore per prevenire danni ai polmoni.
C’è un altro fattore di rischio correlato e che riguarda l’esposizione professionale a fumi e polveri chimici.
Chi con questo tipo di irritante per i polmoni, deve parlare con il capo per trovare le soluzioni ottimale al fine di proteggersi. Ad esempio l’utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria.
Come si effettua la diagnosi della broncopneumopatia cronica ostruttiva?
La broncopneumopatia cronica ostruttiva spesso viene diagnostica in modo errato. Nel senso che spesso si arriva a una diagnosi di bpco quando in realtà la problematica è un’altra.
Infatti capita spesso che ad ex fumatori viene detto di soffrire broncopneumopatia ostruttiva, quando in realtà possono avere un semplice decondizionamento o un’altra condizione polmonare meno comune.
Ma capita anche il contrario. Succede che molte persone con la broncopneumopatia non ricevono la diagnosi fino a quando la malattia non è progredita. Con la conseguenza che i successivi interventi sono meno efficaci.
Come si diagnostica la bpco in modo corretto? Per diagnosticare la tua condizione, il medico procede con l’esame obiettivo verificando prima i segni e sintomi. Poi discuterà della famigliarità e della storia medica. Infine valuterà qualsiasi tipo di esposizione che avete avuto verso irritanti polmonari, in particolare al fumo di sigaretta.
Il medico può prescrivere ulteriori esami per meglio definire e diagnosticare la condizione.
Quali sono i test per bpco?
Ci sono diversi esami per arrivare a diagnosi di broncopneumopatia cronica. Ecco quali sono:
- Test di funzionalità polmonare. I test di funzionalità del polmone misurano il quantitativo di aria che si può inalare ed espirare e se i polmoni forniscono ossigeno sufficiente al sangue.
- La spirometria o esame spirometrico è il test di funzionalità polmonare più comune. Viene eseguito anche durante le visite medico sportive Durante il test, dovrai soffiare dentro un tubo collegato allo spirometro. Questa macchina misura quanta aria possono trattenere i polmoni. E quanto velocemente puoi espellerla dai polmoni. Inoltre la spirometria è in grado di rilevare la broncopneumopatia cronica ostruttiva anche prima di avere sintomi della malattia. Può anche essere usato per tenere traccia della progressione della malattia e per monitorare l’efficacia del trattamento. La spirometria spesso include la misurazione dell’effetto della somministrazione di broncodilatatori.
- Radiografia del torace. Una RX toracica può mostrare enfisema, una delle principali cause di broncopneumopatia cronica ostruttiva enfisematosa. Può anche escludere altri problemi polmonari o insufficienza cardiaca.
- TAC. La TAC ai polmoni aiuta a rilevare l’enfisema e aiutare a determinare se potresti beneficiare di un intervento chirurgico per la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Le scansioni TC possono anche essere utilizzate per lo screening del carcinoma polmonare.
- Analisi dei gas nel sangue arterioso. Questo esame del sangue serve per misurare la capacità dei polmoni di portare ossigeno nel sangue e rimuovere l’anidride carbonica.
Quali sono i trattamenti per la cura della broncopneumopatia cronica ostruttiva?
Molti pazienti che soffrono di bpco hanno forme lievi. Per loro è necessaria poca terapia e l’invito a smettere di fumare.
Anche per le fasi più avanzate della malattia, abbiamo una terapia efficace che ci aiuta a tenere a bada i sintomi bpco, ridurre il rischio di complicanze ed esacerbazioni e migliorare la capacità di condurre una vita normale e attiva.
Smettere di fumare
Ribadiamo nuovamente che in qualsiasi percorso terapeutico per la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il primo obiettivo è smettere di fumare. È l’unico modo per evitare che la broncopneumopatia cronica ostruttiva peggiori. Quest’ultima eventualità infatti può eventualmente ridurre la capacità di respirare. Sappiamo che smettere di fumare non è facile, ma possiamo iniziare con un percorso graduale.
È anche un’ottima strategia quella di evitare l’esposizione al fumo passivo se ne abbiamo l’opportunità.
Farmaci
Esistono diversi tipi di farmaci per trattare i sintomi e le complicanze della broncopneumopatia cronica ostruttiva. Vengono presi su prescrizione del medico, alcuni in modo continuativo, altri al bisogno. Vediamo quali sono i farmaci contro la broncopneumopatia.
Broncodilatatori
I broncodilatatori di solito vengono utilizzati tramite inalatore. Il loro compito è quello di rilassare i muscoli intorno alle vie respiratorie. Il loro scopo è alleviare la tosse e la mancanza di respiro, facilitando, appunto, la respirazione. In base alla gravità della malattia, potrebbe essere necessario un broncodilatatore a breve durata d’azione prima delle attività oppure un broncodilatatore a lunga durata d’azione da usare tutti i giorni. A volti vengono utilizzati entrambi contemporaneamente.
Steroidi per inalazione
I farmaci corticosteroidi per via inalatoria possono ridurre l’infiammazione delle vie aeree e aiutare a prevenire le esacerbazioni. Ci possono essere a volte effetti collaterali che possono includere lividi, infezioni orali e raucedine.
Inalatori combinati
A volte i farmaci utilizzati tramite inalatori vengono combinati tra loro. Ci sono infatti alcuni farmaci che combinano broncodilatatori e steroidi per via inalatoria.
Steroidi per via orale
I pazienti con esacerbazione acuta, di tipo moderato o grave, possono vedere prescritti per un breve periodo brevi (4/5 giorni) dei corticosteroidi orali. Questi prevengono un ulteriore peggioramento della broncopneumopatia cronica ostruttiva. Attenzione però.
Perché l’uso a lungo termine di questi farmaci può avere effetti collaterali gravi, come aumento di peso, diabete, osteoporosi, cataratta e un aumentato rischio di infezione.
Inibitori della fosfodiesterasi-4
Un nuovo tipo di farmaco approvato per le persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva grave e sintomi di bronchite cronica è il roflumilast, un inibitore della fosfodiesterasi-4. Questo farmaco riduce l’infiammazione delle vie aeree e ha un azione di rilassamento delle stesse. Gli effetti collaterali comuni includono diarrea e perdita di peso.
La teofillina
La teofillina è un farmaco economico e può aiutare a migliorare la respirazione e prevenire le esacerbazioni. Gli effetti collaterali possono includere nausea, mal di testa, battito cardiaco accelerato e tremore. Gli effetti collaterali sono comunque correlati alla dose. Per tale motivo si raccomanda l’utilizzo con un basso dosaggio.
Antibiotici
La bpco si aggrava in caso di infezioni respiratorie come bronchite acuta, polmonite e influenza. Gli antibiotici aiutano a trattare le esacerbazioni acute, anche se di solito non sono raccomandati per la prevenzione. Tuttavia, uno studio recente mostra che l’azitromicina antibiotica previene le esacerbazioni. Ma non è chiaro se ciò sia dovuto al suo effetto antibiotico o alle sue proprietà antinfiammatorie.
Terapie polmonari
Nei casi più gravi i medici utilizzano spesso terapie aggiuntive per la broncopneumopatia cronica ostruttiva moderata o grave:
Ossigenoterapia
Se non c’è abbastanza ossigeno nel sangue, potrebbe essere necessario ossigeno supplementare. Esistono diversi dispositivi per fornire ossigeno ai polmoni. Anche unità portatili leggere e facile da trasportare.
Alcune persone necessitano di ossigeno solo durante attività fisica o mentre dormono. Ci sono tuttavia pazienti che utilizzano ossigeno continuamente. L’ossigenoterapia può migliorare la qualità della vita. È l’unica terapia broncopneumopatia ostruttiva cronica dimostrata che prolunga la vita.
Programma di riabilitazione polmonare
Sono programmi completi di riabilitazione che combinano istruzione su best practices, allenamenti e consulti nutrizionali. Questo implica la collaborazione con diversi specialisti della salute, che personalizzano un programma di riabilitazione per soddisfare le esigenze del paziente.
La riabilitazione polmonare aiuta a far diminuire ricoveri ospedalieri, ma anche ad aumentare la capacità dei pazienti di partecipare alle attività della vita quotidiana, migliorando lo stile della vita.
Gestire le esacerbazioni
Per esacerbazione bpco si intende un peggioramento dei sintomi della broncopneumopatia.
Anche a trattamento in corso, è possibile riscontrare periodi di peggioramento dei sintomi per giorni o addirittura settimane. L’esacerbazione va gestita perché può portare a insufficienza polmonare se non si riceve un trattamento tempestivo.
Le esacerbazioni possono essere causate da diversi fattori.
- infezione respiratoria
- inquinamento dell’aria
- altri fattori scatenanti di infiammazione
Qualunque sia la causa, è importante consultare immediatamente un medico nei casi di aumento prolungato e improvviso della tosse, cambiamento nel muco o difficoltà respiratorie.
Quando si verificano esacerbazioni, saranno prescritti ulteriori farmaci (come antibiotici, steroidi o entrambi), ossigeno supplementare o trattamento in ospedale.
Quando i sintomi miglioreranno, il medico ti illustrerà misure per prevenire future esacerbazioni.
Chirurgia
Come ultima tipo di terapia per la bpco abbiamo la chirurgia. Vediamo in quali casi si ricorre all’intervento.
La chirurgia è un’opzione per alcune persone con alcune forme di enfisema grave che non sono sufficientemente aiutate dai soli farmaci. Le opzioni chirurgiche includono le seguenti opzioni.
Chirurgia di riduzione del volume polmonare
In questo intervento, il chirurgo rimuove piccoli cunei di tessuto polmonare danneggiato dai polmoni superiori. Questo crea ulteriore spazio nella cavità toracica e il tessuto polmonare più sano rimasto può espandersi. Così il diaframma riesce a funzionare in modo più efficace. In alcune persone, questo intervento chirurgico migliora la qualità della vita e prolunga la sopravvivenza.
Trapianto polmonare
Il trapianto polmonare è un’opzione solo per alcune persone che soddisfano dei criteri specifici. Il trapianto può migliorare la tua capacità di respirare.
Tuttavia, si tratta di un’operazione importante e come tale, presenta rischi significativi. Ad esempio il rigetto di organi. È necessario assumere farmaci per la soppressione immunitaria per tutta la vita.
Bullectomia
Quando le pareti delle sacche d’aria vengono distrutte si creano grandi spazi aerei nei polmoni che prendono il nome di bolle.
Queste bolle possono diventare ancora più grandi e causare problemi respiratori. La bullectomia è l’intervento chirurgico per rimuovere le bolle dai polmoni e aiutare a migliorare il flusso d’aria.
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Il Centro Medico Unisalus a Milano è un Poliambulatorio Specialistico Privato. Si trova vicino alla Stazione Centrale di Milano a pochi passi dal “Pirellone”.


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